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Approfondimenti Medicina

Cos’è il tetano, come si prende quando vaccinarsi

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Francesca 2 Gennaio 2024
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Il tetano è una malattia infettiva batterica che può avere conseguenze anche molto gravi: nel 30-50% dei casi il contagio da parte del batterio, se non tempestivamente diagnosticato e curato, procura paralisi e in alcuni casi anche la morte a causa della neurotossina da esso rilasciata. 

Ma come si prende il tetano, quali sono i primi sintomi? E come prevenire e trattare il contagio con la vaccinazione antitetanica? Ne parliamo con la Dott.ssa Diana Canetti, infettivologa specializzata in malattie infettive e tropicali del Servizio Medicina dei viaggi e dell’Unità operativa di Malattie infettive dell’Ospedale San Raffaele Turro di Milano.

Cos’è il tetano?

Il tetano è un’infezione batterica causata dal Clostridium tetani, un batterio che vive nell’intestino, e quindi nelle feci, dell’essere umano o di altri animali mammiferi. Le spore del batterio possono sopravvivere nell’ambiente e contaminarlo. Esse sono presenti in particolare sul terreno e nelle acque scure delle fognature.

Esistono 4 forme di tetano che hanno sintomi diversi:

  • tetano generalizzato o tetano sistemico: la forma più diffusa, più comune e più grave. Un’infezione sistemica che coinvolge tutto il corpo della persona contagiata. Se non diagnosticato e curato adeguatamente può portare a esiti anche gravi e anche ad evento infausto (morte della persona infettata da tetano);
  • tetano localizzato: meno comune, colpisce una zona circoscritta del corpo, può evolvere in tetano generalizzato;
  • tetano encefalico: meno comune, è localizzato nei nervi cranici, può evolvere in tetano generalizzato;
  • tetano neonatale: è una forma rara che colpisce i neonati nei primi giorni di vita. Può essere letale. Se vengono applicati correttamente i protocolli ospedalieri standardizzati per il Percorso nascita, è raro che il contagio del nascituro avvenga nei Paesi occidentali e industrializzati. Più frequente è invece il contagio del neonato nei Paesi in via di sviluppo del Terzo e Quarto mondo, dove l’infezione batterica di tetano può colpire sia popolazioni locali, sia turiste gestanti e madri in viaggio con neonati al seguito.

I dati del tetano oggi

“Sebbene oggi in Italia il tetano sia una malattia rara (grazie alla campagna di vaccinazione di massa), ogni anno – spiega la Dott.ssa Canetti – si registrano ancora alcuni contagi e morti nel nostro Paese a causa di questa infezione batterica. 

Nella città di Milano, presso il solo Ospedale San Raffaele, i colleghi del reparto di Medicina preventiva OSR con il quale noi infettivologi dell’Ospedale San Raffaele Turro collaboriamo, ci informano che i casi di tetano accertati e notificati, dal 2009 a ottobre 2023, sono stati 3. Non pochi se pensiamo che siamo in Italia e c’è l’obbligo di vaccinazione. Se questo dato infatti può apparire poco rilevante agli occhi di un lettore non medico, in realtà per noi infettivologi  non lo è affatto. Con una popolazione al passo con la vaccinazione e con i richiami i casi in Italia dovrebbero essere pari a zero. 

A livello europeo, l’ultimo report a disposizione è del 2018. Questo documento  – continua la Dott.ssa Canetti – fa emergere un dato allarmante: su 92 casi riportati in Europa (di cui 48 confermati), 36 casi confermati sono stati accertati in Italia. Dei 48 casi europei con esito noto, 13 (26.5%) hanno avuto esito fatale, cioè 13 persone nel 2018 hanno perso la vita a seguito dell’infezione non curata e non prevenuta con la vaccinazione e i richiami”, sottolinea la dottoressa.

Le cause del contagio

Il contagio di tetano interessa sia l’ambiente sia l’essere umano.

“L’infezione batterica da tetano si contrae a seguito della contaminazione di ferite (tagli e/o graffi/abrasioni della pelle che presentino sanguinamento o meno della cute lesa) da parte delle spore del batterio.

Il contagio può avvenire durante la cura dei terreni agricoli e del bestiame, il giardinaggio, gli sport o hobby all’aria aperta, il lavoro manuale. In tutti questi casi, le spore del batterio potrebbero entrare nel corpo attraverso il circolo sanguigno e linfatico (torrente ematico) e causare l’infezione batterica del tetano. Non di rado, in Guardia Medica e nei Pronto Soccorso si accolgono persone con taglio alla mano o graffio causato da oggetti di ferro arrugginito”, spiega la dottoressa Canetti.

I sintomi

I sintomi possono comparire tra il 3° e il 21° giorno dal contatto con il batterio responsabile del tetano. Gli organi e i distretti maggiormente colpiti dai sintomi del tetano sono il sistema nervoso autonomo e i muscoli scheletrici

Vediamo nel dettaglio quali sono i 7 sintomi del tetano generalizzato (anche detto tetano sistemico):

  1. trisma: viso e bocca sono colpiti da una contrazione involontaria, cioè da spasmi dei muscoli masticatori (muscoli del massetere). Nel trisma, in particolare, sono colpite guance e bocca, ma anche il collo viene interessato. Ne consegue l’impossibilità di aprire la bocca che viene tirata in una smorfia fissa detta ‘riso sardonico’. Compare nell’80% dei casi di infezione da tetano. Il sintomo trisma può perdurare fino alla risoluzione della patologia, ovvero la guarigione dall’infezione batterica da tetano, oppure, nei casi più gravi, fino all’esito infausto (decesso).
  2. febbre;
  3. addome a tavola (ovvero la contrattura involontaria dei muscoli addominali che si presentano rigidi come una tavola di legno), anche detto opistotono (dal greco ‘tensione che viene da dietro’), è una postura involontaria e dolorosa caratterizzata dalla inarcatura della schiena (dorso) di un individuo. Il paziente assume la caratteristica forma ‘a ponte’ a seguito degli spasmi muscolari presenti nelle infezioni da tetano che interessano lo scheletro: si tratta di effetti extrapiramidali che comportano un grave stato di spasticità e iperestensione e coinvolgono i distretti di testa, collo, colonna vertebrale e addome. L’opistotono è reversibile con una adeguata terapia antispastica (miorilassanti, sedativi del sistema nervoso centrale, ecc.);
  4. disfagia, cioè la difficoltà nella deglutizione di cibi solidi o liquidi a seguito di una contrattura muscolare della faringe e della glottide (muscolatura orofaringea e dell’esofago);
  5. perdita di coscienza;
  6. aritmia cardiaca (battito del cuore non regolare) e tachicardia (accelerazione del battito);
  7. sudorazione abbondante e profusa.

Come si cura

“Il medico di Pronto soccorso o Guardia medica, ai quali rivolgersi subito dopo contaminazione di ferita con terra e feci o acque reflue o in seguito al morso di animali – afferma la dottoressa -, può: 

  • prescrivere una terapia antitetanica a base di antibiotici (penicillina) per alcuni giorni; 
  • valutare la necessità di una somministrazione di immunoglobuline umane antitetaniche (Tig)
  • valutare di effettuare il richiamo della vaccinazione antitetanica qualora scaduta”. 

Cosa fare in caso di contagio in vacanza

Cosa deve fare chi si fosse graffiato o tagliato durante una vacanza e fosse a rischio di contagio da tetano? “In questi casi i viaggiatori devono recarsi al più presto alla più vicina Guardia medica per turisti (se l’evento si verifica durante una vacanza fuori dalla propria Regione di residenza) o in qualsiasi Pronto soccorso: qui il medico di turno deciderà se effettuare la vaccinazione antitetanica (se scaduta, effettuerà il richiamo; se la prima vaccinazione è assente, provvederà a iniziare il ciclo vaccinale da continuare al rientrato nel proprio Paese d’origine) e se necessario somministrerà (tramite iniezione intramuscolare) anche una dose di immunoglobuline antitetaniche (Tig) oltre a prescrivere antibiotici se lo riterrà opportuno. In caso di antibiotici non ci si potrà esporre al sole”.

Il vaccino antitetano

Come spiega la dottoressa Canetti: “Tutta la popolazione è tenuta alla vaccinazione antitetano: in Italia è una vaccinazione obbligatoria e si effettua a tutti i bambini piccoli (a partire dai 2 mesi di vita), secondo il calendario vaccinale nazionale previsto dal Ministero della Salute e proposto ai futuri genitori dai medici di famiglia, ostetriche, pediatri e altri specialisti”. 

Sull’obbligo vaccinale antitetano la dottoressa cita la nomativa in vigore: “Come afferma il regolamento, la vaccinazione antitetanica è obbligatoria in Italia dal 1968 per tutti i nuovi nati e dal 1963 anche per specifiche categorie lavorative (Legge 5 marzo 1963, n. 292 sulla vaccinazione antitetanica obbligatoria (G.U. 27 marzo 1963, n. 83), tra cui i lavoratori del comparto metalmeccanico (ferrovieri, marittimi ecc.)”.

Il calendario vaccinale antitetano: il richiamo ogni 10 anni

“Il calendario vaccinale antitetano in Italia prevede la somministrazione di 3 dosi di vaccino nell’arco del primo anno di vita del bambino (o dell’adulto privo di vaccinazione che arrivi in Italia dall’estero): 

  • la prima dose di vaccino (o prima vaccinazione o primo ciclo vaccinale) si somministra a 2 mesi di vita
  • la seconda dose dopo 6-8 settimane
  • la terza dose dopo 6 mesi

Concluso il primo ciclo vaccinale antitetano, si procede con la dose booster, ovvero il primo richiamo antitetano (anch’esso obbligatorio), che si esegue nei bambini di età compresa tra gli 8 e i 10 anni.  

A seguire, a cadenza decennale, ci si dovrà recare (senza ricetta del medico di base, non occorre) presso un Centro vaccinale per chiedere la somministrazione gratuita del:

  • secondo richiamo antitetano a 18-19 anni;
  • terzo richiamo a 28-29 anni;
  • quarto richiamo a 38-39 anni;
  • quinto richiamo  a 48-49 anni;
  • sesto richiamo a 58-59 anni;
  • settimo richiamo a 68-69 anni. 

e così via ogni 10 anni”, spiega la dottoressa Canetti che ricorda l’importanza del richiamo della vaccinazione antitetanica spesso dimenticata dai pazienti adulti.

Sintomi e disturbi dopo il vaccino

Alcuni potrebbero chiedersi se esistono degli effetti collaterali a seguito della vaccinazione antitetanica o se ci sono delle interazioni tra vaccino antitetano e farmaci o se l’esposizione al sole dopo la vaccinazione o il richiamo è consentita o meno. La dottoressa Canetti risponde ai dubbi e rassicura che “non sono noti gravi effetti collaterali a seguito della vaccinazione antitetanica”.

E conclude: “Per quanto riguarda i disturbi post vaccino antitetano, questi possono essere comuni a qualunque vaccinazione e sono di minima entità. Essi vanno: 

  • dal ponfo rosso e gonfio all’indolenzimento nel sito di iniezione, con prurito o meno; 
  • da un leggero rialzo della temperatura o febbre (oltre i 37°), che si risolve in 1 o 2 giorni, a uno stato transitorio di stanchezza e in alcuni casi nausea passeggera. 

Non sono note interazioni tra vaccino antitetano e farmaci (in generale non occorre sospendere le terapie in uso; consultate sempre il medico curante per indicazioni terapeutiche personalizzate) e ci si può esporre al sole dopo il vaccino con l’adeguata protezione solare”.

Fonte: www.hsr.it

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