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Tumori, la nuova frontiera per combatterli è la radiologia interventistica oncologica

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Francesca 7 Febbraio 2024
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Tumori, oggi la nuova frontiera per combatterli è la radiologia interventistica oncologica: alla Radiologia del Policlinico di Milano si trova uno dei 22 centri al mondo accreditati IASIOS per la sicurezza e la qualità delle cure.

Tumori, la nuova frontiera per combatterli è la radiologia interventistica oncologica

Per trattare un tumore al meglio spesso è necessario colpirlo su più fronti, unendo competenze mediche, chirurgiche, radioterapiche e di radiologia interventistica. Queste ultime, in particolare, sono una delle nuove frontiere del percorso di cura: e i radiologi interventisti del Policlinico di Milano sono tra i pochi nel mondo ad avere appena ricevuto proprio in quest’ambito la certificazione dell’International Accreditation System for Interventional Oncology Service (IASIOS).

Questa certificazione rappresenta il primo sistema di accreditamento a livello internazionale per la radiologia interventistica oncologica, e viene rilasciata ai centri che siano in grado di soddisfare alti standard di sicurezza e di qualità nei servizi erogati al paziente. In questo momento, nel mondo sono 22 i centri che rispondono agli standard dell’IASIOS: 6 di questi sono in Italia, e la Radiologia del Policlinico di Milano è l’unico centro pubblico in Lombardia.

Un risultato, commenta Gianpaolo Carrafiello, direttore della Radiologia del Policlinico, “che è stato possibile soprattutto grazie agli sforzi e al lavoro del personale medico, infermieristico e tecnico, che si è sempre impegnato e continuerà ad impegnarsi per garantire la massima qualità nella cura dei pazienti oncologici”.

La radiologia interventistica oncologica è in grado di fare diagnosi e trattamento dei tumori utilizzando procedure mininvasive e molto precise, guidate in modo costante dalle immagini radiologiche. Non si sostituisce alle terapie mediche o agli interventi chirurgici, ma li affianca per potenziare il ventaglio di possibilità nel percorso di cura: inoltre, avendo un impatto più “gentile” sul paziente rispetto agli interventi tradizionali, può consentire operazioni meno invasive, riducendo il dolore post operatorio, gli eventi avversi e accorciando la degenza in ospedale.

Fonte: www.policlinico.mi.it

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