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Approfondimenti Medicina

Sigaretta elettronica vs tabacco: quale fa più male al cuore?

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Francesca 12 Aprile 2024
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Molti pensano che le sigarette elettroniche siano più sicure delle sigarette tradizionali ma, secondo studi sempre più numerosi, le sigarette elettroniche possono essere dannose per il cuore quanto fumare sigarette che contengono tabacco.

I livelli di rigidità dell’aorta provocati dall’uso di sigarette elettroniche o di tabacco normale – hanno ad esempio dimostrato le ricerche – sono simili. Ed entrambi i tipi di fumo fanno aumentare la pressione sanguigna.

Sigaretta elettronica vs tabacco: quale fa più male al cuore?

Le sigarette elettroniche sono dispositivi portatili alimentati a batteria che simulano l’esperienza di fumare una sigaretta.

Ne esistono di diversi tipi. Possono assomigliare a penne, chiavette o pipe (ma esistono anche sigari, calumet e altro ancora). In generale, possiamo parlare di dispositivi elettronici per la somministrazione di nicotina.

Le sigarette elettroniche riscaldano un liquido che si trasforma in vapore che viene inalato. Questo liquido contiene nicotina, insieme ad aromi, sostanze chimiche, metalli pesanti e particelle sottili dannose e potenzialmente dannose.

Queste sostanze vengono sia assorbite dai polmoni, sia espirate nell’ambiente circostante.

Svapare è più sicuro che fumare tabacco?

Come abbiamo visto, svapare – cioè fumare sigarette elettroniche – implica l’inalazione del vapore creato dal dispositivo elettronico.

Considerando che le sigarette elettroniche sono state immesse sul mercato in tempi relativamente recenti, è troppo presto per dire se fumarle abbia effetti a lungo termine sulla salute, tanto più che le incognite e le variabili in gioco sono molte, a partire dall’ampia gamma di dispositivi e ingredienti utilizzati.

Ma un crescente numero di ricerche ha portato a una maggiore preoccupazione per i potenziali effetti negativi sulla salute, e ha collegato l’uso delle sigarette elettroniche a malattie, a danni anche gravi alla salute e perfino ad alcuni decessi.

Per quanto riguarda il sistema cardiocircolatorio, le sigarette elettroniche possono aumentare i problemi al cuore e ai vasi sanguigni, e alcuni studi hanno collegato l’uso delle sigarette elettroniche a un rischio maggiore di infarto e malattie cardiache.

Sigarette elettroniche e insufficienza cardiaca

Un recentissimo studio del MedStar Health di Baltimora – i risultati sono stati presentati alla sessione scientifica annuale dell’American College of Cardiology del 9 aprile – collega l’uso delle sigarette elettroniche a un rischio più elevato di insufficienza cardiaca. I ricercatori hanno utilizzato i dati provenienti da sondaggi e cartelle cliniche elettroniche di un ampio studio nazionale sugli adulti statunitensi gestito dai National Institutes of Health, per analizzare le associazioni tra l’uso di sigarette elettroniche e le nuove diagnosi di insufficienza cardiaca in 175.667 partecipanti (età media di 52 anni e 60,5% di sesso femminile). Di questo campione, 3.242 individui hanno sviluppato un’insufficienza cardiaca entro un tempo mediano di follow-up di 45 mesi.

I risultati hanno mostrato che le persone che hanno fatto uso di sigarette elettroniche avevano il 19% di probabilità in più di sviluppare un’insufficienza cardiaca rispetto alle persone che non avevano mai usato sigarette elettroniche. Per calcolare questa differenza, i ricercatori hanno tenuto conto di fattori demografici e socioeconomici, di altri fattori di rischio di malattie cardiache e dell’uso passato e attuale di altre sostanze, tra cui alcol e prodotti del tabacco, da parte dei partecipanti. I ricercatori non hanno inoltre riscontrato alcuna evidenza che l’età, il sesso o lo stato di fumatore dei partecipanti modificassero la relazione tra sigarette elettroniche e insufficienza cardiaca.

Secondo i ricercatori, i risultati del nuovo studio indicano la necessità di ulteriori indagini sui potenziali impatti del fumo di sigarette elettroniche sulla salute del cuore, soprattutto considerando la diffusione dell’uso di sigarette elettroniche tra i più giovani.

Insufficienza cardiaca, un fenomeno in crescita

L’insufficienza cardiaca coincide con l’incapacità del cuore di pompare sangue in maniera adeguata a rifornire di ossigeno gli organi e i tessuti.

Quando questa condizione si aggrava, si sviluppano fenomeni come facilità di affaticamento, mancanza di respiro sia durante l’attività fisica sia a riposo, accumulo di liquidi nel fegato e nelle gambe, decadimento dello stato generale, oltre a un peggioramento delle prestazioni del cuore: l’organo si dilata, la sua capacità di contrazione si riduce, la pressione nella circolazione polmonare aumenta…

In pratica, l’insufficienza cardiaca mette in atto nel nostro organismo un insieme di meccanismi, inizialmente compensatori, che nel tempo favoriscono l’aggravarsi del danno cardiaco: l’autonomia della persona si riduce, la qualità di vita peggiora e l’aggravamento dello scompenso può portare a ricoveri frequenti e ripetuti, e a un aumento del rischio di morte improvvisa. Quando il quadro clinico si aggrava nonostante la corretta applicazione delle cure, inoltre, la prognosi della malattia è molto severa e il trapianto di cuore è l’unica soluzione.

Nelle società occidentali, oggi l’insufficienza cardiaca costituisce un problema di enorme peso epidemiologico (oltre che una voce di spesa particolarmente elevata per il sistema sanitario), e il numero di malati è destinato a crescere ulteriormente nei prossimi anni, anche come conseguenza del progressivo aumento dell’età media della popolazione.

Fonte: www.degasperis.it

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