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Arriva il cesareo dolce, per un parto più naturale

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Camilla Retagli 10 Dicembre 2018
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Introdotta dalla ASST dei Sette Laghi una nuova tecnica di cesareo detta “cesareo dolce”. Si differenzia dal parto cesareo tradizionale soprattutto nella filosofia con cui il parto chirurgico viene proposto alla famiglia nel suo complesso. Con il cesareo dolce, infatti, si offre ai genitori la possibilità di assistere alla nascita del proprio figlio, ammettendo il papà in sala operatoria, e si permette al neonato di trovare da subito, sul petto della mamma, calore, conforto e nutrimento. Il cesareo dolce prevede anche un’estrazione lenta del feto, che si adatta così in maniera più graduale e fisiologica alla vita extra uterina.

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Segue comunicato

“Vogliamo sostenere la naturalità della nascita anche quando è necessario un intervento chirurgico per partorire”.

Sembra un paradosso, ma questa parole del prof. Fabio Ghezzi, Direttore della Ostetricia e Ginecologia dell’ASST dei Sette laghi (nonché della Rete Integrata Materno Infantile), riassumono efficacemente l’intento perseguito dell’équipe ginecologica, anestesiologica e neonatologica che al Del Ponte ha introdotto il cosiddetto ‘cesareo dolce’, chiamato anche ‘cesareo che mette al centro la famiglia’.
Si tratta di una procedura che si differenzia dal parto cesareo tradizionale non tanto nelle modalità di esecuzione dell’intervento chirurgico, pur richiedendo qualche accorgimento nell’allestimento della sala operatoria, ma soprattutto nella filosofia con cui il parto chirurgico viene proposto alla famiglia nel suo complesso. Con il cesareo dolce, infatti, si offre ai genitori la possibilità di assistere alla nascita del proprio figlio, ammettendo il papà in sala operatoria, e si permette al neonato di trovare da subito, sul petto della mamma, calore, conforto e nutrimento.
Inoltre, il cesareo dolce prevede un’estrazione lenta del feto, che si adatta così in maniera più graduale e fisiologica alla vita extra uterina.
Presupposto perché questa nuova procedura sia applicata è che l’èquipe chirurgica, anestesiologica e neonatologica lavori all’unisono, per garantire la massima sicurezza della mamma e del bambino.
I medici e tutto il personale che ha un ruolo attivo nell’evento nascita devono comprendere che il proprio ruolo non è quello di protagonista, ma che al centro vanno messi i futuri genitori ed il neonato. Chiaramente non è pensabile che tutti i tagli cesarei eseguiti nel punto nascita vengano eseguiti con questa modalità, – tiene a precisare il prof. Ghezzi – perché nei casi di intervento in emergenza non vi sono i presupposti per una procedura di questo tipo, così come nelle giornate in cui l’attività di sala parto è particolarmente intensa e frenetica, perché dobbiamo sempre lavorare in sicurezza, con un impiego oculato delle risorse disponibili e non dimenticare che stiamo pur sempre parlando di un intervento addominale maggiore. Le prime esperienze fatte nel punto nascita varesino sono state molto positive, con enorme soddisfazione per i genitori,  ma anche per il personale coinvolto“.
“La valutazione del bambino da parte del Neonatologo avviene sul petto della madre, immediatamente dopo la nascita – spiega il prof. Massimo Agosti, Direttore del Dipartimento della Donna e del Bambino – L’equipe presente è addestrata al precoce riconoscimento di eventuali difficoltà di adattamento del piccolo alla vita fuori dall’utero, attraverso la costante sorveglianza delle condizioni cliniche”. 
“Il taglio cesareo dolce non solo riduce lo stress materno legato al parto cesareo – conclude il dott. Luigi Ambrosoli, Direttore della’Anestesia e Rianimazione dell’Ospedale Del Ponte – ma porta ad un avvicinamento quasi completo al parto fisiologico“.
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