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Giornata contro il Papilloma virus: l’importanza di screening e prevenzione

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Francesca 4 Marzo 2022
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Oggi, 4 marzo, è la giornata mondiale contro il Papilloma Virus (HPV): occasione per sensibilizzare e indirizzare le donne e gli uomini verso i programmi di screening e la prevenzione tramite vaccinazione.

Giornata mondiale contro il Papilloma Virus (HPV): cos’è

Il Papilloma virus è un virus ad altissima diffusione: si trasmette per via sessuale e l’infezione è comune in giovane età nelle persone con un’attività sessuale, è asintomatica e nella maggior parte dei casi regredisce da sé entro un paio di anni.

I problemi insorgono quando l’infezione diventa persistente, il virus permane nelle mucose e può dare luogo a patologie di vario tipo, da malattie benigne ma assai fastidiose come i condilomi genitali sino ai tumori, passando per le lesioni precancerose.

Conseguenza del Papilloma virus possono essere il cancro della cervice uterina e una frazione variabile di tumori di altri distretti corporei (orofaringe, ano, pene, vagina, vulva). Sulla base delle più recenti evidenze scientifiche, è emersa l’importanza di vaccinare anche i maschi poiché ci si pone l’obiettivo di prevenire le patologie correlate all’infezione da HPV in entrambi i sessi.

Screening per la prevenzione e la diagnosi precoce dei tumori del collo dell’utero

I test per lo screening del tumore del collo dell’utero sono il Pap-test e il test per Papilloma virus (HPV-DNA test). Il test impiegato finora è il Pap-test, offerto ogni 3 anni alle donne di età compresa tra i 25 e i 64 anni. Poichè recenti evidenze scientifiche hanno dimostrato che sopra i 30 anni è più costo-efficace il test per il Papilloma virus (HPV-DNA test) effettuato ogni 5 anni, tutte le Regioni si stanno impegnando per adottare il modello basato sul test HPV-DNA.

Il nuovo test di screening si basa sulla ricerca dell’infezione dell’HPV ad alto rischio. Il prelievo è simile a quello del Pap-test. L’esame deve essere effettuato non prima dei 30 anni ed essere ripetuto con intervalli non inferiori ai 5 anni in caso di negatività. 

Se il test HPV risulta positivo la donna dovrà sottoporsi a un Pap-test che quindi diventa un esame di completamento, (chiamato anche test di triage) , perché seleziona le donne che hanno modificazioni cellulari e che devono fare la colposcopia, se invece la citologia non presenta alterazioni importanti la donna ripeterà il test HPV dopo un anno.

Dai 25 a 30 anni l’esame di riferimento rimane il Pap test da eseguirsi ogni tre anni. Questa scelta è dovuta al fatto che in giovane età la probabilità di avere una infezione da HPV è molto alta senza che questa assuma una importanza clinica.

Le vaccinazioni contro il Papilloma virus (HPV)

Il piano vaccinale prevede l’offerta attiva e gratuita della vaccinazione alle ragazze e ai ragazzi nel dodicesimo anno d’età. Sono disponibili un vaccino bivalente, uno quadrivalente e, dal 2017, un vaccino 9-valente che previene l’infezione di 9 tipi di papillomavirus.
Vale la pena ricordare che l’estensione della vaccinazione (anche ai giovanissimi maschi) permette non solo di ridurre la necessità futura di controlli e di interventi terapeutici per rimuovere eventuali lesioni benigne o precancerose, ma di ridurre il rischio anche per quelle patologie tumorali correlate all’Hpv per le quali non esiste attualmente possibilità di screening. 

Perché somministrare il vaccino anti-papillomavirus agli 11enni?    
Siccome il vaccino ha lo scopo di prevenire l’infezione ma non può curarla, è utile che venga effettuato prima dell’esposizione al virus, quindi preferibilmente prima dell’inizio dell’attività sessuale, per avere la massima efficacia. Tuttavia si è dimostrato efficace oltre l’inizio dell’attività sessuale, per questo motivo, aver già iniziato l’attività sessuale non è una controindicazione alla vaccinazione.

Se mia figlia fa il vaccino anti-papillomavirus non avrà più bisogno di fare screening del tumore della cervice uterina (es. il Pap-test?)
No, la vaccinazione non sostituisce l’abituale screening del collo dell’utero.

A chi altro è offerto il vaccino anti-papillomavirus per la prevenzione dei tumori correlati?
La vaccinazione viene offerta gratuitamente ai soggetti con particolari condizioni di rischio (Infezione da HIV, Uomini che fanno sesso con uomini, donne con diagnosi recente di patologia della cervice uterina di grado uguale o superiore a CIN 2)

Quante dosi prevede il vaccino anti-papillomavirus?
Il ciclo di base tra 11 e 14 anni prevede 2 dosi separate a distanza di 6 mesi.
Per le l’età superiore ai 14 anni, il ciclo prevede invece 3 dosi.

Come si somministra il vaccino anti-papillomavirus?
Il vaccino viene somministrato per via intramuscolare, a livello del deltoide (muscolo del braccio).

Quali sono gli effetti collaterali del vaccino anti-papillomavirus?
Il vaccino anti-papillomavirus è sicuro e generalmente ben tollerato. 
Gli effetti collaterali più comuni dopo la vaccinazione, generalmente transitori e di lieve entità, sono lieve dolore, arrossamento o gonfiore in sede di iniezione, mal di testa.
Meno frequenti sono:

  • febbre > 39°C,
  • dolore addominale, nausea, vomito o diarrea,
  • dolore articolare o muscolare.

Effetti collaterali più gravi, come reazioni allergiche gravi (anafilattiche), sono rari. 

Fonte: www.salute.gov.it e Regione Lombardia

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