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Gemelli, Centro dedicato alla maternità con patologie fetali ad alto rischio e terminali

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Redazione 29 Marzo 2022
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Un centro di riferimento per la cura e l’accompagnamento delle gravidanze con patologie fetali prenatali, che si avvale di competenze altamente specialistiche e che fonde insieme aspetti clinici, etici, familiari, spirituali e solidali: è questo il nuovo Percorso Clinico Assistenziale (PCA) per maternità con patologie fetali ad alto rischio e terminali (Hospice Perinatale) del Policlinico Universitario Gemelli IRCCS presentato lo scorso venerdì nella hall dell’ospedale.

All’incontro per l’inaugurazione del centro per la maternità con patologie fetali del Gemelli sono intervenuti il Sottosegretario del Dicastero Laici, famiglia e vita della Città del Vaticano, dottoressa Gabriella Gambino, il Direttore dell’Ufficio Nazionale per la Pastorale della salute CEI, Don Massimo Angelelli, e il Direttore dell’Ufficio Nazionale per la Pastorale della famiglia CEI, Padre Marco Vianelli, insieme agli specialisti ed esperti del Policlinico Gemelli e dell’Università Cattolica e al Presidente della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, Avv. Carlo Fratta Pasini.

Gemelli, aperto il nuovo Percorso Clinico Assistenziale per maternità con patologie fetali

Il PCA è rivolto alle donne – e alle famiglie – in gravidanza con sospetta o accertata patologia fetale ad alto rischio o con carattere di terminalità. Il PCA nasce dalla necessità di offrire alle donne assistenza medica perinatale (pre e post-natale) integrata, multidisciplinare e interdisciplinare.

Questo percorso intende offrire infatti un ampio spettro di attività evidence based che non lasci le donne e le famiglie da sole in tutti gli aspetti legati alla patologia fetale ad alto rischio e terminale, ivi comprendendo l’assistenza spirituale, psicologica  e lo stesso  supporto logistico concreto (anche per viaggi e alloggio legati alla particolare condizione clinica) per l’accesso al Policlinico Gemelli, grazie al contributo della Fondazione “Il Cuore in una goccia ETS”.

Attualmente sono circa 30 le donne che ogni anno si rivolgono per essere assistite nel Percorso del Gemelli; in molti casi si tratta di donne provenienti da fuori Regione Lazio.

“I tre criteri cardine per accedere al percorso sono:  l’espressa richiesta di presa in carico da parte delle donne; la  necessità di favorire i processi decisionali, i tempi e le modalità di presa in carico assistenziale in essere, sempre in linea con i principi etici alla base della Fondazione Policlinico Gemelli IRCCS e della Chiesa Cattolica; la volontà di evitare qualsiasi forma di accanimento terapeutico così come di abbandono terapeutico” – ha spiegato il professor Antonio Giulio de Belvis, Responsabile UOC Percorsi e Valutazione Outcome Clinici del Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS.

Alla luce delle complessità e variabilità delle patologie incluse, è fondamentale che il percorso assistenziale sia integrato, multidisciplinare ed interdisciplinare, e finalizzato ad offrire la migliore assistenza specialistica perinatale (pre e post-natale) a pazienti e famiglie. La Fondazione, infatti, – ha concluso – si pone, con questo Percorso, l’obiettivo di costruire un modello organizzativo in cui si applichino in ambito assistenziale tutte le opportunità che la scienza mette a disposizione per la tutela della vita fin dal concepimento, in armonia con quanto previsto dai principi della nostra Fondazione e dal Magistero della Chiesa Cattolica, a partire dalla lettera Apostolica “Samaritanus Bonus”.

L’hospice perinatale de Gemelli

Il risultato è un percorso unico nel panorama italiano e in linea con i migliori standard internazionali di assistenza di tipo Hospice perinatale.

“La definizione del Percorso clinico assistenziale per maternità con patologie fetali ad alto rischio e terminali è un risultato di grande valore per il nostro Policlinico perché istituzionalizza un impegno che da oltre 40 anni ci caratterizza; un’opera di servizio alla vita nascente e soprattutto di accoglienza delle fragilità prenatali – ha detto il professor Giuseppe Noia, responsabile Hospice Perinatale, Centro per le cure palliative prenatali e postnatali, S. Madre Teresa di Calcutta, Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS -. Un impegno trasformatosi, negli anni, in un’esperienza clinica eccezionale che ci configura oggi tra i centri di riferimento in Italia per la cura e l’accompagnamento delle gravidanze con patologie prenatali. Quello che abbiamo costruito è un percorso clinico unico che è riuscito a unire aspetti clinici, etici, familiari, spirituali e solidali, in una continuità assistenziale che enfatizza il lavoro delle singole unità operative coinvolte ma, soprattutto, le sinergie prodotte dall’unione di competenze altamente specialistiche.

È la sinergia tra scienza, famiglia e fede che trasforma una sentenza in una speranza, una ferita in una feritoia, attraverso cui si aprono luci e tracciati di dignità della vita prenatale nelle sue fragilità.

Una risposta, quindi, – ha proseguito il professor Noia – concreta alla diagnosi prenatale patologica attraverso un percorso organico che prende in carico la mamma, il nascituro e l’intero nucleo familiare per aiutarli a gestire al meglio l’evento patologico”.

“L’attività che l’Hospice perinatale del Policlinico Gemelli svolge da anni, con grande efficacia e qualità, fa oggi un significativo passo avanti con la definizione del percorso clinico-assistenziale – ha affermato S.E. Mons. Claudio Giuliodori, Assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica-. Viene codificata un’impostazione che declina in modo organico la più alta e avanzata competenza clinica con la vicinanza e l’accompagnamento umano e spirituale delle persone, donne e coppie, che devono affrontare maternità con patologie fetali ad alto rischio e, a volte, anche terminali. L’approccio elaborato e concretamente realizzato nel Policlinico Gemelli – ha concluso -, in collaborazione con la Fondazione ‘Il Cuore in una Goccia’, rappresenta a livello nazionale e internazionale una delle prime e più concrete attuazioni di quanto indicato nella Lettera della Congregazione per la Dottrina della Fede “Samaritanus bonus” dove si affronta, per la prima volta e in modo ampio in un documento del Magistero, il tema dell’accompagnamento e della cura in età prenatale e pediatrica (cfr. V,6)”.

Fonte: www.policlinicogemelli.it

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