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Gamma Knife, a Niguarda si interviene sul cervello con la radiochirurgia

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Redazione 20 Aprile 2022
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Un bisturi a raggi gamma per il trattamento di patologie cerebrali quando la chirurgia tradizionale comporta rischi elevati: è questo ciò che si cela dietro la Gamma Knife, presente anche all’Ospedale di Niguarda. Ma cos’è esattamente la Gamma Knife, un macchinario che a vederlo assomiglia a una TC (Tomografia Computerizzata, una volta chiamata “TAC”), ma che è molto più complesso?

Gamma Knife, la tecnologia disponibile anche a Niguarda

Si tratta di una tecnologia che consente di intervenire su specifiche malattie cerebrali utilizzando, con altissima precisione, fasci di raggi gamma da usare in alternativa, o a integrazione, della neurochirurgia tradizionale. La procedura indicata con il termine di “radiochirurgia stereotassica” permette il trattamento di diverse patologie cerebrali: tumori, malformazioni vascolari o patologie funzionali, come la nevralgia trigeminale. La tecnica sfrutta fasci di radiazioni gamma, emesse da 192 fonti di cobalto poste all’interno della macchina, guidati da un sistema di puntamento stereotassico, cioè finalizzato a individuare esattamente la posizione del bersaglio da colpire.

In molti casi la Radiochirurgia Gamma Knife è un’opzione terapeutica di prima scelta come per il trattamento di tumori poco voluminosi (metastasi cerebrali, neurinomi dell’acustico, meningiomi, ecc.) o di Malformazioni Artero-Venose (le cosiddette MAV) che non possono essere rimosse chirurgicamente; in altri casi completa la chirurgia (cosiddetti trattamenti combinati) allo scopo di limitare i danni al tessuto cerebrale.

Dal 2008 (anno di apertura) a oggi nel Centro Gamma Knife di Niguarda sono stati trattati oltre 3.300 casi, di cui 500 dall’inizio della pandemia COVID-19 che ha portato ad un rimodulazione dell’attività senza mai interromperla (e il trattamento di questi casi è stato oggetto anche di una pubblicazione del gruppo di Niguarda sulla rivista Stereotactic and Functional Neurosurgery). L’équipe al lavoro nel Centro è formata da neurochirurghi, radioterapisti, neuroradiologi, fisici, infermieri e tecnici che collaborano ai fini del trattamento radiochirurgico più adatto alle esigenze di cura del singolo caso.

Metastasi cerebrali

È la problematica che viene trattata più di frequente con Gamma Knife (circa il 40% dei pazienti a Niguarda). Le metastasi cerebrali sono causate dalla diffusione al cervello di cellule tumorali da altri organi (polmone, mammella, melanoma sono i più frequenti). La radiochirurgia consente di intervenire, anche su lesioni multiple, in una singola sessione o in 2-3 sessioni distanziate di alcune settimane e si integra con altri protocolli terapeutici come la chemioterapia senza la necessità di doverli sospendere.

Meningiomi

Sono dei tumori delle meningi, ovvero le membrane che rivestono il nostro cervello. A seconda della sede in cui compaiono possono provocare cefalee, disturbi del comportamento, crisi epilettiche e deficit neurologici. La tecnica d’elezione è l’intervento chirurgico, ma nei casi non operabili o laddove non è possibile asportare tutta la massa tumorale, viene utilizzata la radiochirurgia. I meningiomi rappresentano il 30% di tutti i tumori a lento accrescimento trattati con Gamma Knife presso il Centro di Niguarda, la cui esperienza è stata di recente inclusa in un volume pubblicato da Springer dal titolo “Stereotactic Radiosurgery for the Treatment of Central Nervous System Meningiomas”.

Neurinoma (o Schwannoma) dell’acustico

È un tumore benigno i cui sintomi sono correlati alle dimensioni e, di conseguenza, al progressivo interessamento di diverse strutture nervose, tra questi: sordità, acufeni (fischi, ronzii), vertigini e problemi di equilibrio. Con la radiochirurgia Gamma Knife si possono trattare, in alternativa all’intervento chirurgico, le neoplasie con un diametro massimo di 3 cm.

Malformazioni Artero-Venose (MAV)

Si tratta di anomalie vascolari il cui trattamento d’elezione è la chirurgia coadiuvata dall’embolizzazione, eseguita da Neuroradiologi Interventisti. Nei casi di MAV poste in aree critiche del cervello o nei casi di MAV voluminose si ricorre alla Radiochirurgia grazie alla sua capacità di ridurre gradualmente le dimensioni della malattia con minimi effetti collaterali e ottenerne la chiusura in un periodo di tempo di alcuni anni.

Come si svolge un intervento di neuroradiochirurgia con Gamma Knife?

Un telaio in alluminio, detto “casco stereotassico”, viene fissato alla testa del paziente (unica manovra invasiva di tutta la procedura, che viene effettuata in anestesia locale e dura pochi minuti). Quindi si esegue una risonanza magnetica per identificare il bersaglio e si procede a pianificare il trattamento attraverso una serie di processi nei quali è coinvolta tutta l’equipe del Centro.

Una volta definito il piano, modellato sulla malattia tenendo in conto le strutture del cervello circostante, il paziente è posizionato su un lettino robotizzato, che si sposta seguendo le coordinate pianificate in modo da focalizzare le radiazioni sulla lesione da colpire. L’intervento si svolge di solito in un’unica seduta (in alcuni casi complessi sono richieste da 3 a 5 sedute) e ha una durata variabile tra le 3 e le 8 ore. Grazie alla precisione del sistema stereotassico è possibile concentrare i raggi sul bersaglio che riceve così un’elevata quantità di radiazioni, limitando al minimo l’irradiazione del tessuto sano.

Una volta terminato il trattamento, il paziente viene dimesso nel pomeriggio o al mattino successivo. L’attività clinica non è limitata solo all’intervento radiochirurgico, ma anche al post operazione per verificare gli effetti della procedura e fornire assistenza, se necessaria, anche con un servizio di telenursing e di mezzi alternativi alle visite in presenza, modalità divenute sempre più importanti con la pandemia.

La prima macchina in Svezia

La Radiochirurgia è stata ideata, all’inizio degli anni ’50, dal neurochirurgo svedese Lars Leksell e applicata nei primi casi clinici a partire dalla fine degli anni ’60 a Stoccolma. In particolare la radiochirurgia Gamma Knife nasce dopo diversi tentativi di usare altre fonti d’energia, quando Leksell trovò il modo di realizzare sottilissimi fasci di radiazioni gamma provenienti da diversi punti dello spazio che si concentravano in un unico punto, tanto potenti da essere efficaci in una sola seduta. In Italia attualmente la tecnologia è presente in nove centri ospedalieri tra pubblici e privati, da Nord a Sud.

Fonte: www.ospedaleniguarda.it

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