Tumore della prostata: 5 domande all’oncologo
Il tumore della prostata è la patologia oncologica più diffusa oggi tra i pazienti di sesso maschile: la dottoressa Barbara Scola e il dottor Gianmarco Aondio, oncologi di GB Mangioni Hospital di Lecco – ospedale polispecialistico accreditato SSN – rispondono ad alcune domande per delineare il quadro di questa patologia oggi in Italia, anche alla luce delle nuove terapie disponibili.
Qual è l’incidenza del tumore della prostata in Italia?
In Italia il tumore prostatico è il tumore più diffuso nella popolazione maschile e rappresenta il 18,5 per cento di tutti i tumori diagnosticati nell’uomo: le stime relative all’anno 2020 parlano di 36.074 nuovi casi l’anno a livello nazionale.
L’incidenza, cioè il numero di nuovi casi registrati in un dato periodo di tempo, è cresciuta nell’ultimo decennio in concomitanza con la maggiore diffusione di esami che, seppure non sempre conclusivi, hanno comunque aiutato la diagnosi precoce grazie al dosaggio ematico dei valori di PSA.
Quali sono i fattori di rischio?
Uno dei principali fattori di rischio per il tumore della prostata è l’avanzare dell’età: le possibilità di ammalarsi sono scarse prima dei 40 anni, ma aumentano sensibilmente dopo i 50 anni e circa due tumori su tre sono diagnosticati in persone con più di 65 anni.
Anche la presenza di mutazioni in alcuni geni come BRCA1 e BRCA2 può aumentare il rischio di cancro alla prostata: il rischio di ammalarsi è circa il doppio per chi ha un parente consanguineo (padre, fratello eccetera) con la malattia rispetto a chi non ha nessun caso in famiglia.
Non meno importanti sono i fattori di rischio legati allo stile di vita: dieta ricca di grassi saturi, obesità, mancanza di esercizio fisico incrementano il rischio di ammalarsi in tutti i tumori e in particolare quello prostatico nell’uomo.
Quando è bene rivolgersi al medico?
Non esiste una prevenzione primaria; il ruolo di un controllo periodico del PSA in assenza di sintomo non è raccomandato; è necessario invece rivolgersi al proprio medico in caso di comparsa di sintomi urinari o in presenza di familiarità.
Con quale tipo di terapia si agisce?
La terapia del tumore alla prostata localizzato si basa essenzialmente sulla chirurgia e/o radioterapia o in casi selezionati sulla terapia ormonale, permettendo di ottenere un’ottima prognosi nella maggioranza dei casi.
Qual è oggi l’azione delle terapie?
Nella malattia metastatica lo scenario di terapie si è arricchito con l’introduzione di nuovi agenti ormonali e anche di terapie biologiche personalizzate che hanno permesso di prolungare la sopravvivenza e aumentare la qualità di vita.
Fonte: www.gvmnet.it