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Approfondimenti Medicina

La pasta fa male? Sfatiamo alcuni falsi miti!

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Redazione 22 Novembre 2022
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La pasta, alimento principe della tradizione culinaria italiana, tanto elogiato nella cultura gastronomica partenopea, quanto stigmatizzato negli ultimi anni nei regimi alimentari: è vero che la pasta fa male? 

Quali sono i tipi di pasta da preferire? A parlarcene la dottoressa Chiara Boscaro, biologa nutrizionista presso gli Istituti Clinici Zucchi, l’Istituto Clinico San Siro e Smart Clinic di Cesano Boscone.

La pasta fa bene alla salute: ecco perché

“Mangiare la pasta fa bene alla salute e mette le persone di buon umore”, conferma la dottoressa Boscaro “è un alimento importante per il benessere psicofisico dell’individuo e i suoi preziosi nutrienti sono essenziali per il corpo”. 

“Contiene carboidrati, ma anche una buona percentuale di proteine, circa il 13%. Questo vuol dire che, ad esempio, per le persone vegetariane, è una fonte nutrizionale essenziale – conferma la specialista -. Anche per chi fa attività fisica il consumo di pasta è fondamentale: consente, infatti, di rigenerare il glicogeno muscolare, la riserva di energia che il nostro corpo immagazzina, perso con lo sforzo fisico”.

I benefici

I benefici del consumo di pasta sono molteplici e la dottoressa Boscaro ne evidenzia alcuni:

  • aiuta la gestione dell’insulina: “Misurando le proporzioni e variando la tipologia, dalla integrale a quella di kamut, è possibile mantenere una corretta euglicemia”;
  • contribuisce al buon umore: “Permette le produzioni di triptofano, aminoacido precursore della serotonina, che aiuta il rilassamento e regala un senso di benessere”;
  • favorisce la concentrazione: “I carboidrati complessi contenuti nella pasta contengono glucosio, elemento essenziale per il cervello”;
  • accelera il metabolismo: “Con diete restrittive senza carboidrati avviene un dimagrimento a carico della massa magra; introducendo la pasta, associata alle proteine e alle fibre, si ottengono risultati migliori e più salutari”.

Mangiarla tutti i giorni fa male? 

“Si può mangiare ogni giorno, ovviamente nella giusta proporzione”, afferma la nutrizionista Boscaro.

Le dosi variano in base alle caratteristiche fisiche individuali e allo stato di salute, ma in generale possiamo prendere come indicazione di base:

  • gr 70  per le donne;
  • gr 80 per gli uomini.

“Consiglio di consumarla in 1 solo pasto, evitando quindi il consumo sia a pranzo che a cena. Se consumata a mezzogiorno, garantisce all’individuo energia spendibile durante tutto il pomeriggio. Consumata alla sera, invece, favorisce il riposo. 

Il consiglio più importante è però che si faccia attenzione al condimento”, ci spiega la dottoressa Boscaro.

Le proprietà nutrizionali della pasta di semola di grano duro

L’apporto calorico della pasta di semola dura è di 350 calorie per 100 gr. Le proprietà nutritive presenti nella versione più comune e tradizionale sono:

  • 86-88% glucidi;
  • 12-13% proteine;
  • 1% lipidi, acidi grassi essenziali e vitamine liposolubili.

“Sono presenti in minor proporzione sali minerali, soprattutto il magnesio che aiuta insieme al triptofano la concentrazione e il rilassamento. Inoltre, la pasta garantisce un apporto, seppur minimo, di fibra, importante per l’organismo. 

Ricordo, infine, che la proteina del glutine è quella che richiama alla celiachia. Quindi, in base alle patologie, il consumo di pasta di semola di grano duro va o meno limitato”.

Proprietà dei tipi di pasta in commercio 

Esistono molte varianti in commercio, oggi, che vanno ad integrarsi con la tradizionale pasta di semola di grano duro. La dottoressa Boscaro ci spiega le principali.

I benefici della pasta integrale

“La pasta integrale ha qualche caloria in meno rispetto a quella classica, 320/350 kcal per 100 gr. Contiene molta più fibra, aiuta ad avere maggiore sazietà e aiuta la regolarità intestinale

È adatta alle persone diabetiche perché modula in modo migliore la glicemia: rispetto alla classica contiene più magnesioferro e potassio.”

I benefici della pasta di Kamut

La pasta di Kamut, ipocalorica rispetto a quella di grano duro, ha una buona quantità di proteine, circa il 15%, e contiene più fibre. Ha un contenuto glicemico significativo, intermedio tra la classica e quella integrale, ed è ricca di glutine, quindi, non consigliabile a chi ha patologie legate a questa proteina. Contiene diverse vitamine del gruppo B e sali minerali, tra cui manganese, fosforozinco e magnesio.”

I benefici della pasta senza glutine

“Per i celiaci e gli individui con gluten sensitivity – continua la nutrizionista -, ne esistono in commercio moltissimi tipi con cereali privi di glutine, come quella di farina riso o di farina mais. Attenzione però perché contengono una percentuale più elevata di grassi”. 

I benefici della pasta proteica

“Quella proteica è composta prevalentemente da legumi e, in una più recente versione, con farina di insetti: può essere una buona alternativa proteica. Sicuramente una scelta ecosostenibile, ma da valutare se effettivamente appetibile”.

Come scegliere quella giusta

Non esiste una pasta migliore e una peggiore, la scelta deve ricadere su quella più appropriata allo stato di salute, allo stile di vita e alle necessità. 

“Una cosa, però, è certa: sfatiamo il mito della pasta come alimento inappropriato: fa bene e nelle giuste proporzioni consumiamola, così come vuole la nostra tradizione”, conclude la nutrizionista.

Fonte: www.grupposandonato.it

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