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Approfondimenti Medicina

Patologie muscolo-scheletriche: quali si possono trattare con le onde d’urto?

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Redazione 23 Novembre 2022
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Le onde d’urto (ESWT- extracorporeal shock wave therapy) sono un trattamento non invasivo che sfrutta l’energia delle onde per propagarsi e raggiungere la sede dell’infiammazione e del dolore: come funzionano e quali patologie possono trattare?

All’Ospedale Cortina – Struttura polispecialistica di GVM Care & Research accreditata SSN – si effettuano trattamenti con onde d’urto focali e onde d’urto radiali: nell’ambito della Medicina fisica e Riabilitazione si trattano con questa tecnica patologie come ad esempio tendinopatie, epicondiliti, calcificazioni, fasciti plantari o borsiti.

Come agiscono le onde d’urto?

L’onda d’urto è definita come un’onda acustica ad alta energia, caratterizzata da una pressione in grado di passare in pochi nanosecondi (<10 ns) da valori atmosferici (1,01-1,02 Bar) fino a valori estremamente elevati (100-1000 Bar), per poi ritornare ai livelli di partenza dopo una fase negativa.

Quelle focali:

  • sono onde ad alta energia; 
  • prevedono l’utilizzo di puntamento radiografico e/o ecografico; 
  • hanno un effetto meccanico e biologico; 
  • hanno un’azione analgesica/neo-angiogenica/riparativa osteogenica/ distruttiva.

Gli effetti biologici delle onde d’urto focali attivano il processo di dissoluzione dei depositi di calciostimolano la ricrescita ossea tramite l’attivazione degli osteoblasti, stimolano la produzione di fattori di crescita, stimolano la rigenerazione tissutale, aumentano la circolazione e il metabolismo, stimolano la neoangiogenesi, riducono il dolore, modulano l’attività cellulare e stimolano le cellule nervose.

Rispetto ai principi fisici utilizzati per la generazione delle onde d’urto focali (elettroidraulico, elettromagnetici e piezoelettrico), quello balistico che produce le onde d’urto radiali non genera onde d’urto focalizzate e pertanto l’energia non viene concentrata ad una determinata profondità ma si propaga radialmente attraverso la cute. 

Le onde d’urto radiali quindi: 

  • vedono impiegate energie medio-basse; 
  • vi è una rapida diffusione radiale; 
  • gli effetti sono prodotti solo in superficie (1 – 2,5 cm); 
  • hanno un’azione meccanica e antalgica. 

Non avendo un effetto metabolico, le onde d’urto radiali non hanno azione neo-angiogenica né anti-infiammatoria, ma un’azione antalgica. Questo consente l’utilizzo della tecnica delle onde d’urto radiali nei alcuni casi in cui le onde d’urto focali sono controindicate per esempio in caso di cartilagini di accrescimento, infezioni, neoplasie.

Onde d’urto: quali patologie possono trattare?

Le onde d’urto trovano indicazione:

  • nella tendinopatia calcifica e non calcifica della spalla
  • nell’epicondilite laterale
  • nella sindrome del gran trocantere
  • nella tendinopatia achillea
  • nella fascite plantare con o senza sperone calcaneare
  • nella tendinopatia rotulea ecc.

Come si effettuano i trattamenti

Prima di iniziare un trattamento con onde d’urto è necessaria una valutazione medica specialistica fisiatrica. Sarà il medico specialista che – dopo la valutazione del quadro clinico ed esclusione di eventuali controindicazioni – pone indicazione a tale trattamento e stabilisce il numero delle sedute da eseguire (da 3 a 5 sedute a cadenza settimanale).

Come per tutte le terapie fisiche, esistono delle controindicazioni all’utilizzo di questo trattamento, come ad esempio la presenza di neoplasie, di coagulopatie non compensate, di infezioni acute attorno all’area da trattare ecc e non si possono trattare organi sensibili come encefalo/midollo spinale, polmoni, gonadi.

Fonte: www.gvmnet.it

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