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Ipertensione addio con la denervazione renale

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Francesca 2 Agosto 2023
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Al Monzino un nuovo percorso per la cura dell’ipertensione nei pazienti che non riescono a controllare i valori della pressione con le cure farmacologiche ad oggi disponibili: ecco la denervazione renale.

Ipertensione addio grazie alla denervazione renale: di cosa si tratta

La denervazione renale (RDN) è una procedura che consiste nel disattivare selettivamente l’innervazione sul tratto prossimale e distale delle arterie renali, determinando una duratura riduzione della pressione sanguigna. L’obiettivo della tecnica RDN, che si esegue in sala angiografica con approccio per via femorale, è quello di modulare l’influenza del ti sui valori di pressione arteriosa a livello delle arterie renali.

Al Monzino è stato attivato recentemente un percorso per il trattamento dei pazienti ipertesi refrattari alle terapie tradizionali con la tecnica di Denervazione Renale (RDN), basata su novità tecnologiche e procedurali, che offre una soluzione efficace, sicura e a lungo termine per pazienti che, nonostante l’assunzione di tre o più farmaci antipertensivi, non raggiungono valori della pressione ottimali. Il trattamento è inoltre un’alternativa importante nelle persone con limitate possibilità terapeutiche a causa di intolleranza a numerosi farmaci antipertensivi.

“Siamo convinti dell’efficacia e della sicurezza della RDN e pensiamo vada a ragione considerata un’opzione terapeutica importante. – dichiara il Professor Piero Montorsi, Direttore della Cardiologia interventistica – Dopo un inizio promettente ottenuto in registri internazionali e primi studi clinici, la tecnica ha infatti subìto un ‘raffreddamento’, a causa di risultati neutri di un primo studio randomizzato. Tuttavia, le evidenze cliniche successive hanno confermato l’efficacia e la sicurezza della tecnica, come confermato dalle ultime linee guida della società europea dell’ipertensione presentate al congresso Europeo di Ipertensione tenutosi a Milano in questo mese. Inoltre l’avanzamento tecnologico dei cateteri ablatori ha reso più facile l’utilizzo e maggiore e più precisa la tecnica ablativa. “

La riduzione della pressione si manifesta clinicamente a distanza di un intervallo che può variare da tre a sei mesi e, in base all’efficacia della tecnica, anche la terapia farmacologica può essere rivalutata.

“Occorre ricordare che l’ipertensione arteriosa è il principale fattore di rischio per le patologie cardiovascolari e rappresenta la prima causa di morbidità e mortalità al mondo – aggiunge il Prof. Piergiuseppe Agostoni, Direttore Scompenso Cardiaco e cardiologia clinica – In particolare, il mantenimento di un livello di pressione ottimale è fondamentale nei pazienti con scompenso cardiaco, la cui bassa funzione cardiaca è strettamente influenzata da un regime pressorio non ancora ideale. Quindi, la denervazione renale rappresenta oggi una strategia terapeutica che deve far parte di un moderno programma di trattamento dei pazienti con ipertensione arteriosa di difficile controllo.”

Fonte: www.cardiologicomonzino.it

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