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Approfondimenti Medicina

Radiologia, cosa sono i mezzi di contrasto e a cosa servono

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Francesca 3 Ottobre 2023
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mezzi di contrasto (mdc), o liquidi di contrasto, sono sostanze utilizzate nell’ambito della diagnostica per immagini che aiutano esami già a elevata risoluzione come, ad esempio, TAC e Risonanza Magnetica, a migliorare la qualità delle immagini, mettendo in evidenza dettagli dei tessuti e lesioni eventuali che non sarebbero altrimenti visibili.

I mezzi di contrasto, che possono essere di diversi tipi in base al tipo di esame a cui si associano, presentano caratteristiche differenti e, prima della loro somministrazione, è necessario comprendere quali possano essere gli eventuali rischi per il paziente e come affrontarli.

Ne parliamo con il dott. Gaetano Ruffo, responsabile del Servizio di Radiologia e Diagnostica per Immagini dell’Istituto Clinico San Siro. 

I mezzi di contrasto nella TC

“Una delle strumentazioni di diagnostica per immagini che si avvale dell’utilizzo di liquidi di contrasto radiologici è senza dubbio la TC – spiega il dott. Ruffo -. In questo caso, si impiega un mezzo di contrasto organo-iodato

Ai giorni nostri, l’evoluzione dei mezzi di contrasto ha portato a farmaci più tollerabili per l’organismo e normalmente ben accettati anche da pazienti fortemente allergici. Bisogna tenere conto del fatto che i mezzi di contrasto sono macro-molecole, che non sono farmaci di uso abituale dei quali si conosce un’eventuale intolleranza e che possono determinare reazioni avverse non prevedibili all’atto della somministrazione. 

Per i pazienti allergici già noti, si effettua una preparazione all’esame (profilassi con assunzione di cortisone e antistaminici), mentre, in casi specifici, quando siano già note reazioni a mezzi di contrasto tipo shock anafilattico, al soggetto viene rifiutata l’esecuzione di questo tipo di esame. In ogni caso, quando si effettua la somministrazione di mdc è prevista la disponibilità del medico Anestesista per eventuali reazioni avverse. Al paziente viene consegnato e illustrato un modulo di consenso informato e viene richiesta una firma di consenso”.

Come prepararsi a una TC con mezzo di contrasto

Il mezzo di contrasto organo-iodato impiegato in TC può arrecare danni all’organismo con tossicità principalmente sul tubulo renale, per questo motivo è richiesta una buona funzionalità renale da parte del paziente. In particolare, è necessario sottoporsi a un esame del sangue preliminare (creatinina plasmatica) per l’assunzione di mezzo di contrasto. Il Medico Radiologo valuterà se vi sono controindicazioni e spetta a lui la decisione se effettuare o meno l’esame con mezzo di contrasto.

“Oggigiorno – continua – le reazioni a mezzo di contrasto sono rare. Ovviamente, possono andare da reazioni lievi a reazioni gravi potenzialmente pericolose per la salute del paziente. L’iniezione di mezzo di contrasto viene effettuata dal radiologo, con la disponibilità del Servizio di Anestesiologia e Rianimazione per l’insorgenza di eventuali complicanze”.

I mezzi di contrasto nella Risonanza Magnetica

Anche in Risonanza Magnetica vengono utilizzati mezzi di contrasto: non si tratta più di mezzi organo-iodati come per la TC, bensì principalmente mezzi di contrasto contenenti gadolinio, elemento nella tavola periodica degli elementi che fa parte dei non-metalli-terre rare, ben tollerato dall’organismo e con effetti collaterali quasi del tutto assenti

Anche il mezzo di contrasto per Risonanza viene espulso per via renale e quindi valgono le stesse precauzioni che si adoperano per il mezzo di contrasto organo-iodato, ovvero viene valutata la funzionalità dei reni con creatinina plasmatica preliminare all’esame.

Fra i mezzi di contrasto al gadolinio, alcuni hanno proprio un organo bersaglio specifico: in particolare, ci sono gli epato-specifici cioè quelli che permettono di evidenziare lesioni epatiche, che tendono a contrastare soprattutto il tessuto epatico (cioè del fegato). 

Altri impieghi del mezzo di contrasto al gadolinio

“Uno dei maggiori impieghi del mezzo di contrasto, al giorno d’oggi, è nella Risonanza Multiparametrica della prostata, esame definito il golden standard per capire se un nodulo è benigno o maligno, e uno dei parametri è proprio il mezzo di contrasto – prosegue -. Sta diventando, proprio per questo motivo, un esame insostituibile in urologia.

Altre indicazioni sono, ad esempio, la valutazione di masse addominali sospette neoplasiche o nel caso di intervento a carico di un muscolo per capire se si tratta o meno di un sarcoma (tumore maligno) o un lipoma (tumore benigno). Vengono utilizzati inoltre per lo studio dell’encefalo e del sistema nervoso centrale, anche in malattie degenerative come, ad esempio, la Sclerosi Multipla. 

Alcune sequenze degli esami RM per lo studio di distretti vascolari arteriosi o venosi (angio-RM) vengono eseguite con l’iniezione del mezzo di contrasto”.

Il mezzo di contrasto articolare

Vi sono indagini RM (e anche TC) che prevedono l’iniezione del mezzo di contrasto direttamente nelle cavità articolari per evidenziare particolari anatomici poco studiabili con esami eseguiti solamente in condizioni di base.
L’esempio più importante per frequenza è quello della artro-risonanza (artro-RM) della spalla per lo studio della instabilità articolare. Dopo episodi di lussazione fra la testa dell’omero e la glena della scapola, la artro-RM permette di studiare il labbro glenoideo della scapola con elevato dettaglio anatomico. Questa RM è considerata una premessa importante per l’eventuale terapia chirurgica ricostruttiva.

Altri impieghi del mdc sono quelli delle indagini RM di controllo in pazienti operati per ernia del disco intervertebrale; in questo contesto, il mezzo di contrasto consente di differenziare l’eventuale presenza di materiale cicatriziale post-chirurgico da recidive della patologia erniaria.

Lo smaltimento dei liquidi di contrasto

“Con una buona funzionalità renale, i mezzi di contrasto sia al gadolinio sia organo-iodati, vengono smaltiti nel giro di ore al massimo un giorno e questo è ritenuto dalla letteratura uno standard sufficiente – conclude Ruffo -. In caso di utilizzo di mezzi di contrasto epatospecifici, lo smaltimento avviene per via epato-biliare, quindi dal tratto digestivo

In conclusione, i mezzi di contrasto sono un aiuto molto importante e di frequente impiego in diagnostica per immagini. Come per tutti i farmaci, esistono precauzioni e avvertenze da rispettare per il loro uso”.

Fonte: www.grupposandonato.it

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