fbpx



Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Medicina Milano e Hinterland Notizie Locali Lombardia Ricerca

Ai ricercatori del San Raffaele il bando giovani della Fondazione Regionale per la Ricerca Biomedica

blank
Francesca 16 Luglio 2024
blank

Sono ben 3 i giovani ricercatori dell’IRCCS Ospedale San Raffaele che hanno vinto l’Early Career Award della Fondazione Regionale per la Ricerca Biomedica (FRRB)

Ai ricercatori del San Raffaele il bando giovani della Fondazione Regionale per la Ricerca Biomedica

Lo scopo della fondazione è promuovere la ricerca e l’innovazione in campo biomedico consentendo al sistema regionale lombardo di essere all’avanguardia in un settore scientifico, come quello della salute dell’uomo, la cui continua evoluzione richiede rilevanti investimenti.

Nel perseguire questo obiettivo, FRRB investe in progetti di ricerca i cui risultati siano trasferibili, nel medio periodo, ai pazienti e ai servizi sanitari sul territorio lombardo. Il Bando di quest’anno ha finanziato i progetti di ricerca biomedica volti a comprendere i processi patologici alla base delle malattie e le ricadute diagnostiche e terapeutiche nell’ambito della Medicina di Precisione.

Il progetto sulla β-talassemia

Il primo progetto vincitore è quello della dottoressa Antonella Nai. Classe 1983 piemontese, dopo la laurea in Biotecnologie Molecolari a Torino ha iniziato a lavorare presso l’Università Vita-Salute San Raffaele e Ospedale San Raffaele, sotto la guida della professoressa Clara Camaschella, esperta internazionale delle malattie del metabolismo del ferro. Dal 2020 la dottoressa Nai è group leader dell’Unità di Regolazione del Metabolismo del Ferro, presso la Divisione di Genetica e Biologia Cellulare dell’IRCCS Ospedale San Raffaele. 

Lo studio della dottoressa intende verificare un innovativo approccio farmacologico in grado di bloccare l’attività di bersaglio terapeutico nella β-talassemia, una malattia genetica rara caratterizzata da anemia, ingrandimento della milza, sovraccarico di ferro e alterazioni ossee e metaboliche, la cui terapia è ancora insoddisfacente.

Il progetto sulle cellule staminali ematopoietiche umane

La seconda ricercatrice premiata è la 37enne Serena Scala, nata a Napoli, attualmente project leader presso l’Istituto San Raffaele Telethon per la Terapia Genica (SR-Tiget), sotto la direzione del professor Alessandro Aiuti, vicedirettore dell’Istituto. Laureata in Biotecnologie Mediche presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II, la sua attività di ricerca si focalizza sullo studio delle cellule staminali ematopoietiche e del loro utilizzo clinico. 

Ha vinto il bando grazie a un progetto che prevede la caratterizzazione delle cellule staminali ematopoietiche umane (HSPC), presenti anche nel sangue periferico, per la futura applicazione della terapia genica anche in neonati affetti da malattie genetiche rare

Il progetto sulla miocardite

Il dottor Giovanni Peretto si aggiudica il terzo bando FRBB per ricercatori sotto i 40 anni. Il 37enne lecchese è in forze all’Unità Operativa di Aritmologia dell’Ospedale San Raffaele, sotto la guida del dottor Paolo Della Bella. 

Da sempre ricercatore attivo nel campo delle miocarditi e delle cardiomiopatie genetiche complicate da aritmie ventricolari, il dottor Peretto è coordinatore dell’Unità Multidisciplinare dedicata alle Miocarditi e Cardiomiopatie Aritmogene dell’Ospedale San Raffaele. 

Il suo progetto di ricerca è volto a definire la prevalenza di mutazioni genetiche in pazienti affetti da miocardite, descriverne l’impatto sul rischio aritmico, con particolare attenzione alle differenze di genere, e chiarire i meccanismi alla base delle malattia mediante analisi avanzate di trascrittomica su tessuto cardiaco, al fine di identificare possibili bersagli molecolari nell’ottica di una terapia personalizzata. 

Fonte: www.hsr.it

Tags: