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Sole e melanoma, protezione solare per abbronzarci in sicurezza

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Francesca 17 Luglio 2024
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Quando ci si espone al sole per abbronzarsi c’è sempre un rischio che la pelle si scotti e subisca danni da cui può avere origine, anche anni dopo, un melanoma o un altro tumore della pelle. È però possibile ridurre al minimo queste probabilità rispettando alcune semplici regole, la prima delle quali è l’utilizzo della protezione solare. Se applicata già a partire dai primi anni di vita, riduce in maniera significativa il rischio di sviluppare un melanoma, il più diffuso tumore della pelle.

Sole e melanoma, protezione solare per abbronzarci in sicurezza

Il melanoma è un tumore maligno della pelle che origina da una proliferazione incontrollata dei melanociti, le cellule responsabili della produzione di melanina e che determinano parzialmente il colore della cute.

L’aumento dell’incidenza, registrato in tutto il mondo negli ultimi decenni, viene imputato in parte alla crescente ed eccessiva esposizione solare. I raggi ultravioletti – UVA e UVB – del sole sono un provato cancerogeno per l’uomo e, sebbene differiscano nel modo in cui influenzano la pelle, entrambi la danneggiano. I raggi UVA alterano infatti i componenti strutturali interni della pelle, come le fibre di collagene e di elastina, causandone un assottigliamento e uno svuotamento che comporta una perdita di compattezza ed elasticità, oltre a un’accentuazione delle rughe. I raggi UVB stimolano inoltre una produzione pigmentaria irregolare e disomogenea che porta alla formazione di macchie brune.

Se utilizzata correttamente, la protezione solare può diminuire il rischio di sviluppo di tumori della pelle (melanoma e carcinoma a cellule squamose) e aiutare a prevenirne l’invecchiamento precoce. La capacità di una crema di schermare o bloccare i raggi del sole viene definita fattore di protezione solare, spesso accompagnato dalla sigla SPF (Sun Protection Factor), questo indicatore si riferisce alla capacità di bloccare i raggi ultravioletti di tipo A e B. Creme con un SPF pari a 15 sono in grado di bloccare il 93% dei raggi UVB, mentre SPF pari a 30 arrivano a bloccarne il 97%. Per fototipi più scuri è indicato un fattore di protezione intorno a 15, per quelli intermedi (biondo scuro e castani) fattori tra 15 e 30, per quelli molto chiari (biondo o rossi e pelle molto chiara) fattori da 30 a salire.

L’esame della cute

Il melanoma può formarsi sulla pelle sana oppure svilupparsi su un neo preesistente: nella fase iniziale infatti può essere difficile da riconoscere a prima vista, in quanto può presentare le stesse caratteristiche di un neo. È dunque fondamentale l’importanza della prevenzione e dalla diagnosi precoce, attraverso l’autoesame della cute.

Per un corretto autoesame è necessario spogliarsi completamente ed osservare tutta la superficie cutanea, anche gli occhi e il cavo orale, seguendo il cosiddetto “sistema A B C D E”:

  • A = asimmetria della lesione
  • B = bordi irregolari, frastagliati
  • C = colore policromo e nero
  • D = dimensioni maggiori a 5 mm di diametro
  • E = evoluzione: modificazioni della dimensione, forma e colore in un breve periodo di tempo (6-8 mesi) possono essere sospette, specie se le lesioni compaiono dopo i 40 anni.

Se un neo sembra crescere rapidamente, oppure presenta bordi irregolari o asimmetrie, è bene effettuare un controllo più approfondito da uno specialista dermatologo.

Visite gratuite a Roma

Per questo motivo ICC-Istituto Clinico Casalpalocco a Roma organizza una giornata a tariffa dedicata per la prevenzione del melanoma, durante la quale la dott.ssa Magda D’agostino effettuerà visita dermatologica e controllo dei nei.

Martedì 23 Luglio
Visita dermatologica con controllo nei €60
dalle ore 15:30 alle ore 19:00
(prenotazione necessaria)

Fonte: www.gvmnet.it

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