Salute della donna e prevenzione: l’importanza della visita ginecologica
La prevenzione ginecologica è essenziale per la salute e il benessere della donna: il corpo femminile attraversa diversi cambiamenti nel corso della vita, dalla pubertà all’età matura fino al post-menopausa.
Ogni età porta con sè esigenze e necessità specifiche perché gli organi cambiano nel tempo direttamente in connessione con il variare della produzione ormonale.
La visita ginecologica è una tappa fondamentale fin dall’adolescenza, ancora prima della vita sessuale attiva come pure nella terza età.
Il Ginecologo dottor Giulio Gandolfi Colleoni – che dal mese di luglio effettuerà le visite ginecologiche anche all’Ospedale Cortina – ci spiega con quale cadenza è consigliato effettuare la visita: “E’ bene sottoporsi ai controlli almeno dal primo ciclo mestruale, dall’adolescenza, per intercettare eventuali problematiche più precocemente possibile. La visita – specifica il dottore – è indicata come forma di prevenzione, anche in assenza di sintomi, in assenza cioè di campanelli d’allarme che possono far sospettare delle specifiche patologie”.
L’importanza della prevenzione ginecologica e della diagnosi precoce
Endometriosi, ovaio policistico e utero retroverso sono solo alcune delle condizioni patologiche che possono avere un impatto molto negativo sulla qualità della vita della donna soprattutto se non diagnosticate e trattate tempestivamente.
Allo stesso modo, tumori della cervice uterina, dell’ovaio e dell’utero, si possono trattare più efficacemente, aumentando le possibilità di successo dei trattamenti e migliorando le prospettive di guarigione, se individuate a uno stadio iniziale.
La prima visita dal Ginecologo è consigliata tra i 13 e i 15 anni come indicato, anche, dalle linee guida sulla salute femminile dell’ACOG – American College of Obstetricians and Gynecologists. Non esiste, tuttavia, un’età prestabilita per la prima visita, infatti, può essere anticipata se emergono problemi in età pediatrica o nei casi di pubertà precoce (9-10 anni) e ancora in caso di familiarità accertata per determinate patologie.
La visita è importante per identificare eventuali cause patologiche in caso di ritardo puberale, ma anche per approfondire la consapevolezza del proprio corpo, chiedere consigli e risolvere dubbi legati alla sfera sessuale e per abituare e sensibilizzare le giovani pazienti all’importanza della periodicità dei controlli.
Ci sono segnali d’allarme che non vanno sottovalutati?
Secondo le fasi della vita della donna, ci sono sintomi che possono preoccupare e rendono consigliabile ancora di più rivolgersi al Ginecologo per una visita di controllo. Tra i più frequenti:
- sanguinamenti o perdite vaginali anomali
- dolore o bruciore persistente durante i rapporti sessuali
- assenza, irregolarità o dolore forte del ciclo mestruale
- sospette infezioni o patologie sessualmente trasmissibili a seguito di rapporti a rischio.
Devono essere valutate dal Ginecologo inoltre:
- difficoltà nel concepimento o nel portare a termine una gravidanza
- problemi di incontinenza urinaria, prolasso uterino o lesione del pavimento pelvico
- disturbi ginecologici e ormonali associati alla menopausa.
Con quale cadenza sottoporsi alla visita?
Ogni donna dovrebbe sottoporsi con regolarità, almeno una volta l’anno, alla visita ginecologica. E’ opportuna anche in assenza di sintomi come forma di prevenzione per intercettare tempestivamente ad esempio infezioni batteriche da Candida e rilevare qualsiasi problematica di natura benigna o maligna. Nel corso della visita può essere effettuata l’ecografia transvaginale o transrettale per valutare le condizioni di salute degli organi femminili.
Alla visita e all’ecografia si aggiunge ogni 3 anni fino ai 65 anni di età secondo i piani di screening nazionali e regionali anche il Pap Test, utile al fine di individuare il Papilloma Virus (HPV umano), principale causa del tumore del collo dell’utero. Il Pap Test serve inoltre per la diagnosi della displasia cervicale, una lesione pre-cancerosa della cervice uterina.
L’ecografia: per lo studio dell’apparato femminile
L’ecografia, soprattutto, transvaginale e transrettale è una tecnica diagnostica utile per osservare la morfologia e lo stato di salute di ovaie, utero, vescica, uretere. Serve per identificare l’origine di sanguinamenti anomali, dolori pelvici di origine ignota, amenorrea, perdite vaginali atipiche.
E’ l’esame utile anche per diagnosticare il tumore dell’utero o dell’ovaio in fase iniziale.
Il tumore dell’endometrio è la forma di tumore all’utero più diffusa, ed è tra le neoplasie più frequenti diagnosticate nelle donne dopo la menopausa.
Il tumore dell’ovaio, invece, è ancora oggi considerato tra i tumori ginecologici, quello con la prognosi più negativa, perché spesso diagnosticato nelle fasi più avanzate della malattia. A oggi non esiste un programma di screening validato che coinvolga un’ampia parte della popolazione femminile, come avviene con il Pap Test o gli screening senologici. La visita di controllo annuale dal Ginecologo con ecografia, è pertanto, lo screening più efficace per la prevenzione oncologica.
Fonte: www.gvmnet.it