Ansia scolastica: quali sono i sintomi e come intervenire
L’ansia è un fenomeno sempre più diffuso tra gli studenti di tutte le età: l’ambiente scolastico, con i suoi ritmi incalzanti, nonché le aspettative e pressioni sociali possono rappresentare una fonte significativa di stress per molti bambini e giovani, causando la cosiddetta ansia scolastica.
In questo contesto, riconoscere i sintomi dell’ansia legata alla scuola è fondamentale per poter intervenire con strategie utili per affrontarla e gestirla efficacemente. Approfondiamo l’argomento con la dott.ssa Irene Vanelli, specialista in psichiatria e psicoterapeuta della Casa di Cura La Madonnina e di Ospedale San Raffaele.
Che cos’è l’ansia scolastica e come affrontarla
“L’ansia scolare è un disturbo che, nei suoi differenti livelli di gravità e intensità, è caratterizzato da paura e angoscia nel recarsi a scuola e affrontare le normali attività scolastiche, tanto da compromettere una regolare frequenza e un buon rendimento”, spiega la dottoressa Vanelli.
Questa condizione può essere considerata come una forma di fobia sociale nata dalla paura, irrazionale e non controllabile, di non essere all’altezza o del giudizio negativo.
Quali età può interessare
Alcuni studi hanno evidenziato che le 2 fasce d’età in cui l’ansia scolastica è particolarmente diffusa sono:
- inizio della scuola primaria (intorno ai 5-6 anni);
- inizio della preadolescenza (10-11 anni).
Detto ciò, questa forma d’ansia può interessare tutti gli anni scolastici fino al termine delle scuole secondarie di II grado e, a volte, continuare anche oltre.
Come si manifesta
La sintomatologia con la quale si presenta questo disturbo può variare molto in termini di diversità e intensità. Ad esempio, possono manifestarsi:
- sintomi fisici e di natura psico-somatica: mal di testa, mal di pancia, nausea, vomito, diarrea, palpitazioni, febbre, tensione muscolare;
- sintomi psicologici e comportamentali: pianto, crisi di panico, angoscia, irritabilita, collera, insonnia, mente offuscata, difficoltà di concentrazione, eccessiva preoccupazione per la scuola in generale o per specifiche attività (es. compiti e/o interrogazioni), perdita di interesse verso le materie preferite, difficoltà a completare/impiegare troppo tempo per terminare i compiti assegnati, eccessiva ricerca di approvazione e rassicurazione, perfezionismo eccessivo, paura di sbagliare e delle critiche, timore di ricevere giudizi negativi, bassa autostima e fiducia in sé;
- comportamenti disfunzionali: ritardi cronici, assenze protratte, capricci, opposizione nell’entrare a scuola o richieste persistenti di non frequentarla.
Cosa la causa e i fattori di rischio
Le cause dell’ansia scolastica possono essere molteplici e includere diversi fattori, fra cui, per citare i principali:
- predisposizione biologica e genetica: degli studi sui gemelli sembrano suggerire una componente ereditaria nell’ansia;
- esperienze negative o traumi: situazioni difficili vissute a scuola, come, ad esempio, il bullismo, o in famiglia (es. malattie, conflitti, separazioni etc.), possono contribuire all’insorgere del disturbo;
- atteggiamenti iperprotettivi da parte della famiglia, che generano ansia di separazione;
- pressione, aspettative troppo alte e atteggiamenti di controllo in famiglia;
- altre condizioni cliniche non diagnosticate come Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) o Disturbo da Deficit dell’Attenzione e Iperattività (ADHD), che possono rendere l’ambiente scolastico troppo stressante, sviluppando ansia o rifiuto.
Cosa non fare in caso di ansia scolastica
Di fronte a un caso di ansia scolastica, è sempre opportuno:
- non minimizzare/sottovalutare il problema: così facendo si rischia di far sentire il bambino incompreso e solo;
- evitare pressioni eccessive: effettuare paragoni con altri bambini e richiedere con severità risultati scolastici di eccellenza può peggiorare la situazione;
- non ignorare le cause: non affrontare volutamente situazioni che possono essere alla base del disturbo, come difficoltà familiari e/o problemi relazionali in famiglia/scuola, può impedire una risoluzione della problematica.
Cosa fare in caso di ansia scolastica
Quando un bambino manifesta ansia scolastica, è fondamentale adottare un approccio empatico e consapevole per aiutarlo a gestire le sue emozioni e sentirsi più sicuro nell’ambiente scolastico. Ecco alcuni suggerimenti:
- ascoltarlo e focalizzare il problema: cogliere i segnali del suo disagio e ascoltare ciò che si sente di esprime, dandogli attenzione senza minimizzare le sue preoccupazioni;
- non essere troppo severi: sostenerlo, senza incentrarsi solamente sui risultati scolastici, ma dando risalto, invece, al suo impegno;
- creare una routine: favorire delle abitudini equilibrate con tempi di studio alternati a momenti di svago, che creino sicurezza e tranquillità;
- informare la scuola e lavorare in sinergia con la stessa: confrontarsi con insegnanti e professionisti scolastici per elaborare strategie congiunte che aiutino il benessere del ragazzo;
- svilupparne la consapevolezza: insegnare al bambino come gestire la propria ansia tramite, ad esempio, tecniche di respirazione e rilassamento.
Terapie per l’ansia scolastica
Quando, tuttavia, l’ansia scolastica impatta negativamente sulla vita quotidiana del bambino/adolescente è opportuno valutare il supporto di un professionista per un trattamento personalizzato che possa prendere in considerazione:
- terapia cognitivo-comportamentale (CBT): sedute terapeutiche con un professionista aiutano a prendere consapevolezza della problematica, individuando e modificando i pensieri irrazionali che alimentano l’ansia e attuando strategie per una sua efficace gestione;
- psicoterapia con la famiglia: per approfondire alcune dinamiche familiari che potrebbero provocare o acerbare lo stato d’ansia del bambino, possono essere utili delle sedute di psicoterapia congiunta con i familiari;
- tecniche di rilassamento: esercizi di respirazione e rilassamento muscolare possono rappresentare una buona strategia nella gestione dei sintomi psico-somatici dell’ansia;
- programmi scolastici personalizzati: attivando gli opportuni canali scolastici, è possibile anche elaborare dei programmi su misura che vedano un graduale reinserimento nel contesto scolastico, con una riduzione dello stress correlato al voto e alle performance;
- terapia farmacologica: nei casi più seri, può essere considerata la prescrizione da parte del medico di farmaci che aiutino a controllare la sintomatologia data dall’ansia.
“È essenziale affrontare l’ansia scolastica con un approccio integrato e sensibile. Riconoscere e trattare i sintomi in modo appropriato può rappresentare una differenza significativa nella vita dei giovani, aiutandoli a superare le difficoltà e a ritrovare un equilibrio tra studio e benessere personale” conclude la dottoressa.
Fonte: www.grupposandonato.it