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Covid-19, indagine di sieroprevalenza: se fai parte del campione, aderisci

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Redazione 10 Giugno 2020
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Il Ministero della Salute e l’Istat, con la collaborazione della Croce Rossa Italiana, a partire da lunedì 25 maggio, hanno avviato un’indagine di sieroprevalenza dell’infezione da virus SARS-CoV-2 per capire quante persone nel nostro Paese abbiano sviluppato gli anticorpi al nuovo coronavirus, anche in assenza di sintomi. Perché l’indagine sia efficace però è necessario che le 150mile persone selezionate dall’Istat come campione si sottopongano al test sierologico

I cittadini selezionati sono residenti in 2mila Comuni, distribuite per sesso, attività e sei classi di età. Per ottenere risultati affidabili e utili è fondamentale che le persone selezionate per il campione aderiscano. Partecipare non è obbligatorio, ma conoscere la situazione epidemiologica nel nostro Paese serve a ognuno di noi. Lo scopo dell’indagine, infatti, è valutare la risposta anticorpale raggiunta nel corso del tempo nei confronti di SARS-CoV-2 e le differenze tra le diverse fasce d’età, sesso, regione di appartenenza, attività economica e altri fattori di rischio. 

questo link è possibile consultare il protocollo metodologico dell’indagine.

Gli esiti dell’indagine, diffusi in forma anonima e aggregata, potranno essere utilizzati anche per altri studi scientifici e per l’analisi comparata con altri Paesi europei.

La Croce Rossa Italiana ha il compito di contattare le persone selezionate dall’Istat per fissare, in uno dei laboratori individuati dal Ministero della Salute, un appuntamento per effettuare il test sierologico. L’esame consiste in un prelievo del sangue che può essere eseguito anche a domicilio se il soggetto è fragile o vulnerabile.

Al momento del contatto che avviente tramite una chiamata da un numero che inzia con 065510 verrà anche chiesto di rispondere a uno specifico questionario predisposto da Istat, in accordo con il Comitato tecnico scientifico.

Ogni Regione deve comunicare l’esito dell’esame a ciascun partecipante residente nel proprio territorio

In caso di diagnosi positiva, l’interessato verrà messo in temporaneo isolamento domiciliare e contattato dal proprio Servizio sanitario regionale o Asl per fare un tampone naso-faringeo che verifichi l’eventuale stato di contagiosità. La riservatezza dei partecipanti sarà mantenuta per tutta la durata dell’indagine.

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Per informazioni:

Fonte: www.asst-pini-cto.it

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