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Medicina Notizie Locali Lombardia Pavia

TOP!, videogiochi per la riabilitazione di patologie neurologiche complesse

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Redazione 5 Ottobre 2021
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Da oggi per le famiglie di bambini con disabilità è disponibile “TOP” una suite di videogiochi basati su un sistema di eye-tracking che favorisce la riabilitazione di bambini dai 3 ai 12 anni con problemi neurologici complessi e che consente la raccolta di dati per un’analisi quantitativa e qualitativa del processo di riabilitazione.

TOP! Together to Play è è un dispositivo della collezione di ausili di UNICO – The Other Design, progettato da Fondazione Together To Go Onlus e OpenDot, in collaborazione con Dotdotdot e WeAreMuesli, e con i partner scientifici PhuSe Lab UniMi e Fondazione Mondino IRCCS di Pavia, ed è realizzato grazie al contributo finanziario di Fondazione Just.

I giochi si dividono in tre gruppi: Giochi di Allenamento in cui rispondere a input di causa/effetto attraverso l’interazione oculare, Giochi Cognitivi che attraverso l’esplorazione sistematica dello spazio consentono la risoluzione di compiti di differenti livelli di complessità,  Giochi Ludici studiati in modo da coinvolgere il bambino in attività di puro intrattenimento e finalizzati alla espressione delle sue emozioni.

Il software, realizzato con il contributo scientifico del Centro di Neuroftalmologia dell’età evolutiva della Fondazione Mondino IRCCS di Pavia soprattutto per la definizione delle caratteristiche delle componenti dello sguardo, la valutazione dei soggetti e l’analisi dati sulla risposta oculare, consente di calibrare l’eye tracker sul singolo bambino in semplici passaggi e permette il controllo e la gestione della singola sessione di gioco modificando parametri quali il tempo, la fissazione o la velocità.

I puntatori di ultima generazione” spiega Sabrina Signorini, responsabile del Centro di Neuroftalmologia dell’età evolutiva della Fondazione Mondino IRCCS di Pavia “Possono offrire un ulteriore contributo alle attuali metodologie valutative e riabilitative nei bambini con pluridisabilità, essendo lo sguardo uno dei principali mezzi di interazione, comunicazione e conoscenza, fin dalle epoche più precoci della vita”.

La fase di raccolta dati, conseguente alle sessioni di gioco, è fondamentale per monitorare i progressi del bambino. Tutte le sessioni possono essere registrate e visualizzate, è possibile infatti calcolare delle statistiche – per esempio del tempo in cui il bambino guarda lo schermo, o la percentuale delle fissazioni e dei movimenti saccadici – in riferimento al singolo bambino o nel confronto con altri pazienti. 

I bambini affetti da patologie neurologiche complesse possono avere difficoltà cognitive importanti, spesso associate anche a disabilità motoria – continua la dr.ssa Signorini – Per questo, spesso, non hanno possibilità di parlare, esprimersi o trasmettere le proprie emozioni e il proprio potenziale comunicativo. Lo sguardo, grazie al suo valore interattivo e comunicativo, può aprire un varco sul loro mondo interiore e consentire un dialogo con la realtà che li circonda”.

Fonte: www.mondino.it

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