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Mal di schiena e stretching: “scrocchiare” la schiena fa bene?

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Redazione 25 Novembre 2021
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Lavorare tante ore alla scrivania, fermi davanti al computer, può provocare mal di schiena e per risolvere dolori e fastidi è comune il ricorso ad alcuni rimedi “fai da te”, come svolgere sul posto piccoli esercizi di stretching che ci portano a “scrocchiare” la schiena e ci assicurano un momentaneo benessere: ma questi esercizi di stretching sono davvero sicuri per la nostra colonna vertebrale? E quali possono essere le cause del mal di schiena?

Ne parliamo con il dottor Cristiano Sconza, fisiatra in Humanitas.

Stretching alla schiena: perché sentiamo sollievo?

Le posizioni che assumiamo quando lavoriamo alla scrivania non sono sempre corrette. Magari per la mancanza di adeguati supporti e sedute, o magari a causa di abitudini posturali sbagliate che abbiamo assunto nel corso degli anni: il risultato è che i dischi intervertebrali possono essere sottoposti a un sovraccarico biomeccanico che provoca sensazioni di fastidio e, a volte, di vero e proprio dolore. È proprio a causa di questa iper-pressione a cui sono sottoposti i dischi intervertebrali che, quando sottoponiamo la schiena a una torsione, sentiamo il tipico “schiocco” che ci provoca sollievo.

La torsione alla schiena è un esercizio di stretching semplice, che ci aiuta nel  riallineare i micromovimenti delle vertebre e che possiamo eseguire in autonomia quando ne avvertiamo il bisogno. Tuttavia, il nostro corpo ci potrebbe mandare alcuni segnali a cui è bene prestare attenzione: il fatto, per esempio, che questi schiocchi avvengano ripetutamente e soprattutto siano collegati a sintomatologia dolorosa, ogni qual volta si effettua lo stretching alla schiena anche durante una medesima giornata. Se si dovesse verificare una situazione simile, è opportuno prenotare una visita dallo specialista fisiatra, che indagherà le cause del dolore prescrivendo, se necessario, opportuni esami diagnostici.

Lombalgia: cos’è e come si cura?

Se il dolore che avvertiamo alla schiena è localizzato nella zona lombare potrebbe infatti trattarsi di lombalgia. In molti casi la lombalgia si risolve spontaneamente, non è correlata a patologie più severe ed è provocata da movimenti che hanno causato uno sforzo eccessivo della colonna e un suo sovraccarico (ma può essere provocata anche da una patologia artrosica delle vertebre o degenerativa dei dischi). Quando, tuttavia, la lombalgia si protrae oltre qualche giorno o è ricorrente e continuativa, è il caso di prenotare una visita fisiatrica. Dopo aver effettuato la diagnosi di lombalgia e dopo aver escluso la presenza di problematiche di altra natura che potrebbero richiedere un approccio multidisciplinare, il medico fisiatra proporrà il piano di cura più adeguato alle esigenze del paziente.

Il percorso terapeutico per risolvere la lombalgia può prevedere trattamenti manuali tra cui manipolazioni e/o infiltrazioni di ossigeno-ozonoterapia oltre che un percorso di fisioterapia specifica per riabilitare la funzionalità della colonna vertebrale. Nelle fasi più acute di dolore, inoltre, può rivelarsi necessario l’affiancamento di una terapia farmacologica.

Mal di schiena alla scrivania: come evitarlo?

Bisogna imparare ad ascoltare i messaggi che la nostra colonna vertebrale ci manda e, quando il mal di schiena è sporadico e risolvibile con dei semplici esercizi di stretching, si possono seguire alcune semplici pratiche che possono favorire la salute e la mobilità della colonna. Una di queste è ricordarsi di cambiare, a metà della giornata lavorativa, l’altezza dello schermo del computer: un modo pratico e veloce per aiutarci a cambiare postura. Bisogna comunque tenere sempre in considerazione che l’altezza consigliata per lo schermo del computer è a livello dei nostri occhi, per non sforzare la zona cervicale, infatti una soluzione ottimale può essere passare da una postazione seduta a un tavolo da lavoro più alto, i cosiddetti “standing desk”. Un altro consiglio è quello di alzarsi ogni 30-45 minuti e camminare ogni volta che ne abbiamo la possibilità, anche all’interno dell’ufficio.

Fonte: www.humanitas.it

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