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Milano: test HIV e HCV il 4 febbraio

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Redazione 31 Gennaio 2022
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Venerdì 4 febbraio 2022 si rinnova ancora una volta l’iniziativa per diffondere l’abitudine ai test ripetuti per individuare HIV e HCVI check-up si potranno fare liberamente, gratis e in forma anonima nelle strutture qui indicate. Si tratta di test capillare su una goccia di sangue.

In campo:

30 minuti prima di sottoporsi al test, evitare di mangiare, bere, fumare o masticare gomme.
Accesso libero, anonimo e gratuito, fino ad esaurimento scorte.

HIV e HCV test: domande e risposte

Il test di screening è alla portata di tutti, per sapere subito e con sufficiente affidabilità se è avvenuto o no il contagio da parte dell’HIV.

• Recentemente è stato messo a punto un test ematico rapido da pungi-dito: affidabilissimo in termini di specificità e sensibilità, questo metodo di facile esecuzione a casa attualmente si fa preferire in quanto fornisce una risposta pressochè immediata sulla presenza o meno di anticorpi aventi HIV (2′-3′). Il test può dare due risposte: se è negativo esclude l’avvenuto contatto con l’HIV; mentre la positività esprime la presenza di anticorpi specifici anti-HIV che vengono prodotti dopo l’esposizione al virus. Come tutti i test di screening, anche in questo caso, per quanto altamente indicativo, il test non dà una risposta definitiva circa l’avvenuto contagio. Un esito positivo deve essere confermato dall’esame standard su sangue.

• Un altro test rapido su saliva consente di fornire ai pazienti una risposta entro pochi minuti. È importante, a tale proposito, dare un chiarimento: la saliva non è in grado di trasmettere il virus in quanto contiene solo anticorpi specifici rivelabili con il test. Per questo motivo, il bacio (anche profondo) è considerato un comportamento privo di rischio. Attualmente il test salivare è utilizzato nei paesi industrializzati solo nel contesto di campagne di prevenzione.

• Test ematico tradizionale. Basta un semplice prelievo di sangue per verificare la presenza di anticorpi specifici, grazie ad una particolare tecnica disponibile in tutti i laboratori di analisi. Il test di regola è gratuito e riservato, anche se, in molti laboratori e centri di screening il test viene eseguito a fronte del pagamento del ticket e/o esibizione della tessera sanitaria. Gli stranieri senza permesso di soggiorno godono dello stesso diritto dei cittadini italiani.

Chi dovrebbe farlo?
Tutte le persone sessualmente attive dovrebbero eseguire il test, è fortemente raccomandato quando si inizia un rapporto stabile e prima della gravidanza e, in ogni caso, se si pensa di aver avuto rapporti sessuali a rischio non protetti.

Qual è il momento più opportuno?
Ci si può sottoporre al test in qualsiasi momento. Bisogna tuttavia ricordare che gli anticorpi anti-HIV compaiono in genere dopo 1-2 mesi dal contagio, ma talora anche tre mesi dopo. Tale intervallo corrisponde al cosiddetto “periodo finestra”, compreso per l’appunto tra il momento del contatto con il virus e la siero-conversione. Per questo motivo, in caso di pregressi comportamenti a rischio è bene effettuare il test al terzo e dopo il sesto mese dall’ultimo rischio di contagio.

Come viene garantita la privacy?

Il test è effettuato solo con il consenso della persona. Il risultato del test è riservato e viene comunicato e consegnato alla sola persona che lo ha effettuato. Attraverso il counselling il medico spiegherà il significato del risultato del test.

Quali sono i vantaggi?
La conoscenza precoce dell’eventuale sieropositività deve essere la premessa di una cura altrettanto tempestiva, che consente di evitare la progressione dell’infezione da HIV verso una grave malattia (AIDS), con un radicale miglioramento della qualità e dell’aspettativa di vita futura.

Cosa significa scoprire di essere sieropositivi?
Posto, come già affermato, che l’infezione da HIV/AIDS oggi si può curare, la condizione di sieropositività implica l’avvio di un percorso caratterizzato da una diagnosi approfondita dello stadio dell’infezione, da una costante sorveglianza ed osservanza delle cure che si dovessero rendere necessarie. Purtroppo la sieropositività è ancora, talvolta, causa di discriminazione e motivo di pregiudizio ed emarginazione, dovuti alla paura del contagio, anche se l’unica modalità di trasmissione dell’HIV è attraverso il sangue infetto, i rapporti sessuali o la trasmissione da madre a figlio.
Soltanto una corretta informazione e la presa di coscienza di quanto sopraesposto possono aiutare a superare questi preconcetti tuttora radicati nella mentalità comune.

Fonte: www.easytest.it

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