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Approfondimenti Medicina

Giornata mondiale dell’epatite: le diverse tipologie, cura e prevenzione

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Redazione 28 Luglio 2022
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Oggi è la Giornata mondiale dell’epatite, un’infiammazione delle cellule epatiche che può verificarsi per via di infezioni, intossicazioni alimentari, assunzione di alcuni farmaci o fenomeni autoimmuni: quali sono le tipologie, come si cura e qual è la migliore prevenzione.

Vi sono diverse tipologie di epatite: virali, non virali e autoimmuni. Ne parliamo con il professor Alessio Aghemo, Responsabile dell’Unità Operativa di Epatologia in Humanitas, docente di Humanitas University e Segretario Generale AISF (Associazione Italiana per lo Studio del Fegato).

Quali sono i diversi tipi di epatite?

Le epatiti virali vengono classificate dalla A alle E.

  • Epatite A: è causata dal virus HAV appartenente alla famiglia dei picornavirus; si contrae per via oro-fecale mediante il consumo di alimenti o acque contaminati, oppure per contatto.
  • Epatite B: è causata dal virus HBV e si trasmette attraverso sangue infetto, rapporti sessuali non protetti, oppure al momento del parto dalla madre infetta al figlio/a.
  • Epatite C: è causata dal virus HCV e la trasmissione avviene mediante sangue infetto, rapporti sessuali non protetti, oppure al momento del parto dalla madre infetta al figlio/a.
  • Epatite D: è causata dal virus HDV che però è un virus cosiddetto satellite (o subvirione) e pertanto ha bisogno di un altro virus per potersi replicare, e dunque agisce in presenza del virus dell’epatite B. Si trasmette con sangue infetto, rapporti sessuali non protetti, oppure durante il parto dalla madre infetta al figlio/a.
  • Epatite E: è causata dal virus HEV e si trasmette per via via oro-fecale mediante l’ingestione di alimenti o acque contaminati, oppure per contatto.

Le epatiti non virali possono essere causate da sostanze chimiche, abuso di alcol, farmaci, o problemi metabolici. La terapia per queste epatiti, dunque, dipende dalle cause scatenanti.

Le epatiti autoimmuni, infine, sono dovute a un’aggressione al fegato da parte del sistema immunitario. L’organo viene attaccato per errore, con conseguente infiammazione che a lungo andare può trasformarsi in cirrosi e arrecare al paziente danni permanenti che rischiano di compromettere seriamente la sua qualità di vita.

Come prevenire le epatiti?

In un’ottica di prevenzione è innanzitutto importante avere cura del proprio stile di vita, che deve essere privo di eccessi e attivo, con una dieta sana e bilanciata e un ridotto consumo di alcolici.

Per prevenire l’epatite A e l’epatite B sono fondamentali i vaccini: in Italia il vaccino contro l’epatite B è obbligatorio dal 1991 ed è offerto gratuitamente dal Sistema Sanitario Nazionale. Il vaccino contro l’epatite A è in genere raccomandato in previsione di un viaggio in zone considerate a rischio (Africa, Asia Sudorientale o Sudamerica), ai pazienti con epatite cronica e in caso di frequenti rapporti sessuali a rischio di infezione. Viene somministrato in due dosi a sei mesi di distanza fra loro.

Molta attenzione deve infine essere posta quando si effettuano tatuaggi e piercing che devono essere sempre eseguiti da professionisti del mestiere, che lavorino in strutture certificate dove vengono utilizzati solamente strumenti adeguati.

Lo screening gratuito contro l’epatite C

Il Ministero della Salute ha promosso una campagna di screening per l’epatite C in tutte le persone nate tra il 1969 e il 1989, che non siano mai state trattate per questa infezione, con l’obiettivo di effettuare una diagnosi precoce e intervenire poi in maniera tempestiva. Il trattamento dell’epatite C previene lo sviluppo di una malattia del fegato e delle sue complicanze (infatti in Italia l’epatite cronica C è la principale causa di cirrosi e tumore del fegato).

Il test viene effettuato (nelle regioni e nelle strutture aderenti) con un normale prelievo di sangue per la ricerca degli anticorpi anti-HCV.

Come si cura l’epatite?

La terapia varia a seconda del tipo di epatite e della sua fase clinica.

Le epatiti A ed E tendono a regredire spontaneamente nel giro di un paio di mesi, senza lasciare danni al fegato.

Anche l’epatite B in forma acuta tende a guarire da sola, mentre in forma cronica è necessaria la terapia antivirale. Il trattamento dell’epatite B ha raggiunto un nuovo traguardo importante, grazie all’introduzione nel 2020 del Tenofovir Alafenamide, un farmaco con una buona potenza antivirale e con un profilo di sicurezza superiore ai farmaci precedenti.

Il trattamento dell’epatite C prevede una terapia antivirale diretta e in Humanitas è possibile accedere al trattamento direttamente dalla farmacia della struttura, dimezzando così i tempi di attesa.

Le epatiti autoimmuni necessitano di un trattamento con cortisone eventualmente associato a farmaci immunosoppressori.

Per l’epatite Delta, infine, in Humanitas è possibile accedere a un trial clinico, sotto controllo degli specialisti dell’Unità di Medicina Interna ed Epatologia, con Lonafarnib, un farmaco in fase avanzata di sviluppo clinico e dai risultati molto promettenti.

In Humanitas grazie a percorsi di cura codificati e ambulatori dedicati, i pazienti con epatite virale hanno rapido accesso ai trattamenti antivirali e visite garantite nel rispetto delle tempistiche raccomandate dalle principali società scientifiche. Forte anche l’impegno nella Ricerca clinica ed epidemiologica, in partnership con l’Istituto Superiore di Sanità, con l’Associazione Europea per la Prevenzione dell’Epatite B e C e con l’Osservatorio Polaris della fondazione statunitense CDA.

Fonte: www.humanitas.it

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