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Approfondimenti Medicina

Linfonodo sentinella: cos’è e come si analizza

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Redazione 7 Settembre 2022
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Il cosiddetto linfonodo sentinella della mammella si trova all’interno del cavo ascellare ed è il primo linfonodo a essere raggiunto dalle cellule di un tumore primario della ghiandola mammaria: da questo deriva il suo nome di “sentinella”. La presenza o meno di cellule tumorali nel linfonodo sentinella rappresenta un fattore prognostico importante. Le cellule neoplastiche, infatti, procedono in modo sequenziale lungo il sistema linfatico, cioè attraversano una dopo l’altra le stazioni linfatiche. Se nessun linfonodo  del cavo ascellare è stato raggiunto dalle cellule tumorali, è possibile escludere la presenza di queste cellule anche nelle stazioni successive.

Tecnica del linfonodo sentinella

Per studiare il  linfonodo della rete linfatica ascellare – che per primo drena la linfa della ghiandola mammaria – si utilizza la tecnica della linfoscintigrafia.

La tecnica del linfonodo sentinella si concretizza in diverse fasi:

  • individuazione del linfonodo
  • asportazione
  • esame istologico.

Lo studio del linfonodo sentinella di solito viene eseguito contestualmente all’intervento di asportazione del tumore: con la linfoscintigrafia si inietta il tracciante in corrispondenza della ghiandola mammaria che, attraverso  il sistema linfatico, raggiunge il primo linfonodo ascellare. Quello che viene iniettato è un radiofarmaco, non è un mezzo di contrasto, non ha effetti collaterali, non provoca reazioni allergiche né effetti radioattivi sulle cellule.

Successivamente con una gamma camera (l’apparecchiatura per acquisire le immagini scintigrafiche) si individua il linfonodo raggiunto dal tracciante radioattivo, lo si asporta chirurgicamente con una piccola incisione a livello dell’ascella e si analizza per ottenere il referto istologico. 

Questa procedura è praticata abitualmente durante l’intervento di  nodulectomia, quadrantectomia, mastectomia, cioè durante l’intervento chirurgico di asportazione del tumore primitivo.

Quali sono i vantaggi della tecnica del linfonodo sentinella 

Lo studio del linfonodo sentinella ha rappresentato un notevole progresso scientifico e clinico in Oncologia perché permette di individuare la presenza di metastasi linfonodali nelle pazienti con linfonodi ascellari non  ancora palpabili clinicamente e quindi di accertare tempestivamente la diffusione del tumore.

Questa tecnica bioptica consente un approccio chirurgico meno aggressivo: infatti, quando si esclude la presenza di  metastasi, ovvero quando il linfonodo sentinella non è stato ancora raggiunto da cellule tumorali,  si  evita, lo svuotamento o dissezione del cavo ascellare, cioè l’asportazione di tutti i linfonodi della rete linfatica presenti in questa regione anatomica.

Significato clinico  della biopsia: se il referto istologico è positivo

L’esito dell’esame istologico del linfonodo ha un valore predittivo e può essere:

  • negativo quando le cellule neoplastiche non sono giunte al linfonodo sentinella;
  • positivo quando le cellule tumorali sono presenti nel linfonodo sentinella e quindi potrebbero essersi diffuse anche agli altri linfonodi ascellari.

Se l’esito è positivo, vengono asportati tutti i linfonodi ascellari: questo tipo di intervento può causare il linfedema, con difficoltà al normale deflusso della linfa che si accumula e provoca edema (gonfiore) del braccio.

Come si tratta il linfedema

Il linfedema secondario o acquisito, dell’arto superiore, a seguito di trattamenti chirurgici di  linfoadenectomia ascellare per tumore alla mammella, si può manifestare nel 20-25% dei casi secondo i dati del Ministero della Salute.

Questa patologia provoca: senso di pesantezza e indolenzimento all’arto e nei casi avanzati può causare difficoltà nei movimenti e nelle azioni della vita quotidiana come guidare, vestirsi, scrivere ecc.

Il trattamento del linfedema si differenzia in relazione al grado: lieve, moderato e severo. Si può ricorrere al linfodrenaggio, tecnica di massaggio che favorisce il riassorbimento della linfa agevolandone il deflusso, solitamente associato a esercizi fisici dedicati per migliorare e favorire la circolazione linfatica o alla microchirugia linfatica.

La valutazione e la diagnosi precoce del linfedema sono fondamentali per attuare tempestivamente  le varie  tecniche terapeutiche, fino al trattamento microchirurgico. 

Linfonodo sentinella: solo per il tumore al seno?

La biopsia del linfonodo sentinella è la tecnica di riferimento non solo  per il tumore della mammella, ma  anche per il melanoma e  alcune neoplasie del polmone, stomaco, esofago e colon.

Fonte: www.gvmnet.it

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