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Approfondimenti Medicina

Cos’è e a cosa serve la Radiografia della colonna vertebrale in toto

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Redazione 13 Settembre 2022
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La radiografia della colonna vertebrale in toto (o completa) è un esame che permette di verificare in solo 10 minuti le reali condizioni e lo stato di salute della colonna vertebrale ed individuare eventuali problematiche, come ci spiega il dottor Alberto Castoldi, Responsabile dell’Unità Operativa di Radiologia e Diagnostica per Immagini del Policlinico San Pietro e del servizio di radiologia di Smart Clinic Oriocenter, dove è possibile effettuare questo esame.

Radiografia della colonna vertebrale in toto: a cosa serve

La radiografia della colonna vertebrale completa (o in toto), eseguita mediante l’utilizzo di raggi X, permette di ottenere in un’unica immagine la ‘fotografia’ dell’intera colonna vertebrale, dalla cervicale al bacino, e di visualizzare e poter quindi valutare:

  • il tratto cervicale; 
  • il tratto dorsale;
  • il tratto lombosacrale.

La radiografia fa male?

Si tratta di un esame sicuro e non invasivo. Le tecnologie oggi disponibili, infatti, pur avvalendosi di RX, permettono di effettuarlo in totale sicurezza: le dosi di radiazioni adoperate attualmente per eseguire l’esame ed il tempo di esposizione si sono ridotti in modo significativo rispetto agli anni passati.

L’unica controindicazione è rappresentata, come del resto per altre indagini radiografiche tradizionali, dalla gravidanza.

Che cosa individua

La radiografia della colonna vertebrale completa è un esame sicuro e affidabile che consente di rilevare la presenza di:

  • alterazioni congenite (ad esempio: scoliosi, lordosi, cifosi);
  • alterazioni acquisite;
  • processi degenerativi post traumatici.

Oltre a queste deformazioni della colonna vertebrale, l’esame è in grado di individuare anomalie negli assi di carico degli arti inferiori e dismetrie del bacino dovute alla scoliosi e/o alla diversa lunghezza degli arti inferiori. Infine permette di studiare la colonna vertebrale anche a livello posturale.

Come si fa

Per eseguire questo esame, che dura circa 10 minuti (salvo particolari casi), la persona viene fatta posizionare:

  • in piedi (in questo caso si parla di ‘esame in carico’) vicino all’apparecchiatura radiografica; 
  • sdraiata su un letto apposito e le viene richiesta solamente una minima collaborazione, per assumere le posizioni necessarie, affinché l’esame venga svolto in maniera ottimale. 

Una volta terminata la radiografia, si può tornare da subito alla vita di tutti i giorni. 

Come prepararsi all’esame

Non ci sono particolari norme di preparazione. È consigliabile però, indossare abiti comodi ed evitare di indossare oggetti metallici che dovrebbero essere rimossi in fase di esecuzione poiché potrebbero interferire nell’ottenimento della radiografia.

Quando è utile farla 

Questa radiografia può essere richiesta da fisiatriortopedici e da pediatri con lo scopo di tenere monitorata la crescita strutturale in particolare:

  • negli adolescenti;
  • nelle persone affette da artrosi con protesi d’anca od al ginocchio.

Fonte: www.grupposandonato.it

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