fbpx



Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Approfondimenti Medicina

Listeriosi: cos’è, quali sono i sintomi e come prevenirla

blank
Redazione 17 Novembre 2022
blank

Parliamo di listeriosi, un’infezione causata dal contatto e dal consumo di cibi contaminati da un batterio patogeno, la Listeria monocytogenes: cos’è, quali sono le cause, i sintomi e some prevenirla.

Che cos’è la listeriosi? Ne parliamo con l’Unità Operativa di Endocrinologia e del Servizio di Nutrizione Clinica e Prevenzione Cardiovascolare dell’IRCCS Policlinico San Donato (Dott.ssa Sara Basilico, Dott.ssa Carola Dubini, Dott.ssa Chiara Meregalli, Dott.ssa Ilaria Prandoni e Dott. Alexis Elias Malavazos).

Cos’è la listeriosi e quali sono le cause e i sintomi

La listeriosi è un’infezione causata da un batterio patogeno, la Listeria monocytogenes. L’uomo entra in contatto con il batterio principalmente tramite il consumo di cibi contaminati: per questo motivo, l’infezione è definita di origine alimentare. Sebbene sia rara rispetto ad altre infezioni alimentari, può manifestarsi in forme molto gravi, soprattutto nei soggetti più vulnerabili.  

Negli adulti sani la listeriosi generalmente si manifesta con sintomi lievi, simili a quelli di una gastroenterite, tra i quali: 

  • dissenteria;
  • febbre;
  • nausea;
  • vomito;
  • dolori addominali. 

Questa forma ha, solitamente, un periodo di incubazione intorno alle 24 ore. In alcuni casi, si può avere anche un’infezione asintomatica.

Al contrario, nei soggetti più fragili, quali adulti con un sistema immunitario indebolito o anziani, può presentare un quadro clinico molto grave sotto forma di meningite, setticemia ed encefaliti. In questo caso, i sintomi si possono presentare diverso tempo dopo l’ingestione del cibo contaminato.

Listeriosi in gravidanza

Le donne in gravidanza sono considerate un gruppo a rischio per le gravi conseguenze che si potrebbero manifestare sul feto e nel neonato. La listeriosi può, infatti, essere causa di:

  •  aborto;
  •  nascita prematura;
  •  infezioni del feto e del neonato. 

Come si prende

L’essere umano si infetta principalmente ingerendo cibo contaminato da Listeria

Questo batterio è comunemente presente nell’ambiente (acqua, suolo, vegetazione), quindi può contaminare gli alimenti lungo tutta la filiera di produzione a partire dalle materie prime. Inoltre, gli animali tra i quali bovini e pollame possono esserne portatori e quindi veicolo di contaminazione.

Una caratteristica di questo microrganismo è la buona resistenza a diverse condizioni ambientali: infatti, tollera bene gli ambienti salati e le basse temperature (può moltiplicarsi anche in frigorifero, a circa 4°C). Benché questo patogeno sia sensibile al calore, può comunque contaminare i prodotti dopo la loro cottura, ad esempio, prima del confezionamento. 

Gli alimenti a rischio

Gli ‘alimenti pronti’ che quindi possono essere consumati senza bisogno di essere cotti o riscaldati, i prodotti con una lunga durabilità conservati a temperatura di refrigerazione e i cibi crudi sono quelli più a rischio di contaminazione. Nel dettaglio, la Listeria può contaminare diversi tipi di alimenti, tra i quali: 

  • tutti i cibi crudi o poco cotti (carne, pesce, vegetali…);
  • salmone affumicato
  • wurstel, paté, salumi
  • latte crudo
  • formaggi soprattutto a pasta molle, erborinati, poco stagionati.  

È importante che le categorie a rischio (gestanti, immunocompromessi, anziani) evitino di consumare i suddetti alimenti.

Diagnosi e cura

Va premesso che la rapidità della diagnosi è molto importante per l’esito dell’infezione. Questa viene effettuata ricercando la presenza del batterio in campioni di tessuti o fluidi corporei quali, ad esempio, sangue e liquido cerebrospinale.

Nella maggior parte dei casi, i sintomi sono lievi e l’infezione si risolve entro pochi giorni senza necessità di particolari cure. La Listeria, come tutti i batteri, è sensibile agli antibiotici e quello antibiotico è il trattamento maggiormente utilizzato. Tra questi, i più comuni sono ampicillina ed eritromicina.

Le 5 regole per prevenire la listeriosi?

L’accurata e attenta manipolazione e preparazione del cibo è fondamentale per prevenire l’infezione da Listeria monocytogenes. Di seguito sono riportate le “cinque chiavi dell’OMS per alimenti più sicuri”

  1. mantenere pulito: lavare frequentemente le mani prima e durante la manipolazione degli alimenti, sanificare superfici ed attrezzature utilizzate per la preparazione dei cibi;
  2. separare alimenti crudi e cotti: utilizzare strumenti differenti per il trattamento e contenitori diversi per la conservazione;
  3. cuocere accuratamente: temperature superiori a 70°C aiutano a rendere il cibo sicuro per il consumo;
  4. mantenere il cibo a temperature sicure: al di sotto dei 5°C e sopra i 60°C la crescita dei microrganismi rallenta o si arresta. Listeria, però, è in grado di riprodursi anche a basse temperature (tra +2°C e +4°C);
  5. utilizzare acqua e materie prime sicure.

Inoltre, le persone appartenenti ai gruppi ad alto rischio dovrebbero:

  • evitare di consumare latticini a base di latte non pastorizzato, salumi e prodotti a base di carne pronti (es. salsicce, prosciutti, paté e creme spalmabili), prodotti a base di pesce affumicati a freddo (es. salmone affumicato);
  • leggere e seguire attentamente le modalità e temperature di conservazione riportate in etichetta.

Fonte: www.grupposandonato.it

Tags: