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Stenosi Valvolare Aortica: sintomi, cause e come trattarla

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Redazione 21 Dicembre 2022
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La stenosi valvolare aortica è la più comune patologia valvolare cardiaca nei paesi industrializzati: vediamo quando è necessario un intervento di riparazione della valvola, che tipo di procedura viene utilizzata e come viene eseguito.

La stenosi valvolare aortica si verifica quando la valvola aortica, che si trova tra il ventricolo sinistro (la parte più importante del cuore, che pompa il sangue in tutto l’organismo) e l’aorta (“tubazione” che porta il sangue a tutto il corpo), non funziona correttamente e il sangue fatica a passare al suo interno, ostacolando la funzione di pompa da parte del cuore. 

Quando è necessario un intervento di riparazione della valvola, che tipo di procedura viene utilizzata e come viene eseguito? Ne parliamo col dott. Matteo Montorfano, primario dell’Unità Operativa di Emodinamica e Cardiologia Interventistica presso l’IRCCS Ospedale San Raffaele.

Cos’è una patologia valvolare cardiaca?

Le patologie valvolari cardiache, o valvulopatie, sono patologie che interessano le valvole del cuore e il loro funzionamento. Le valvole sono 4

  • 2 nelle sezioni sinistre (mitrale ed aorta)
  • 2 nelle sezioni destre del cuore (tricuspide e polmonare). 

Queste permettono il passaggio del sangue tra le varie camere cardiache e ne impediscono il reflusso.

Le valvulopatie più frequenti sono quelle delle sezioni sinistre del cuore (valvola mitrale e valvola aortica, ovvero la parte di cuore che irrora tutto l’organismo). Sono meno frequenti le valvulopatie che interessano le sezioni destre del cuore (che invece portano sangue ai polmoni perché venga ossigenato). 

La stenosi valvolare aortica

Se la valvola aortica è ristretta e il sangue fatica a passare al suo interno, si parla di stenosi valvolare. Quando invece la valvola non si chiude bene e il sangue refluisce dove non dovrebbe, siamo di fronte ad una insufficienza valvolare.

L’invecchiamento è la prima causa di valvulopatia aortica in senso stenotico: man mano che passa il tempo la valvola diventa molto rigida, va incontro a calcificazione e questo impedisce ai lembi che la costituiscono di aprirsi in modo opportuno, creando un restringimento e quindi difficoltà del passaggio del sangue dal ventricolo sinistro all’aorta.

Nel caso dell’insufficienza aortica, la degenerazione della valvola causa un difetto di chiusura dei lembi valvolari che causa incontinenza, con conseguente ritorno/rigurgito di sangue nel ventricolo sinistro che si trova ad avere un sovraccarico di lavoro.

Sintomi della stenosi aortica

La stenosi aortica ha una sintomatologia tipica: affanno, dolore al petto e svenimenti durante lo sforzo sono le manifestazioni cliniche più tipiche. Se non curata, la stenosi aortica, quando sintomatica può portare alla morte per scompenso cardiaco, condizione in cui si ha accumulo di acqua nei polmoni ed in tutto l’organismo. 

La rapidità di trattamento nel caso della stenosi aortica è fondamentale: i pazienti con una stenosi aortica sintomatica, se non trattata, presentano una prognosi sfavorevole con una mortalità del 50% a 2 anni. È pertanto importante trattare tempestivamente la patologia. 

Come si diagnostica?

In presenza di sintomi quali affanno, dolore toracico tipicamente da sforzo e svenimenti, il rilievo di un soffio cardiaco all’auscultazione del cuore può fare sospettare una valvulopatia aortica

Il sospetto va poi  confermato con l’ecocardiogramma, un esame non invasivo che sfrutta gli ultrasuoni e che consente allo specialista di vedere la morfologia della valvola, la presenza di calcificazioni e confermare la presenza di stenosi valvolare. 

Sostituzione della valvola aortica: intervento a cuore aperto o trattamento mini-invasivo?

Il trattamento tradizionale consiste nella sostituzione della valvola aortica per via chirurgica: la procedura, “a cuore aperto”, necessità dell’anestesia generale, dell’apertura del torace e dell’utilizzo della circolazione extracorporea (ovvero una macchina che sostituisce temporaneamente la funzione del cuore e dei polmonari). Il chirurgo rimuove la valvola aortica calcificata sostituendola con una protesi. I tempi di recupero dopo tale intervento sono circa 3-4 settimane. 

Negli ultimi anni è stato sviluppato il trattamento mini-invasivo della stenosi aortica: la procedura di TAVI (Transcatheter Aortic Valve Implantation – Impianto transcatetere di valvola aortica). La procedura viene effettuata nei laboratori di cardiologia interventistica, in anestesia locale e senza bisogno di aprire il torace. 

È questa la nuova frontiera della cardiologia interventistica mininvasiva come alternativa alla cardiochirurgia classica: evitare l’apertura dello sterno significa ridurre l’incidenza di complicanze perioperatorie e l’ospedalizzazione del paziente, con tempi di recupero estremamente più rapidi. 

Come si svolge l’intervento con procedura mini-invasiva o TAVI?

Per trattare la stenosi aortica è possibile procedere con un impianto transcatetere di protesi valvolare aortica o procedura TAVI. Nella sua complessità e delicatezza, questa procedura richiede grande esperienza degli operatori medici e di tutto il team: attraverso la puntura di un’arteria della gamba (che diviene la porta di entrata) si inseriscono gli strumenti necessari a portare la nuova valvola miniaturizzata a livello cardiaco.

Prima di eseguire l’intervento è importante che il paziente effettui una TAC in modo da visualizzare l’aorta e le arterie femorali, ovvero la “strada” che si dovrà percorrere per impiantare la nuova protesi, e per scegliere con accuratezza tipo e dimensioni della protesi da impiantare. 

L’intervento in mani esperte ha la durata di circa un’ora: è in sedazione, senza anestesia generale e non prevede circolazione extra-corporea.

La durata del ricovero per interventi di questo tipo è compresa tra i 5 giorni e una settimana.

Fonte: www.hsr.it

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