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L’ipertensione in estate: ecco come trattarla

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Redazione 31 Luglio 2023
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Nei mesi estivi può facilmente capitare che la pressione sanguigna si abbassi a causa del caldo: ecco alcuni consigli del Dottor Flavio Acquistapace, Responsabile della Cardiologia  di G.B. Mangioni Hospital di Lecco, utili per chi soffre di ipertensione.

Estate e pressione sanguigna, come tenerla sotto controllo

La pressione sanguigna può variare nell’arco della giornata perché viene influenzata dallo stress, dalle emozioni, e anche dall’attività fisica che svolgiamo. Generalmente i valori ideali, da linee guida, sono 120/80 mmHg (120 pressione sistolica o massima e 80 quella diastolica o minima). Tuttavia, variando da soggetto a soggetto e anche in funzione dell’età, secondo la buona pratica clinica, possono risultare nella norma valori pressori di 140/90 mmHg. Nelle persone che soffrono di ipertensione questi valori sono superiori.

Nei mesi estivi, con il caldo è facile che questi valori si abbassino perché il calore fa dilatare le arterie e i vasi sanguigni e fa scendere la pressione ed anche per l’eccessiva sudorazione che fa perdere al corpo acqua e sali minerali.

Abbiamo chiesto al Dottor Flavio Acquistapace, Responsabile della Cardiologia di G.B. Mangioni Hospital di Lecco – centro accreditato SIIA come centro per la diagnosi e la cura dell’ipertensione arteriosa – quali regole seguire per limitare gli effetti del caldo sulla pressione.

“L’abbassamento pressorio – spiega nel dettaglio il Dottore – può provocare fastidiose sensazioni di spossatezza, vista annebbiata, affaticamento, vertigini e anche collassi. Se questi sintomi persistono per lungo tempo, è necessario consultare il medico, se sono passeggeri, sarà necessario mettere in atto alcuni piccoli accorgimenti:

  • tenere monitorata spesso la pressione
  • bere molta acqua, almeno 2 litri al giorno per compensare la perdita di liquidi dovuti all’intensa sudorazione. Possiamo anche sostituire l’acqua con un infuso di tè leggero arricchito di pezzi di frutta e verdure per fare il pieno di vitamine e sali minerali. Gli sportivi possono far uso di bevande energetiche ricche di potassio e sali
  • mangiare molta frutta e verdura come banane, cetrioli, pomodori, anguria e meloni ricchi in potassio, latticini e frutta secca che contengono, oltre all’acqua, potassio, calcio e magnesio
  • evitare gli alcolici di qualsiasi genere perché favoriscono la vasodilatazione
  • preferire il pesce alla carne
  • non esporsi al sole nelle ore più calde (tra le 11 e le 17), usare sempre un cappellino e, al mare, l’ombrellone, in queste ore sarebbe meglio evitare anche l’attività fisica
  • vestire leggero, con fibre naturali come il cotone
  • bagnarsi frequentemente viso, polsi, caviglie, collo, mani, piedi
  • non alzarsi bruscamente dal letto ma mettersi seduti prima di assumere la posizione eretta
  • possibilmente dormire con le gambe leggermente sollevate da un cuscino, il caldo rallenta la circolazione, contribuisce al ristagno dei liquidi negli arti inferiori e provoca abbassamenti di pressione
  • non abusare dell’aria condizionata per evitare sbalzi di temperatura, quella ideale è 26 gradi
  • sotto il controllo del proprio Cardiologo e con il suo parere può essere ridotta cautamente la terapia in atto.

I pazienti ipertesi, per tenere sotto controllo la pressione e non rischiare patologie cardiovascolari, seguono terapie farmacologiche spesso associate (politerapia) e si è spinti a pensare che, durante l’estate, siano da sospendere per non abbassare ulteriormente la pressione”.

La sospensione o la riduzione della terapia farmacologica (sartani, ACE-inibitori e calcio antagonisti) – ci spiega il Dottore – deve sempre essere concordata con il proprio medico o con il Cardiologo, in pazienti con ipertensione notturna lo specialista può consigliare l’assunzione delle medicine la sera. In genere i farmaci da ridurre sono i diuretici perché possono concorrere alla perdita di sali minerali soprattutto il potassio”.

Gli anziani, spesso ipertesi, sono i soggetti più a rischio di sbalzi pressori.

Nella persona anziana i meccanismi di termoregolazione (la capacità di mantenere costante la temperatura corporea) sono rallentati, l’eccessiva sudorazione dovuta al caldo e la riduzione dello stimolo della sete, combinato all’assunzione di diuretici, fanno sì che vadano incontro a disidratazione con conseguenti possibili e improvvisi svenimenti.  Per evitare queste conseguenze, a maggior ragione per questa fascia d’età, è opportuno controllare la pressione ogni giorno, assumere tutti i giorni l’abituale terapia antipertensiva, bere almeno un litro e mezzo/ due litri di acqua o spremute o succhi di frutta, se l’anziano ama minestre o brodi, lo si può consigliare a consumarne ogni giorno in abbondanza”. 
Se la pressione, nonostante tanti accorgimenti, scende più del dovuto con conseguente svenimento, si deve far sdraiare la persona che ne è colpita e sollevargli gli arti inferiori finché non si è ripresa, in seguito potrà bere tè o caffè per aiutare la pressione a risalire, assolutamente non assumere farmaci vasopressori cioè che aumentano la pressione arteriosa.

Fonte: www.gvmnet.it

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