fbpx



Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Medicina Milano e Hinterland Notizie Locali Lombardia

Epatite C, al Policlinico di Milano screening gratuito

blank
Francesca 22 Gennaio 2024
blank

Al Policlinico di Milano prosegue la campagna regionale di screening gratuito per l’epatite C, promossa da Regione Lombardia e rivolta a tutte le persone nate tra il 1969 e il 1989.

L’epatite C è un’infezione causata dal virus dell’Epatite C (HCV) che colpisce il fegato, spesso silente, che può portare a cirrosi e tumore epatico.

Epatite C, al Policlinico di Milano screening gratuito

Una diagnosi precoce è fondamentale e per questo Regione Lombardia ha messo in piedi per i suoi cittadini questa importante campagna di screening, iniziativa che rientra in una strategia ben più grande, elaborata a livello nazionale per raggiungere l’obiettivo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, di eliminare l’epatite C entro il 2030. In Lombardia si stimano circa 150.000 persone con infezione cronica da HCV.

IL TEST
Il test è gratuito e in questa prima fase si rivolge alle persone nate tra il 1969 e il 1989, fascia di età che potrebbe essere stata esposta nel corso della propria vita all’infezione da virus dell’epatite C (HCV), senza saperlo.

DOVE
Centro Prelievi  Padiglione Ponti (via F. Sforza 33 – Milano)
Lunedì – Venerdì dalle 7.30 alle 11

Gli epatologi del Policlinico di Milano, HUB di II livello, saranno a disposizione per ogni tipo di informazione e per rispondere a dubbi e domande.

Si ricorda che l’accesso al Centro Prelievi è su prenotazione chiamando il numero verde 800 63.86.38 o lo 02 99.95.99 da cellulare

>> Lo screening non è prenotabile ma verrà inserito dal personale durante l’accettazione per i nati tra il ’69 e l’89 che aderiscono volontariamente alla campagna. Non potranno eseguire il test persone che stanno assumenendo farmaci contro l’epatite C. In caso di positività al test sarà necessario sottoporsi ad ulteriori esami di conferma. 
 


Questo screening rappresenta un’opportunità per la diagnosi precoce di una malattia che spesso può rimanere silenziosa per anni. Se non curata, questa patologia può provocare seri danni al fegato, tra cui il tumore e la cirrosi epatica. Da alcuni anni sono disponibili dei farmaci orali che permettono di curare l’epatite in modo semplice, efficace e con pochi effetti collaterali. 


Per saperne di più sull’inizativa, clicca qui

EPATITE C

L’Epatite C è un’infezione causata dal virus dell’Epatite C (HCV) che colpisce il fegato. Spesso è asintomatica ma può portare a fibrosi e cirrosi epatica,  fattori di rischio per lo sviluppo del tumore epatico. Per questo motivo è estremamente importante la diagnosi precoce.

Il virus si trasmette per via ematica e attraverso tutti quei comportamenti che possono portare alla trasmissione di sangue o liquidi biologici infetti da soggetto a soggetto (es. tatuaggi e piercing in condizioni di scarsa igiene, ’attività sessuale non protetta, ecc.).

Come viene diagnostica l’epatite C?

La diagnosi è piuttosto semplice, basta un esame del sangue, e si basa sulla ricerca degli anticorpi specifici contro il virus (anti-HCV). Se risulta positivo, la conferma di infezione viene fatta attraverso il test HCV-RNA, ossia la ricerca del virus stesso. Al Policlinico di Milano, tutti i soggetti con infezione HCV certa vengono seguiti al Centro di riferimento Migliavacca, dove viene prescritto il trattamento antivirale in grado di eliminare in maniera definitiva l’infezione. 

Come si contrae il virus dell’epatite C?

L’infezione da virus dell’epatite C (HCV) si trasmette per via parenterale, cioè attraverso contatto con sangue infetto. La scoperta di HCV è avvenuta nel 1989, pertanto le trasfusioni di sangue ed emoderivati e tutte le procedure mediche e odontoiatriche eseguite prima degli anni ’90 sono state potenziali fattori di rischio di questa infezione. A questi vanno aggiunti altri fattori di rischio come la tossicodipendenza e l’esecuzione di tatuaggi, piercing e cure estetiche in ambienti non sterili. Mentre la trasmissione per via sessuale di questo virus è piuttosto inefficace, tanto che l’Organizzazione Mondiale della Sanità non raccomanda di utilizzare mezzi di barriera in caso di rapporti sessuali con un partner fisso.

Quali effetti ha l’infezione da HCV sulla salute?

Fino a qualche anno fa, l’infezione da HCV era la principale causa di cirrosi e trapianto di fegato, in Italia e nel mondo. Si tratta di un’infezione per lo più silente, che rischia di essere diagnosticata al momento della comparsa dei primi sintomi legati alla cirrosi. Negli anni passati se ne parlava poco, e non c’era una adeguata attenzione alle campagne di screening.

Abbiamo detto che fino a qualche anno fa l’epatite C era la principale causa di cirrosi e trapianto di fegato. Oggi quindi non è più così?

Esatto. Alla fine del 2014 in Italia sono stati approvati i primi farmaci ad azione antivirale diretta (DAA; Direct-Acting Antivirals). Essi permettono un tasso di guarigione superiore al 98% (in alcuni casi al 99%) e consentono di eliminare il virus in sole 8-12 settimane senza effetti collaterali significativi. Per la prima volta era possibile somministrare terapie orali, efficaci, e ben tollerate. Fino ad allora, infatti, l’unico farmaco a disposizione era l’interferone, caratterizzato da bassa efficacia e molti effetti collaterali, veniva somministrato per via sottocutanea fino a una durata massima di un anno e mezzo, richiedeva controlli frequenti ed era controindicato nei pazienti più gravi. Molti pazienti, spesso a rinunciavano il follow-up specialistico, per paura che venisse loro proposto tale trattamento. Lo sviluppo di farmaci nuovi, orali, ad azione antivirale diretta ha profondamente modificato questo scenario.

Quanti pazienti sono stati curati in Policlinico?

Dal 2015 a oggi, al Centro Migliavacca del Policlinico di Milano sono stati trattati oltre 2.700 pazienti, di cui circa 1.000 cirrotici. Sono numeri che ci rendono orgogliosi: siamo il primo Centro in Italia per numero di trattamenti, e probabilmente anche il primo in Europa. Grazie a questi nuovi farmaci, abbiamo potuto trattare tutti i pazienti con infezione HCV in cura al nostro Centro, anche chi presentava una malattia avanzata e cirrosi scompensata, o era in lista per trapianto di fegato.

Infine, come ‘smascherare’ questa infezione troppo spesso silente?

Attraverso attività di screening. In Regione Lombardia, da giugno 2022 è stato attivato un programma di screening che coinvolge tutte le persone nate tra il 1969 e il 1989 afferenti ai centri Prelievi e ai reparti di degenza. Questo piano di screening segue le indicazioni del Ministero della Salute, è attivo sulla maggior parte del territorio italiano e punta a fronteggiare il problema dell’identificazione del sommerso, tutte quelle persone ignare di avere il virus ma responsabili della circolazione dell’HCV. Rappresenta un’opportunità per la diagnosi precoce di una malattia che spesso può rimanere silenziosa per anni. 

Obiettivo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per il 2030 è l’eliminazione di HCV su scala globale. Per raggiungerlo dobbiamo mettere insieme le forze: noi Specialisti, i medici sul territorio e gli organi di informazione

Fonte: www.policlinico.mi.it

Tags: