A Niguarda due bandi di ricerca per progetti nella cura dell’epilessia e del tumore al colon-retto
Sono stati assegnati a Niguarda due bandi di ricerca PNRR, per due progetti nella cura dell’epilessia e del tumore al colon-retto.
A Niguarda due bandi di ricerca per progetti nella cura dell’epilessia e del tumore al colon-retto
Il primo progetto vede come protagonista l’équipe della Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza, diretta da Aglaia Vignoli, insieme a quella del Centro Munari Chirurgia dell’Epilessia e del Parkinson, guidata da Francesco Cardinale, che saranno capofila del progetto CARE. Un’iniziativa di ricerca che coinvolgerà altri 3 centri italiani con l’obiettivo di andare ad indagare possibili correlazioni tra microbiota intestinale e funzionamento del cervello. Nel dettaglio il progetto CARE, grazie al finanziamento ottenuto di 997 mila euro si propone di studiare in maniera dettagliata, nei pazienti con epilessia farmacoresistente, sottoposti a terapie farmacologiche e trattamenti alternativi, gli aspetti microbici e metabolici dell’asse microbiota-intestino-cervello per individuare nuovi possibili target di trattamento e migliorare la qualità di vita dei pazienti.
Il secondo progetto coinvolge l’équipe dell’Oncologia, diretta da Salvatore Siena, e della Ricerca Clinica e Innovazione, guidata da Andrea Sartore Bianchi, che insieme ad altri centri di ricerca campani allestirà uno studio di fase II per valutare l’efficacia di un trattamento combinato di due farmaci cetuximab e avelumab contro il tumore al colon-retto metastatico. In particolare lo studio, che potrà contare su un finanziamento di 1 milione di euro, esplorerà, oltre all’efficacia, anche la rete e la sequenza degli eventi molecolari innescati dal trattamento combinato. Per farlo i ricercatori analizzeranno i campioni biologici per profilare in modo approfondito il genoma e anche il microbiota intestinale dei pazienti, senza tralasciare le correlazioni con la dieta che potrà diventare una possibile leva di potenziamento terapeutico.
Fonte: www.ospedaleniguarda.it