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Adroterapia nella lotta al cancro: come funziona e come richiederla

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Redazione 20 Febbraio 2019
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Il Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica (CNAO) di Pavia è il solo centro di adroterapia italiano che utilizza protoni o ioni carbonio per il trattamento di tumori radioresistenti. Vi proponiamo parte dei contenuti disponibili sul loro sito che spiegano nel dettaglio cosa renda l’adroterapia così utile.

Cosa è l’adroterapia?

Oggi una nuova frontiera della radioterapia è rappresentata dall’adroterapia che utilizza protoni e nuclei atomici (chiamati ioni) soggetti alla forza detta ‘nucleare forte’ e per questo motivo chiamati adroni (dal greco adrós, forte), da cui il termine adroterapia. I vantaggi dell’adroterapia rispetto alla terapia tradizionale sono i seguenti:

  1. Il rilascio di energia (e quindi la distruzione delle cellule) selettivo ed efficace per colpire solo le cellule tumorali. Il danno è relativamente modesto all’inizio della penetrazione nel corpo del paziente e solo in prossimità dell’arresto della particella, dove si trova il tumore, si ha notevole rilascio di energia (fenomeno indicato come picco di Bragg), con il vantaggio di minimizzare la distruzione dei tessuti sani, massimizzando quella dei tessuti malati
  2. Il fascio di particelle adroniche resta collimato man mano che esso penetra nel materiale biologico. L’elevata collimazione dei fasci di adroni permette una ulteriore minimizzazione del danno ai tessuti sani
  3. Il meccanismo di rilascio dell’energia per gli adroni causa una grande quantità di rotture nei legami chimici presenti nelle macromolecole biologiche, in particolare nel DNA. Quest’ultimo ha la proprietà di autoripararsi, ma se il numero di legami rotti è eccessivo perde la sua funzione di auto replicarsi e la cellula si inattiva e muore. Nella radioterapia tradizionale il danno al DNA è modesto e ciò non si verifica nell’adroterapia con ioni carbonio nella quale il gran numero di rotture permette di distruggere anche tumori radioresistenti alla terapia tradizionale

L’insieme di questi tre vantaggi comporta una efficacia distruttiva notevole sui tessuti biologici, ragion per cui il bersaglio (tumore) deve essere posizionato con una precisione millimetrica, assai più elevata rispetto alla radioterapia tradizionale.

Cosa si cura con l’adroterapia?

L’adroterapia è un forma molto avanzata di radioterapia. La radioterapia, da sola o associata a chirurgia e/o a chemioterapia, migliora il controllo locale in diverse patologie tumorali. Inoltre, la natura non invasiva delle radiazioni rappresenta una valida alternativa per quei tumori non aggredibili chirurgicamente perché localizzati in sedi anatomiche complicate da organi vitali o deputati a funzioni la cui asportazione sarebbe troppo invalidante per il paziente. Oggi, circa il 50% dei pazienti affetti da tumore è sottoposto ad un trattamento di radioterapia. L’adroterapia non sostituisce la radioterapia convenzionale, ma si pone come indicazione ideale per quei tumori in cui la radioterapia convenzionale non dà vantaggi significativi: in particolare per i “tumori radio-resistenti” e per quelli localizzati vicino ad organi a rischio. I tumori “radio-resistenti” sono quei tumori che per il loro comportamento biologico sono curabili con minori probabilità dalla radioterapia convenzionale. I tumori situati in prossimità di organi detti “critici” o “a rischio”, spesso non possono essere irradiati a dosi sufficientemente elevate da essere efficaci per curare la malattia, a causa delle dosi troppo elevate che sarebbe necessario somministrare a questi organi sani, con grave rischio di danneggiarli. La curabilità dipende, oltre che da fattori legati al tumore stesso, come la radiosensibilità e la localizzazione anatomica, anche da fattori legati al trattamento radioterapico, come la dose totale erogata e la precisione della tecnica impiegata nell’irradiare la sede di malattia. In questi casi, grazie alla diversa natura fisica degli “adroni”, nello specifico dei protoni e degli ioni carbonio, rispetto ai raggi X usati nella radioterapia convenzionale, questi due “limiti” possono essere superati. Le proprietà fisiche intrinseche di tali particelle permettono di conformare la dose “intorno al tumore” con maggiore precisione risparmiando i tessuti sani circostanti e, in particolare con gli ioni carbonio, si ha il vantaggio di indurre un danno maggiore al tumore “superando” la sua radio resistenza intrinseca. L’impiego clinico di queste particelle è stato finora limitato, in particolare quello degli ioni carbonio, a causa della scarsa disponibilità di tale terapia a livello mondiale.

Tuttavia le iniziali esperienze cliniche ne hanno dimostrato il vantaggio terapeutico in molti casi ed i risultati a più lungo termine continuano ad essere incoraggianti.

Gli studi clinici sono diventati, negli ultimi anni, più numerosi e rivolti a trattare tumori di sedi differenti. Si può affermare che nessuno degli studi condotti ha dimostrato che i risultati dell’adroterapia siano peggiori rispetto a quelli ottenuti con la radioterapia convenzionale.

Come si richiedono i trattamenti?

In primis, compilare il questionario presente sul sito CNAO, quindi procurarsi i documenti sotto indicati e inviarli tramite questa sezione del sito CNAO, oppure via Fax al numero: 0382-078903, con consegna a brevi manu o a mezzo raccomandata A/R al seguente indirizzo: Fondazione CNAO C.a. Servizio Medico Strada Campeggi, 5327100 Pavia (PV)

  1. Questionario “Accesso ai trattamenti” compilato e firmato dal paziente
  2. Copia della lettera di dimissioni (se disponibile)
  3. Copia della relazione di fine trattamento (in caso di pregressa radioterapia)
  4. Copia dell’esame istologico
  5. Copia di referti di recenti esami diagnostici (TAC, PET, RMN, Scintigrafia Ossea) se possibile integrati con le immagini in formato DICOM
  6. Copia di eventuali relazioni specialistiche relative alla patologia
  7. Relazione di accompagnamento del medico referente, non anteriore a 3 mesi, che contenga le seguenti informazioni: diagnosi malattia, stadio malattia, anamnesi non oncologica, anamnesi oncologica dettagliata, terapie in corso, farmaci, problemi attivi e ogni altra informazione utile alla valutazione

Fonte: sito CNAO

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