Tumore al seno: a volte la chemio si può evitare. Recidive prevedibili con la firma molecolare staminale
Recettori ormonali e una firma molecolare capace di predire le metastasi. L’evoluzione della ricerca sul tumore al seno porta oltre alla chemio.
Il primo passo anni fa, con l’individuazione della presenza di recettori per gli ormoni sessuali femminili che possono alimentare la crescita del tumore al seno: maggiore è il numero di recettori presenti sulla superficie cellulare maggiore l’impatto dell’ormone. Grazie a questa scoperta si sono potute sperimentare terapie sostitutive alla chemioterapia, che porteranno a sostituirla nel 70% dei casi (tumori ormonosensibili, HER-2 negativi e negativi al controllo del linfonodo ascellare). Un esempio è quanto sperimentato al San Gerardo di Monza.
Lo studio dell’Istituto Europeo di Oncologia ha fatto un passo ancora oltre: ha individuato un nuovo set di geni (una cosiddetta “firma molecolare”) in grado di predire l’evoluzione di un tipo di tumore al seno molto diffuso, il Luminal B, e dunque di identificare le pazienti che possono evitare la chemioterapia, perché avranno comunque una prognosi favorevole.
Qui trovate l’approfondimento con tutti i dettagli.
Fonte: IEO, ASST Monza