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Coronavirus, zone protette: cosa si può fare e cosa no

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Redazione 10 Marzo 2020
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L’Italia è, da ieri sera, un’unica “zona protetta”: le restrizioni che coinvolgevano solo le zone rosse ora sono estese a tutta la nazione per contenere l’avanzata del Coronavirus e tutelare la salute di tutti i cittadini. Ma vediamo nel dettaglio cosa significa e cosa si può e non si può fare fino al 3 aprile.

  • Tenere almeno un metro di distanza dalle altre persone
  • Se si ha febbre oltre i 37,5°C chiamare il proprio medico di base e NON ANDARE AL PRONTO SOCCORSO
  • È possibile muoversi per motivi sanitari
  • È possibile spostarsi per motivi lavorativi: bisogna aver con sè una dichiarazione che attesti lo spostamento e lo giustifichi
  • Anziani, immunodepressi e malati cronici DEVONO stare in casa
  • Bar, ristoranti e gelaterie possono essere aperti dalle 6 alle 18 e solo se rispettano la distanza di legge tra i clienti
  • Scuole, asili e università sono chiusi fino al 3 aprile
  • Sono vietati assembramenti, convegni, riunioni, manifestazioni e assemblee
  • Pub, cinema, musei, palestre, locali notturni, piscine e biblioteche sono chiusi
  • Gli uffici comunali sono raggiungibili online e sono garantiti solo i servizi essenziali
  • È possibile spostarsi per fare la spesa, i supermercati e i negozi di alimentari sono aperti: un componente solo per famiglia. Supermercati e centri commerciali chiudono il sabato e la domenica
  • È meglio evitare di andare a trovare parenti: è meglio stare nella propria abitazione
  • È possibile fare passeggiate all’aperto purchè in zone senza assembramenti e mantenendo le distanze
  • I corrieri merci possono circolare

#IoRestoACasa

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