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Cremona, al via il corso per dire “no” al fumo e smettere di fumare

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Redazione 18 Agosto 2022
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Riparte a settembre il corso per dire “no” al fumo e smettere di fumare, promosso dal Servizio Dipendenze dell’ASST Cremona: ecco a chi è rivolto e come partecipare.

Dire ‘no’ alle sigarette è possibile anche da soli, ma con il supporto di specialisti e grazie alla condivisione di gruppo le probabilità di successo aumentano notevolmente.

IL CALENDARIO

Presentazione: mercoledì 7 settembre 2022, dalle 12.30 alle 14
Incontri di gruppo: 13, 14, 15, 16, 19, 22, 28  settembre e 5 ottobre 2022, dalle 12.30 alle 14.30

COME SI SVOLGE

È possibile scegliere se partecipare a distanza o in presenza presso lo spazio dedicato in via Postumia, 23/G.
Si potrà comunicare la scelta all’operatore al momento dell’iscrizione.

PER ISCRIVERSI

Chiamare il numero 0372 408687 dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 15

Fumo di sigaretta: una dipendenza pericolosa

Il fumo non deve essere considerato un vizio. È una vera e propria malattia perché è una dipendenza, sia fisica che psicologica.
La sigaretta contiene catrame, con circa 4800 sostanze dannose, la nicotina e il monossido di carbonio. La nicotina è una droga che induce una dipendenza fisica pari a quella dell’eroina, cocaina o altri oppiacei. Numerosi studi hanno ormai evidenziato e conosciuto le zone del cervello su cui la nicotina svolge il suo effetto, determinando piacere, aumento della concentrazione, benessere e riduzione dell’ansia. Provare a smettere di fumare determina l’insorgenza di sintomi di astinenza (voglia impellente di accendere una sigaretta, insonnia, irritabilità, ansia, cefalea). I sintomi di astinenza sono più importanti i primi giorni (prima settimana), poi si manifestano sempre meno, fino alla scomparsa definitiva. Secondo l’Organizzazione Mondiale di Sanità la dipendenza da nicotina viene definita in base a 3 criteri: 

  • tentativo fallito di smettere di fumare;
  • difficoltà nel controllare l’uso di tabacco;
  • comparsa di sintomi d’astinenza alla sospensione.

I danni all’organismo provocati dalla nicotina

La nicotina, oltre a indurre dipendenza, ha degli effetti nefasti anche sul sistema cardiocircolatorio, perché provoca danni  a livello dei vasi sanguigni, causa di ipertensione arteriosa, ictus, cardiopatia ischemica, insufficienza cardiaca e aneurisma aortico.
Il monossido di carbonio, veleno inodore che  si forma dalla combustione della sigaretta, toglie ossigeno al nostro sangue, per cui il sangue risulta meno ossigenato e tutti i tessuti ne soffrono (compresa la pelle, per cui si facilita la comparsa delle rughe).

Il fumo di sigaretta è un fattore di rischio per varie patologie. 

  • Fumo e tumori: esiste una relazione diretta tra fumo e sviluppo di tumori a livello polmonare, distretto ORL, a livello esofageo, renale e vescicale, tumore del pancreas e del colon. Il 90% delle neoplasie maligne del polmone sono causate dal fumo di sigaretta, Il tumore si verifica a causa dei danni del DNA cellulare indotti dal fumo; tali danni non dipendono dal numero giornaliero delle sigarette fumate  né dalla percentuale nicotina in esse contenute, ma dipendono dal numero di anni di esposizione al fumo.
  • Fumo e malattie cardiovascolari: il fumo è causa di infarto, ictus e facilita la formazione di  placche aterosclerotiche, soprattutto agli arti inferiori, causa di claudicatio intermittens, cioè di dolore alle gambe quando si cammina, determinato dal ridotto afflusso di sangue. La patologia aterosclerotica più frequentemente associata al fumo è l’aneurisma dell’aorta addominale. La riduzione dell’afflusso sanguigno è causa di impotenza nell’uomo.
  • Fumo e malattie respiratorie: il fumo di sigaretta è la causa più importante di induzione della broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) e di enfisema polmonare. Il fumo riduce anche le difese del sistema immunitario, per cui aumenta il rischio di infezioni. Una serie di studi condotti dopo l’inizio della pandemia COVID-19 hanno infatti dimostrato correlazioni tra il fumo di sigaretta e lo sviluppo di una malattia da SARS-CoV-2 più severa.
  • Fumo e apparato gastro-intestinale: il fumo favorisce l’insorgenza di ulcera gastrica e favorisce le riacutizzazioni nei pazienti affetti da malattia di Crohn.
  • Fumo e gravidanza: il fumo aumenta il rischio di mortalità fetale e riduce il peso alla nascita di circa 200-250 grammi rispetto alle non fumatrici; durante la gravidanza aumenta il rischio di distacco di placenta, rottura precoce delle membrane  e parto prematuro. In più, aumenta il rischio di morte improvvisa e sembra che l’allattamento sia meno diffuso o che comunque duri meno; inoltre chi fuma produce meno latte.
  • Fumo e donne: le fumatrici hanno un rischio maggiore di sterilità e di ritardo nel concepimento; il rischio di trombosi aumenta da 20 a 40 volte se associato all’uso di contraccettivi orali. La menopausa inizia 1-2 anni prima delle non fumatrici e l’osteoporosi è più frequente. 

Fonte: www.asst-cremona.it e www.humanitas.it

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