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Approfondimenti Medicina

Tosse nei bambini: i sintomi a cui fare attenzione e come gestirla

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Francesca 21 Marzo 2023
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Gli episodi di tosse nei bambini sono spesso causa di preoccupazione per i genitori, soprattutto se si protraggono per più giorni o se si ripresentano a breve distanza di tempo.

In questa intervista, il Dott. Alessandro Zanasi, pneumologo e responsabile del Centro per la Tosse del Primus Forlì Medical Center, ci spiega come comportarsi in caso di tosse nei bambini e quali misure prendere per cercare di limitare questi episodi.

I tre tipi di tosse dei bambini

Di regola i bambini vanno incontro a numerosi episodi di tosse nel corso dell’anno: «Cinque o sei episodi all’anno, sono considerati  normali», spiega il Dott. Zanasi, che sottolinea l’andamento tipico di queste forme di tosse, piuttosto comuni: «insorgono, durano dai tre ai cinque giorni, e poi solitamente  si autorisolvono».

Ci sono invece casi di bambini in cui la tosse sembra non passare mai. Il rischio è che si tratti di una tosse riconducibile alla così detta bronchite protratta: situazione che va segnalata al pediatra per programmare, in questo caso, un trattamento antibiotico.

Infine, esiste una terza categoria, quella della tosse ricorrenti: un caso tipico è quello di un bambino che ha la tosse, guarisce e torna a scuola, ma poi si ammala di nuovo perché entra a contatto con altri bambini malati. «In questi casi,» precisa il Dott. Zanasi, «si tratta ogni volta di una nuova infezione». A differenza della tosse causata dalla cosiddetta bronchite protratta, in questi casi l’antibiotico non serve, perché la tosse è causata dal riproporsi di episodi infettivi virali diversi, seppure ravvicinati, contro cui l’antibiotico non ha efficacia.
L’antibiotico va invece riservato ai casi in cui il quadro si complica per la comparsa anche di un’infezione batterica, però va somministrato sempre e solo su consiglio del pediatra.

Qualche consiglio per gestire la tosse in età pediatrica

La prima raccomandazione è quella di assicurare sempre una buona idratazione: i bambini tendono a bere poco e, se disidratati, hanno un rischio da 3 a 4 volte superiore di sviluppare la tosse rispetto ai bambini ben idratati. Le mucose disidratate sono infatti più sensibili e la disidratazione favorisce il rilascio di istamina, che a sua volta contribuisce a favorire la tosse.

Quando la tosse dura per 3-4 giorni e poi si risolve, in genere non c’è da preoccuparsi; se invece persiste, è sempre meglio consultare il pediatra.

Infine, è importante che i genitori prestino attenzione ad alcuni sintomi più specifici: in caso di febbre alta, fatica a respirare e respiro accompagnato da un rumore sibilante, è importante avvisare subito il pediatra, perché questi sintomi possono essere spia un problema più serio. 

I fattori di rischio per la tosse: quali sono e come prevenirli

Un primo fattore di rischio per l’insorgenza della tosse nei bambini sono le infezioni da parte di virus respiratori. Le infezioni virali causano infiammazione delle vie aeree e, quindi, facilitano la tosse. In alcuni casi, come quello dell’influenza, l’infezione si può prevenire con il vaccino antinfluenzale, raccomandato a partire dai sei mesi di vita. Da qualche anno, per i bambini dai 2 ai 17 anni, esiste anche una formulazione di vaccino che evita l’iniezione e si basa invece su un semplice spray nasale.

Un secondo fattore di rischio è dovuto al fumo: non solo il fumo passivo, a cui i bambini possono essere esposti se un adulto fuma vicino a loro, ma anche il cosiddetto «fumo di terza mano», dato dai prodotti della combustione che si depositano nell’ambiente, in particolare su tessuti, vestiti, tende, divani.

Tosse pediatrica: come trattarla

«Il trattamento per la tosse deve sempre essere di tipo eziologico, cioè deve puntare a risolvere e curare la causa della tosse» sottolinea il Dott. Zanasi.
Il trattamento sintomatico della tosse (cioè quello che mira solo a sedarla) va riservato esclusivamente ai casi in cui la tosse ha un impatto molto forte sulla qualità di vita dei pazienti e può essere causa di complicanze oppure quando la causa non è  identificabile. 

Fonte: www.gvmnet.it

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