“Super alimenti”: la noiosissima verità
Sotto trovate il nostro pezzo di oltre sei mesi fa in cui parliamo di quanto il marketing la faccia da padrone nel mondo dei “super alimenti”. Ci fa molto piacere leggere che AIRC, la Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, ha un punto di vista omologabile al nostro (qui il loro articolo).
Parlare di “super alimenti” è ormai comune. Basta navigare in internet tra i diversi siti di salute e benessere per trovare liste di ingredienti fantastici con capacità antiossidanti e curative quasi magiche. Il tutto ovviamente ad un prezzo notevole, visto che di solito questi alimenti arrivano da posti sperduti dell’Himalaya o misteriosi laghi del Sudamerica con una mitologia consona all’importanza attribuitagli dal marketing. Ma non è sempre così: nell’ultimo periodo anche ortaggi locali come il Kale (il cavolo riccio) sono assurti al ruolo di toccasana capaci di donare benessere.
Al momento, le certezze sono due: il fatto che siano alimenti sani e l’effetto del definirli superfood sui conti correnti di chi li commercia.
La domanda che ci poniamo anche noi è semplice: che sia soltanto una moda, per giunta molto lucrativa per chi la spinge?
Il Guardian, prestigiosa testata inglese, ha dedicato un articolo al tema con molte statistiche e alcune considerazioni che vogliamo condividere:
La verità – così poco attraente – è che la dietologia è una scienza incredibilmente complessa, diversa per tutti, e per lo più misteriosa. Sappiamo che se si segue una dieta equilibrata caratterizzata da abbondanza di frutta e verdura e si pratica attività fisica regolarmente, non esistono superalimenti che possano fare stare meglio. Se non lo fai, nessun “superfood” ti salverà.
Eppure, anche nel Regno Unito, il 61% delle persone dichiarano di comprare prodotti alimentari perché convinti dei poteri dei super alimenti.
Un’altra testimonianza che ci piace condividere è quella di Andy Bellatti, nutrizionista professionista di Las Vegas, che spiega cosa la gente non capisce bene dei cosiddetti super alimenti.
“Una delle più recenti tendenze nel mondo dell’alimentazione ha a che fare coi super alimenti. Per prima cosa, non esiste una definizione scientifica di “super alimento”. Invece, in modo per loro conveniente, a chi vende questi cibi piace chiamarli così. Potreste avere già potuto sentire parlare di “super alimenti” come la bacca di acai, la bacca di goji, quinoa, kale, e non intendo certo che questi alimenti non siano sani – lo sono certamente – ma non c’è nulla in nessuno di loro di particolarmente eccezionale, che non si possa ottenere anche cibandosi di altri alimenti. […]
Non è necessario spendere più di 100 dollari in acquisti di cose esotiche che arrivano dall’altra parte del mondo. Vorrei solo dire che dovete assicurarvi di mangiare frutta e verdura ogni singolo giorno. Questo è tutto quello che dovete realmente fare. Tutto quello che la gente deve sapere è che ogni cibo vegetale è un superfood. La gente parla di bacche di goji, spedite dal Nepal e dall’Himalaya e costano 40 dollari a libbra (meno di 500g). Sì, le bacche di goji sono sane, ma una mela o una banana lo sono altrettanto.”
Fonti: Guardian, Business Insider uk
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