fbpx



Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Approfondimenti Bergamo Brescia Como Cremona Lecco Lodi Mantova Milano e Hinterland Monza e Brianza Notizie Locali Lombardia Notizie Locali Piemonte Pavia Rubriche Sondrio e Valtellina Torino Varese

Viaggiare ai tempi del Covid: ingresso in Australia, Canada, Giappone, USA e Thailandia

blank
Redazione 29 Luglio 2021
blank

È il giorno del nuovo appuntamento con la nostra rubrica “Viaggiare ai tempi del Covid“: oggi vedremo quali sono le norme per recarsi in alcuni paesi esterni all’Unione Europea (Australia, Canada, Giappone, Stati Uniti, Tailandia) e per il conseguente rientro in Italia.
Per la normativa italiana, sono consentiti gli spostamenti da/per questi Paesi senza necessità di motivazione (fatte salve eventuali limitazioni disposte in Italia a livello regionale).

CLICCA QUI per leggere il nostro articolo “Certificazione verde (Green pass): cos’è e come richiederla”

Australia

Da marzo 2020 i confini dell’Australia sono chiusi, sia in ingresso che in uscita, non solo per i viaggiatori e gli stranieri residenti permanenti, ma anche per i cittadini australiani. La misura continua ad essere in vigore e viene rinnovata con cadenza trimestrale, attualmente fino al 17 settembre 2021. Nel maggio scorso il Governo australiano ha indicato, in sede di presentazione del bilancio federale, una riapertura delle frontiere non prima del secondo semestre 2022.
Le Autorità statali possono decidere di introdurre, con scarso o nessun preavviso, dei lockdown a livello locale, anche di breve durata, ovvero di chiudere i confini con altri Stati della Federazione, qualora la situazione epidemiologica lo richieda.
L’ingresso nel Paese è al momento limitato a pochissime categorie, principalmente per ragioni compassionevoli o a persone in possesso di “critical skills” in settori considerati di interesse nazionale dalle Autorità australiane (e.g. legati al contrasto della pandemia), con valutazioni effettuate caso per caso.
Da inizio luglio 2021 i voli internazionali atterrano con massimo di 25 passeggeri a bordo; circa 3.000 a settimana.
Le persone che beneficiano dell’esenzione devono rispettare l’obbligo rigorosissimo di quarantena di 14 giorni e sostenere i costi di alloggio nelle strutture designate dalle Autorità locali (in genere hotel). L’adempimento della quarantena è obbligatorio anche se si è effettuata la vaccinazione ed è strettamente monitorato dalla polizia e dalle autorità sanitarie, su base quotidiana e senza eccezione alcuna.
Le persone autorizzate ad entrare nel Paese devono inoltre obbligatoriamente presentare l’esito negativo di un test COVID-19 PCR, effettuato entro le 72 ore precedenti la partenza del primo volo ed il risultato, preferibilmente cartaceo e tradotto in inglese, deve essere presentato al primo check-in aeroportuale della tratta aerea. Tale disposizione si applica a tutti i viaggiatori di età superiore ai 5 anni, anche se vaccinati.  
Sempre nelle 72 ore antecedenti il primo volo è obbligatoria la compilazione della “Australia Travel Declaration”: Australia Travel Declaration | COVID-19 and the border (homeaffairs.gov.au)

Canada

Al momento (28 luglio 2021) l’ingresso in Canada viene consentito ai soli cittadini canadesi e ai residenti permanenti, nonché ai loro familiari stretti (coniuge o partner di common law; figli minori; genitori).
Dal prossimo 9 agosto i cittadini degli Stati Uniti (e i permanent residents) completamente vaccinati potranno accedere. Dal 7 settembre la stessa norma entrerà in vigore per i cittadini di tutte le altre nazioni. Sarà sempre obbligatorio l’utilizzo dell’App ArriveCAN. Per informazioni consultare il seguente link: https://www.canada.ca/en/public-health/services/diseases/coronavirus-disease-covid-19/arrivecan.html

Ad oggi, a determinate condizioni, è ammesso l’ingresso dei titolari di permesso di studio, di lavoro o dei lavoratori temporanei. In particolare, è consentito l’ingresso di studenti internazionali presso un numero limitato di istituzioni scolastiche (Designated Institutions List) che hanno aderito a un apposito protocollo di sicurezza sanitaria predisposto dalle Autorità Federali. Si ricorda che per potere fare ingresso nel Paese per motivi di studio è necessario un permesso/visto, a prescindere dalla durata della permanenza in Canada (non è sufficiente essere in possesso di eTA).
Per i viaggiatori in ingresso in Canada si rende obbligatorio l’utilizzo dell’App ArriveCAN. Per informazioni consultare il seguente link: https://www.canada.ca/en/public-health/services/diseases/coronavirus-disease-covid-19/arrivecan.html
Si segnala inoltre che il confine terrestre con gli Stati Uniti è tuttora chiuso al transito ritenuto “non essenziale”.

Nell’evidenziare che è tuttora fatto espresso divieto di entrata in Canada per turismo, coloro i quali vengono eccezionalmente autorizzati a fare il loro ingresso nel Paese sono sottoposti a una quarantena di 14 giorni e dovranno dimostrare alle autorità canadesi di frontiera di avere un piano “credibile” per lo svolgimento della quarantena stessa, che andrà caricato sull’apposita sezione dell’app ArriveCAN. 
La violazione dell’obbligo di quarantena, che viene monitorato anche attraverso dei controlli da parte delle forze di polizia presso l’indirizzo indicato alle autorità locali all’ingresso nel Paese, determina sanzioni che possono arrivare fino a una multa di 750.000 dollari canadesi e/o l’arresto fino a 6 mesi. 

Dal  6 luglio 2021 è prevista l’esenzione della quarantena per i cittadini canadesi o permanent resident che facciano rientro nel Paese o anche a stranieri facenti parte delle categorie per le quali è ammesso l’ingresso nel Paese, qualora  abbiano concluso da almeno 14 giorni il ciclo vaccinale con uno dei farmaci riconosciuti in Canada (Pfizer, AstraZeneca, Moderna e Johnson). I certificati, comprovanti l’avvenuto completamento del ciclo vaccinale almeno 14 giorni prima dell’ingresso in Canada, corredati da traduzione in lingua inglese o francese qualora l’originale sia stato rilasciato in un’altra lingua, dovranno essere esibiti alle autorità di frontiera. I certificati dovranno essere caricati sull’app ArriveCan. Per maggiori informazioni è possibile consultare il seguente link:  COVID-19 vaccinated travellers entering Canada – Travel restrictions in Canada – Travel.gc.ca

I viaggiatori in ingresso nel Paese, a partire dai 5 anni di età, devono dimostrare di aver effettuato un test molecolare COVID-19  dal risultato negativo nelle 72 ore antecedenti il volo. Si segnala che, dal 15 febbraio 2021, l’obbligo del test riguarda anche gli ingressi via terra e deve essere stato effettuato nelle 72 ore antecedenti l’ingresso in territorio canadese. Per maggiori informazioni sulle tipologie di test accettate cliccare qui.  Anche in caso di esito negativo, i viaggiatori non sono esenti dall’osservare il prescritto obbligo di 14 giorni di quarantena. Per gli arrivi via aerea e per i viaggiatori “non essenziali” via terra, è previsto l’obbligo di sottoporsi ad un ulteriore tampone molecolare all’arrivo. I viaggiatori in ingresso per via aerea dovranno effettuare una prenotazione di 3 giorni a proprie spese presso una delle strutture alberghiere indicate dalle Autorità, nella quale attendere l’esito del tampone, nella città di arrivo in Canada. Solo dietro risultato negativo a questo ulteriore test, si potrà raggiungere la propria destinazione, dove effettuare comunque il resto del periodo di 14 giorni di quarantena. Per maggiori informazioni è possibile consultare il seguente link.

Giappone

Le autorità giapponesi hanno stabilito che l’ingresso nel Paese per motivi di turismo è vietato fino a nuove indicazioni, da qualsiasi Paese del mondo: è presumibile che il divieto di ingresso per motivi di turismo resterà in vigore almeno fino al termine delle Paralimpiadi (5 settembre).
Le autorità locali hanno anche sospeso, fino a data da definirsi, la concessione di nuovi visti per studio o lavoro.
Per chi ha un visto valido o è possessore di una Residence Card in corso di validità, l’ingresso o il rientro in Giappone è consentito, con l’obbligo di attenersi strettamente a rigide misure di controllo e di quarantena stabilite dalle autorità locali.
Per chi arriva dall’Italia, al momento dell’arrivo in aeroporto, le Autorità giapponesi, oltre a prendere visione del test PCR effettuato all’estero entro le 72 ore dalla partenza del volo, effettueranno sul posto un test salivare. La procedura prevede di attendere in aeroporto il risultato del test. Una volta ottenuto il risultato, si può lasciare l’aeroporto e raggiungere il proprio domicilio, o altro luogo prescelto, per un periodo di autoisolamento di 14 giorni. Vige un divieto assoluto di utilizzo di mezzi pubblici per raggiungere il domicilio. Sono possibili noleggio automobili e prenotazione di servizio navette dedicate.
MISURE DI QUARANTENA
– Le persone provenienti da Belgio, Brasile, Danimarca, Francia, Grecia, Olanda, Nigeria, Slovacchia, Svezia, Svizzera, Sud Africa, Israele, Irlanda, Emirati Arabi Uniti, Estonia, Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia, Lussemburgo, Libano, Filippine, Spagna, Russia, Finlandia, Peru, Giordania, Tunisia, Kazakistan, Vietnam  gli Stati americani del Tennessee, Florida, Minnesota e Michigan, Iowa, Idaho, Arizona, , Oregon, Connecticut, Colorado, Delaware, New York, Nevada, Maine, Montana, Rhode Island, Kansas, Kentucky, Mississippi, Lousiana, Washington, nonché la Regione dell’Ontario (Canada) dovranno essere poste in isolamento per i primi 3 giorni dal loro arrivo in una struttura indicata dalle autorità di quarantena giapponesi. Le regole prevedono che si resti confinati in una stanza di hotel di dimensioni ridotte, con i pasti forniti dalle autorità di quarantena, senza alcun contatto diretto con l’esterno. Al terzo giorno verrà praticato un ulteriore test, a cura delle Autorità giapponesi, e in caso di risultato negativo le persone potranno raggiungere, senza utilizzo di mezzi pubblici, il luogo da loro prescelto per terminare il periodo di autoisolamento fiduciario di 14 giorni.  Quanti risulteranno positivi dovranno osservare i protocolli sanitari che verranno indicati dalle competenti Autorità giapponesi (protocolli che possono prevedere sistemazioni temporanee ovvero ricoveri, a seconda della gravità della situazione clinica, presso alberghi/strutture sanitarie ad hoc).
– Per chi proviene da Malaysia, Regno Unito, Bangladesh ed Egitto, Indonesia, Uganda i giorni di isolamento in una struttura ad hoc sono 6 , con un test al terzo giorno e un successivo test al sesto giorno.
– Per chi proviene da India, Pakistan, Nepal, Maldive, Sri Lanka, Afghanistan, i giorni di isolamento in struttura sono 10, con un test al terzo, al sesto e al decimo giorno.

Stati Uniti

È tuttora sospesa la possibilità di ingresso negli USA per i viaggiatori che, nei 14 giorni precedenti, siano stati in un Paese dell’Area Schengen (inclusa l’Italia), in Regno Unito, in Irlanda, in Brasile, in Sud Africa Cina o Iran.  Sono previste alcune eccezioni al divieto di ingresso (cittadini statunitensi e residenti permanenti o loro familiari, titolari di visto diplomatico e altri. Maggiori dettagli a questo link). Le eccezioni interessano anche i titolari o i richiedenti determinate tipologie di visto, che potranno rientrare nella categoria di ingressi definita dalle autorità locali di ‘interesse nazionale’. 

INGRESSI NEGLI USA PER CHI ARRIVA DALL’ITALIA
PER I VACCINATI. Il Center for Disease Control and Prevention (CDC) prevede la necessità di effettuare di un test Covid di tipo virale (PCR o antigenico) non oltre i 3 giorni prima della partenza, per tutti i passeggeri, al di sopra dei 2 anni, in arrivo negli USA con voli dall’estero. È inoltre previsto un nuovo test Covid tra i 3 e i 5 giorni dall’arrivo nel Paese. Non è previsto isolamento.
PER I NON VACCINATI: È previsto l’obbligo di un test Covid di tipo virale (PCR o antigenico) non oltre i 3 giorni prima della partenza per gli Stati Uniti. E’ poi necessario effettuare un test Covid (PCR o antigenico) tra 3 e 5 giorni dall’arrivo negli USA. Se il test e’ negativo isolamento si riduce a soli 7 giorni a valere dal giorno dell’ingresso nel Paese. Se invece non viene effettuato il test, l’isolamento si estende a 10 giorni.
Si raccomanda di controllare i siti dei Dipartimenti della salute dei singoli Stati e di consultare in maniera costante, tra gli altri, il sito dell’Ambasciata d’Italia a Washington, della Casa Bianca, del Center for Disease Control and Prevention dedicato all’emergenza e del Ministero della Salute italiano.

Thailandia

Rimangono chiuse dal 21 marzo 2020 tutte le frontiere terrestri.
Condizioni di ingresso nel Paese: è permesso il rientro dei cittadini thailandesi all’estero. Per quanto riguarda i cittadini italiani, a partire dal 1 aprile 2021, ciascun passeggero deve avere:
– Tampone negativo, effettuato con metodo RT/PCR, non oltre 72 ore prima della partenza.
– Certificate of Entry, rilasciato dal[‘Ambasciata di Thailandia su richiesta, da effettuare al seguente link: https://coethailand.mfa.go.th.
– Visto, in tutti i casi in cui è richiesto.
– Assicurazione sanitaria che copra tutto il mondo, o comunque la Thailandia. Tale assicurazione deve coprire tutte le spese collegate al trattamento del COVID19 e avere un massimale non inferiore ai 100.000 USD.
L’assenza o la non correttezza formale di uno solo di questi documenti comporta il diniego di imbarco da parte del vettore aereo che è responsabile del controllo.
Quarantena: a partire dal 1 maggio 2021 torna ad essere in vigore un regime di quarantena di 14 giorni, escluso il giorno di arrivo in Thailandia. Il regime si applica a tutti, indipendentemente dal fatto che l’interessato sia vaccinato o meno contro il COVID19. Unica eccezione è rappresentata da coloro che hanno ottenuto un Certificate of Entry (COE) prima del 1° maggio e che faranno ingresso in Thailandia entro il 5 maggio. Tutti coloro che hanno ottenuto il COE dopo il 1° maggio o che faranno ingresso in Thailandia dopo il 5 maggio dovranno affrontare 14 giorni di quarantena presso gli hotel designati (ASQ).
Transiti aeroportuali: a partire dal 1 marzo 2021, sono permessi solo presso l’aeroporto Suvarnabhumi di Bangkok (BKK), alle seguenti condizioni:
– Tampone negativo, effettuato con metodo RT/PCR, non oltre 72 ore prima della partenza.
– Certificato di “fit to fly” rilasciato non oltre 72 ore prima della partenza.
– Prenotazione in una struttura alberghiera di Alternative State Quarantine (ASQ).
– Assicurazione sanitaria che copra tutto il mondo, o comunque la Thailandia. Tale assicurazione deve coprire tutte le spese collegate al trattamento del COVID19 e avere un massimale non inferiore ai 100.000 USD.
L’assenza o la non correttezza formale di uno solo di questi documenti comporta il diniego di imbarco da parte del vettore aereo che è responsabile del controllo.
Visti d’ingresso e loro eventuale estensione: Le istanze di autorizzazione all’ingresso in Thailandia devono essere presentate all’Ambasciata thailandese competente in base al Paese in cui ci si trova.  Chi è già presente in Thailandia può rinnovare il proprio visto secondo le procedure previste dalle Autorità thailandesi, per le quali si consiglia di consultare il sito web dell’Immigrazione thailandese e di contattare per tempo l’Ufficio dell’Immigrazione competente. Si ricorda che non sono necessarie e non vengono rilasciate lettere di sostegno delle Ambasciate ai fini del rinnovo del proprio visto.

Rientro in Italia

Canada
Il Canada è stato incluso, con Ordinanza 18 giugno 2021, tra i Paesi terzi di cui si riconoscono come “Certificazioni Verdi Covid” per l’ingresso in Italia le certificazioni di avvenuta vaccinazione, guarigione o test molecolare o antigenico effettuato nelle 48 ore precedenti l’arrivo, rilasciate dalle autorità sanitarie locali. Il possesso di tali certificazioni esonera dall’obbligo di isolamento fiduciario e doppio test, altrimenti previsti per l’ingresso in Italia. In assenza di tali certificazioni, si può comunque entrare in Italia, seguendo la procedura generale prevista per i Paesi inclusi nell’Elenco D.
Rimane l’obbligo di compilare il digital Passenger Locator Form e di comunicare la propria presenza all’azienda sanitaria competente per territorio.
Per maggiori informazioni, si raccomanda di consultare attentamente i seguenti link: dell’Ambasciata d’Italia a Ottawa e del Ministero della Salute .

Giappone
Il Giappone è stato incluso, con Ordinanza 18 giugno 2021, tra i Paesi terzi di cui si riconoscono come “Certificazioni Verdi Covid” per l’ingresso in Italia le certificazioni di avvenuta vaccinazione, guarigione o test molecolare o antigenico effettuato nelle 48 ore precedenti l’arrivo, rilasciate dalle autorità sanitarie locali. Il possesso di tali certificazioni esonera dall’obbligo di isolamento fiduciario e doppio test, altrimenti previsti per l’ingresso in Italia. In assenza di tali certificazioni, si può comunque entrare in Italia, seguendo la procedura generale prevista per i Paesi inclusi nell’Elenco D. Rimane l’obbligo di compilare il digital Passenger Locator Form e di comunicare la propria presenza all’azienda sanitaria competente per territorio.
Per maggiori informazioni, si raccomanda di consultare attentamente i seguenti link: Ambasciata d’Italia a Tokyo e  Ministero della Salute italiano 

Stati Uniti
Gli Stati Uniti sono stati inclusi, con Ordinanza 18 giugno 2021, tra i Paesi terzi di cui si riconoscono come “Certificazioni Verdi Covid” per l’ingresso in Italia le certificazioni di avvenuta vaccinazione, guarigione o test molecolare o antigenico effettuato nelle 48 ore precedenti l’arrivo, rilasciate dalle autorità sanitarie locali. Il possesso di tali certificazioni esonera dall’obbligo di isolamento fiduciario e doppio test, altrimenti previsti per l’ingresso in Italia. In assenza di tali certificazioni, si può comunque entrare in Italia, seguendo la procedura generale prevista per i Paesi inclusi nell’Elenco D. Rimane l’obbligo di compilare il digital Passenger Locator Form e di comunicare la propria presenza all’azienda sanitaria competente per territorio.
Per maggiori informazioni, si raccomanda di consultare attentamente i seguenti link: Ambasciata d’Italia a Washington; Ministero della Salute.

Australia e Thailandia
All’ingresso/rientro in Italia, se nei quattordici (14) giorni precedenti si è soggiornato/transitato in uno di questi Paesi è obbligatorio:

  • Compilare un formulario on-line di localizzazione (denominato anche digital Passenger Locator Form (dPLF).
  • Disporre di un certificato che attesti il risultato negativo di un test molecolare o antigenico, condotto con tampone, effettuato nelle settantadue (72) ore precedenti l’ingresso in Italia, da mostrare a chiunque sia preposto ad effettuare questa verifica. 
  • Informare l’azienda sanitaria competente per territorio del proprio ingresso in Italia.
  • Sottoporsi comunque a isolamento fiduciario e sorveglianza sanitaria. Dal 18 aprile 2021, il periodo di sorveglianza è di dieci (10) giorni.
  • Si può raggiungere la propria destinazione finale in Italia solo con mezzo privato (è consentito il transito aeroportuale, senza uscire dalle zone dedicate dell’aerostazione).
  • Al termine dei dieci (10) giorni di quarantena, è obbligatorio effettuare un ulteriore test molecolare o antigenico, condotto con tampone. Se si è entrati in Italia prima del 18 aprile, il test al termine dei quattordici (14) giorni di isolamento non è richiesto.

Fonte: www.viaggiaresicuri.it

Tags: