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Tampone salivare e scuole: ecco come potrebbe funzionare

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Redazione 8 Settembre 2021
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L’adozione del tampone salivare molecolare per il green pass assieme al classico tampone naso-faringeo (sia nella versione molecolare, quella più precisa che passa dal laboratorio, che quella antigenica rapida) è un passaggio chiave per rendere più gestibile l’apertura delle scuole anche ai minori di 12 anni ancora fuori dalla campagna vaccinale almeno per l’autunno.

Un tampone “nasale” è invasivo e già da molti adulti ritenuto una esperienza traumatica e fastidiosa, figuriamoci il caso limite di un bambino di pochi anni che manifesti sintomi influenzali e che per rientrare al nido o all’asilo sia obbligato ad eseguirlo. Il tampone salivare molecolare sposa la precisione del laboratorio con un approccio decisamente più light: basterà come da nome il prelievo della saliva in bocca.

Il tampone salivare rapido

Ma non finisce qui: esiste anche il tampone salivare rapido, che pur non avendo valenza per il green pass consentiranno alle scuole di monitorare la situazione su larga scala in caso di rischi immediati senza dovere attendere le 24 ore canoniche dell’esito dal laboratorio. Il primo comune a muoversi in tal senso in Italia è Ottaviano, in provincia di Napoli, che nelle 48 ore precedenti all’inizio dell’anno scolastico eseguirà controlli a tappeto sugli alunni.

L’anno scorso si è deciso di tutelare l’apertura delle scuole dei più piccoli (nido, asilo, elementare e prima media), ma eravamo tutti non vaccinati.

Riteniamo possibile che quest’anno, proprio per il fatto che in quelle classi ci saranno la maggior parte dei non vaccinati l’approccio sarà diverso e, anzi, saranno quelle più a rischio sospensione o chiusura. La speranza è che l’utilizzo dei tamponi salivari consenta di ridurre le chiusure ai singoli focolai.

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