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Sclerosi Multipla: il San Raffaele centro di riferimento mondiale

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Redazione 20 Aprile 2022
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Secondo una ricerca bibliometrica pubblicata su Frontiers in Neurology, il San Raffaele di Milano si conferma un centro di riferimento mondiale nello studio della Sclerosi Multipla.

È infatti Massimo Filippi, primario dell’Unità di Neurologia e Neurofisiologia dell’IRCCS Ospedale San Raffaele e professore ordinario di Neurologia presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, lo scienziato più citato nel campo della ricerca sulla sclerosi multipla. 

Frontiers in Neurology: il San Raffaele centro di riferimento mondiale per la Sclerosi Multipla

Lo racconta uno studio bibliometrico (la scienza multidisciplinare che cerca di misurare quantitativamente la produzione scientifica e il suo impatto) pubblicato a febbraio 2022 su Frontiers in Neurology e coordinato dalla University of Eastern Finland. 

Lo studio fotografa la centralità della ricerca Italiana sulla sclerosi multipla, seconda per qualità e quantità solo agli Stati Uniti, e dell’Università e Ospedale San Raffaele in particolare

La ricerca sulla sclerosi multipla: un trend in crescita

Gli autori dello studio hanno analizzato la storia della ricerca sulla malattia, che consiste complessivamente in 48.356 articoli peer-review, citati più di 1 milione e 700 mila volte, indicizzati nel database di Web of Science (WoS) a partire dal 1945. 

Parallelamente all’aumento dell’incidenza della malattia (che solo dal 2013 al 2020 è cresciuta del 30%) è aumentata anche l’attenzione di una comunità scientifica sempre più ampia e più attiva. Se infatti nel 1945 sono stati pubblicati appena 7 articoli scientifici sulla sclerosi multipla, nel 2020 sono stati più di 3.000. La metà degli studi sono stati pubblicati nell’ultimo decennio. 

Il contributo Italiano e il ruolo del San Raffaele

L’Italia si conferma il secondo paese più impegnato nella lotta alla malattia con 4.310 pubblicazioni scientifiche, un terzo circa rispetto a quelle prodotte negli USA, e il San Raffaele in particolare emerge come un centro di riferimento internazionale sulla sclerosi multipla, alla cui comprensione ha contribuito su più fronti: 

  • il miglioramento della diagnosi tramite l’impiego delle ultime tecniche di risonanza magnetica;
  • lo studio dei meccanismi alla base della malattia;
  • lo sforzo per il miglioramento dei protocolli terapeutici

“Grazie all’insieme di questi sforzi oggi sappiamo che la diagnosi precoce è il cardine attorno a cui ruota una risposta terapeutica efficace – afferma il prof. Filippi -. Sappiamo, infatti, che prima si tratta la condizione nella sua forma recidivante e remittente, più si allontana l’evoluzione della malattia verso la sua forma progressiva e più invalidante. 

Non solo, ma gli strumenti di imaging avanzato che abbiamo contribuito a sviluppare ci permettono oggi di misurare meglio l’efficacia delle nuove terapie e di monitorare l’evoluzione clinica della malattia nel singolo paziente, permettendo una cura personalizzata e di precisione.”

Con il rientro dell’emergenza Covid-19, il Centro Sclerosi Multipla del San Raffaele ha ulteriormente allargato la sua attività, anche grazie all’avvio di una nuova stanza per le infusioni realizzata grazie al contributo di Roche.

Fonte: www.hsr.it

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