Malattie cardiovascolari: età e cuore, le cose da sapere
Le malattie cardiovascolari si possono prevenire intervenendo sui fattori di rischio, cioè su quelle caratteristiche che aumentano la probabilità che queste patologie insorgano, e l’età è uno di questi: sul cuore, gli anni si fanno sentire. Ma come?
Malattie cardiovascolari: età e cuore, le cose da sapere
Possiamo intervenire sui fattori di rischio cosiddetti modificabili, mentre altri fattori non si possono modificare: fanno parte della nostra vita e non possiamo che prenderne atto.
L’età è tra questi, il che non significa che le patologie cardiovascolari possono colpirci solo se siamo avanti negli anni, ma che il rischio di sviluppare una malattia cardiovascolare è correlato all’età. Anche sul cuore, gli anni si fanno sentire. Ma come?
Come gli anni si fanno sentire sul cuore
Diversi cambiamenti legati all’età concorrono ad aumentare il rischio di un cuore malato o che non funziona come dovrebbe. Alcuni di questi cambiamenti coinvolgono direttamente il sistema cardiovascolare.
Con il tempo, ad esempio, il cuore perde elasticità, cosa che rende più difficile il suo riempimento e dunque anche lo svuotamento: fare il suo lavoro di pompa che si riempie di sangue per poi distribuirlo agli organi periferici diventa più difficile.
Con il passare degli anni anche il ritmo cardiaco subisce dei cambiamenti che possono anche comportare l’insorgere di aritmie a causa dell’invecchiamento del tessuto che trasmette l’impulso elettrico del battito.
Ancora, le valvole che regolano il flusso del sangue in entrata e in uscita dal cuore si ispessiscono e si irrigidiscono, finendo per funzionare meno bene di prima e affaticare il cuore costringendolo a lavorare di più.
L’invecchiamento provoca effetti anche sui vasi sanguigni: le loro pareti si ispessiscono progressivamente e si può arrivare anche a un’ostruzione che impedisce di far arrivare il sangue al cuore; con l’età, inoltre, i vasi si irrigidiscono, generando un aumento della pressione arteriosa e, anche in questo caso, un maggiore affaticamento per il nostro “motore”.
Tutti i cambiamenti portano… al cuore
Altri cambiamenti che interessano il nostro organismo con il passare degli anni non coinvolgono il cuore direttamente, ma hanno effetti negativi sulla sua salute in modo indiretto.
Con l’età, ad esempio, tendiamo a dormire di meno: è il nostro ciclo sonno-veglia che si modifica, e i problemi di sonno ne sono la conseguenza; dormire poco, a sua volta, aumenta il rischio di far salire i valori della pressione e del colesterolo, tra i primi “nemici” del cuore.
Un altro fattore legato all’invecchiamento che può incidere negativamente sulla salute del cuore è la disidratazione: il fatto che con gli anni tendiamo ad avvertire di meno lo stimolo della sete e a bere di meno, infatti, riduce la quantità di sangue che circola nel nostro organismo e, quindi, le sostanze nutritive che esso porta al cuore.
L’età, inoltre, incide sul nostro metabolismo facendolo rallentare, e quindi rendendo più difficile tenere sotto controllo il peso: come sappiamo, l’eccesso di peso fa crescere il rischio di ipertensione, ipercolesterolemia e diabete, condizioni che aumentano il rischio di patologie cardiovascolari.
Non possiamo cambiare gli anni, ma…
…possiamo vivere serenamente e con gioia ad ogni età. Se non possiamo abbassare gli anni, infatti, possiamo abbassare altri fattori – come la pressione arteriosa, il tasso di colesterolo, i trigliceridi… – grazie ai risultati della ricerca e dello sviluppo in campo medico-scientifico e farmaceutico e, prima ancora, all’adozione di comportamenti sani ed equilibrati.
Un’alimentazione corretta, ad esempio, ci aiuta a tenere sotto controllo il peso, i livelli di colesterolo e la pressione del sangue. L’attività fisica contribuisce ad abbassare le probabilità di sviluppare patologie cardiovascolari. E allo stesso obiettivo possiamo concorrere moderando il consumo di sale e caffeina, ed evitando fumo e alcol.
In più, oltre che sulla prevenzione (che è fondamentale sia per chi non ha mai sviluppato una cardiopatia sia per chi ha già affrontato questa esperienza), possiamo contare su esami, screening, terapie e cure sempre più evolute.
Anche se l’età si alza, quindi, possiamo dire a buon diritto “in alto i cuori”. E guardare al futuro con animo positivo.
Fonte: www.degasperis.it