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Niguarda: la chirurgia robotica per il tumore al rene

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Redazione 26 Giugno 2019
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La chirurgia robotica è un campo in grande espansione: il direttore dell’Urologia di Niguarda ci parla dell’utilizzo del robot in caso di tumore al rene.

La chirurgia robotica allarga il panorama delle possibili applicazioni. Un campo in espansione riguarda l’impiego del robot chirurgico in caso di tumore del rene. In questi casi l’utilizzo della tecnica può portare a diversi vantaggi. Ne abbiamo parlato con il Direttore dell’Urologia di Niguarda.

Tumore del rene: in quali casi si sceglie di intervenire con il robot?

Ad oggi la chirurgia mini-invasiva (laparoscopica o robotica) rappresenta la chirurgia di scelta in più del 90% dei pazienti operati al Niguarda per tumore del rene. Se la posizione del tumore (più che le sue dimensioni) lo consente, si cerca di rimuovere solo il tumore lasciando il rene in sede. Questo è fattibile in laparoscopia, ma nei casi più complessi (tumori molto voluminosi o in posizioni particolari) l’utilizzo del robot migliora la precisione chirurgica e rende più rapide le suture chirurgiche, riducendo il tempo in cui il rene resta senza vascolarizzazione. Laddove invece la posizione del tumore è tale per cui va asportato il rene per intero (per esempio se la massa coinvolge la vascolarizzazione del rene), la cosa è fattibile quasi sempre in laparoscopia senza bisogno di utilizzare il robot. È un intervento che, pur restando delicato, richiede meno tecnologia. Solo in situazioni molto particolari (tumori particolarmente estesi all’interno dell’addome o in entrambi i reni) si ricorre ancora alla chirurgia tradizionale.

Robot per il tumore del rene: le fasi dell’intervento? 

Il primo passo nell’uso del robot per il tumore del rene prevede che la cavità addominale debba essere riempita di anidride carbonica per creare una camera di lavoro adeguata per gli strumenti robotici. Quindi con 5 incisioni al di sotto del centimetro si posizionano una telecamera e le braccia operative del robot e dell’assistente. Quindi, dopo aver identificato la vascolarizzazione del rene e la massa da asportare, si chiude temporaneamente l’arteria renale per evitare sanguinamenti, si asporta la massa. Successivamente si esegue una sutura sul rene per evitare sanguinamenti e si riapre la vascolarizzazione.

Quali sono i vantaggi dell’uso del robot?

La tecnica robotica consente di operare con un ingrandimento visivo di circa 10 volte e con una visione in 3D. Inoltre, gli strumenti robotici possiedono degli snodi che ricordano il polso umano, permettendo dei movimenti più precisi ed agevoli, che in laparoscopia con strumenti rigidi risultano più complessi, in particolare per quanto riguarda le suture. 

Quali sono i tempi del decorso post-operatorio?

Il paziente si alza e si alimenta il giorno dopo l’intervento. La degenza ospedaliera generalmente si riduce a pochi giorni. Inoltre dopo la dimissione dall’ospedale il paziente può riprendere gradualmente la sua attività quotidiana. Per lo sport, di solito, si aspettano almeno 3 settimane.

Fonte: www.ospedaleniguarda.it 
 

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