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Spina bifida curata in utero, già 4 gli interventi

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Redazione 9 Ottobre 2018
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In Policlinico esiste un vero e proprio percorso specializzato nella chirurgia fetale, che da tempo accoglie donne da tutta Italia “raddoppiando le possibilità di sopravvivenza di molti bambini che stanno affrontando delle difficoltà per venire al mondo”.

La spina bifida è un grave difetto della colonna vertebrale e del midollo spinale: quando non è mortale porta a disabilità, paralisi e disturbi neurologici. In Italia si verifica in 1 caso ogni 10 mila nascite: vuol dire che ogni anno ci sono almeno 50 nuovi bambini colpiti. Ora un intervento chirurgico realizzato in utero dagli esperti del Policlinico di Milano può cambiare radicalmente la qualità di vita di questi bimbi. Si tratta del primo intervento di questo tipo in Europa: i primi  interventi effettuati a giugno su due feti alla 25esima settimana di gestazione, inserendo strumenti sottilissimi direttamente nell’utero della loro mamma e riparando il difetto. Gli interventi sono perfettamente riusciti, e ora bisognerà attendere la nascita dei due bimbi per poter confermare il pieno successo delle cure. Ora il numero di operazioni effettuate sale a 4, tutte con successo.

Cos’é la spina bifida? – E’ una malformazione della spina dorsale dovuto alla chiusura incompleta di una o più vertebre, che compromette anche il midollo spinale. E’ una patologia che si verifica durante lo sviluppo del feto: alle donne in gravidanza si consiglia di assumere acido folico per prevenirla (e sarebbe meglio iniziare addirittura tre mesi prima del concepimento), ma la carenza di questa vitamina non è l’unico fattore a scatenare la patologia: ci sono anche anomalie cromosomiche, difetti del metabolismo, ma anche fattori legati alla salute della madre come obesità, alcolismo o diabete. Ci sono diverse varianti di spina bifida: alcune sono incompatibili con la vita, altre portano a gravi disabilità e problemi neurologici. I due casi operati al Policlinico sono della variante ‘mielomeningocele’, una delle più gravi.

Si può curare? – Ad oggi non esistono cure risolutive per chi ha la spina bifida, ma ci sono diversi trattamenti chirurgici per cercare di alleviare il problema: interventi indispensabili non solo per preservare le funzioni del midollo spinale, ma anche per ridurre i rischi di infezione (come le meningiti) a cui questi pazienti vanno incontro. Purtroppo, il successo di questi interventi dipende dalla gravità della patologia, dal danno subìto al midollo spinale e dal punto in cui la colonna vertebrale è danneggiata. Alcuni hanno applicato tecniche per operare la spina bifida direttamente nel grembo materno, ma aprendo l’utero ed esponendo il feto all’esterno, con tutti i rischi che questo può comportare. Quello che è stato fatto al Policlinico di Milano, invece, non ha precedenti in Europa: ciascun feto è stato operato con tecniche di chirurgia mininvasiva, introducendo nell’utero della madre strumenti sottilissimi (3 millimetri di spessore). I chirurghi hanno operato grazie ad un costante monitoraggio ecografico, raggiungendo la colonna vertebrale e riparando il danno.

Gli interventi di giugno nel dettaglio – Il primo intervento è stato realizzato il 19 giugno su una donna proveniente da un’altra nazione europea, il secondo il giorno seguente, su una donna italiana seguita da tempo in Mangiagalli (e un terzo intervento è già previsto tra due settimane). Ciascuna operazione è durata circa 5 ore e ha coinvolto chirurghi fetali, chirurghi pediatrici, anestesisti e ginecologi, oltre a uno staff infermieristico dedicato. Per affrontare questo intervento record gli esperti del Policlinico sono stati anche all’Albert Einstein Hospital di San Paolo, in Brasile, per confrontarsi con Denise Lapa Pedreira, inventrice della tecnica chirurgica e considerata la maggiore esperta mondiale di spina bifida. La specialista ha partecipato ai due interventi in Policlinico, prima come guida e poi come osservatrice, in modo da assicurare il migliore risultato.

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Fonte: comunicati Policlinico di milano

 

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