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Smog e fumo di sigaretta aumentano le allergie. Dove trovare i dati in Lombardia

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Giovanni Deleo 10 Marzo 2019
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Le cause scatenanti delle allergie possono essere diverse, ma è certo che smog e fumo di sigaretta contribuiscono ad aggravare il problema. Inoltre, il verde pubblico nelle città non è quasi mai stato progettato pensando ai problemi degli allergici: molte piante vengono usate per criteri meramente estetici, ignorando che in certe parti dell’anno rilasciano grandi quantità di pollini capaci di rendere la vita impossibile alla popolazione soggetta.

E non finisce qui: ad aggravare la situazione c’è anche lo smog. In una ricerca del 2014, pubblicata dalla Commissione Gard-Italia (Global alliance for respiratory diseases), viene provato l’aumento delle reazioni allergiche per chi vive in zone molto trafficate, anche se i pollini in aria sono molti meno che nelle campagne. Inutile ricordare come fino a pochi giorni fa la qualità dell’aria in tutta la pianura Padana fosse pessima, e quanti tra i pendolari e gli abitanti delle grandi città fossero affetti da mal di gola cronico, tosse, e naso chiuso. Ovviamente tra i cattivi non può mancare il fumo di sigaretta, anche passivo.

Per le previsioni sulla qualità dell’aria in Lombardia consultate sempre il sito dell’ARPA (cliccate qui). Sul sito sono presenti i dati ufficiali comune per comune, sempre aggiornati.

Per avere il bollettino dei pollini senza passare da società “private”, che comunque offrono servizi di tutto rispetto, serve un po’ di olio di gomito:

Ecco i collegamenti ai siti dei vari Enti e Strutture che offrono il servizio

  • Rete AAITO-AEP, bollettino e previsioni a livello regionale (clicca qui)
  • ATS Milano Città Metropolitana (clicca qui).
  • ATS Brianza (Monza – Lecco clicca qui).
  • ATS Insubria (Como – Varese clicca qui)
  • ATS Montagna (Valtellina – Valcamonica – Valchiavenna clicca qui).
  • ASST Valle Olona (clicca qui).

Molte anche le realtà private che offrono un servizio di previsione pollini (es. ilmeteo.it, 3bmeteo)

Infine, la manutenzione del verde molto spesso carente, soggetta a tagli di bilancio ed effettuata in momenti sbagliati dell’anno: è così che le graminacee, piante infestanti, portano il problema a un livello ancora più alto.

Il futuro? Meglio non pensarci. Ad esempio, secondo un studio pubblicato sulla rivista scientifica nature climate change, un gruppo di scienziati europei stima che la quantità di granuli pollinici di ambrosia quadruplicherà entro il 2050, per i 2/3 a causa del cambiamento climatico e per 1/3 a causa della colonizzazione umana di nuovi ambienti.

Difendersi? Vivere lontano dalle città, quando possibile, è un toccasana. Ovviamente non è facile, e spesso anche le mascherine contro le polveri sottili possono poco o nulla. Per favorire la depurazione del corpo e ridurre l’infiammazione causata dallo smog è consigliata una dieta ricca di antiossidanti (pare che broccoli e ogni varietà di cavolo facciano al caso vostro).

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