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SOS zanzare: il dermatologo ci spiega come difenderci e come attenuare il fastidio

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Redazione 1 Luglio 2019

Il dottor Antonello De Bitonto, responsabile dell’unità di dermatologia del Policlinico San Marco, dell’ambulatorio di dermatologia del Policlinico San Pietro e dermatologo di Smart Clinic “Le Due Torri” di Stezzano ci spiega come difenderci dalle zanzare durante l’estate e come attenuare il fastidio.

L’estate ha molti lati positivi, le giornate si allungano e si passa molto più tempo all’aria aperta. Ma nasconde anche un risvolto spiacevole: l’arrivo della zanzara. Piccola ma molto fastidiosa, la sua puntura provoca forte prurito, irritazione e dolore. Oltre all’impellente desiderio di grattarsi, è in grado anche di tenerci svegli tutta la notte, con il suo continuo ronzarci vicino alle orecchie. Ma il rischio puntura non c’è solo la sera.

La cosiddetta zanzara “tigre”, chiamata così per via delle striature bianche su zampe e addome, colpisce anche durante il giorno. Il suo morso inoltre provoca reazioni ancora più intense e, in alcune persone, può scatenare anche forti reazioni allergiche. Ma perché le zanzare pungono? Da cosa vengono attratte? Ci sono dei rimedi efficaci per attenuare i fastidi? Ed esiste un modo per renderci meno “appetitosi”?

Lo abbiamo chiesto al dottor Antonello De Bitonto, responsabile dell’unità di dermatologia del Policlinico San Marco, dell’ambulatorio di dermatologia del Policlinico San Pietro e dermatologo di Smart Clinic “Le Due Torri” di Stezzano.

Dottor De Bitonto, le punture più diffuse sono senza dubbio quelle delle zanzare. Perché quando ci punge questo insetto la pelle si irrita?

È colpa di una sostanza anticoagulante, anestetizzante e ad alto potere irritante  contenuta nella saliva che viene istillata dalla zanzara femmina mentre succhia il sangue della sua “vittima” (solo le femmine pungono perché hanno bisogno di sangue per far maturare le uova, mentre il maschio si nutre di sostanze zuccherine che trova in natura). Anche se si tratta di quantità minime, a seconda delle persone si manifesta una maggiore o minore reazione alla sostanza. Il veleno poi, se ci si gratta, si espande e va più in profondità, peggiorando così la situazione.

Ma è pericoloso questo veleno?

Le zanzare che vivono in Italia, in genere, non sono pericolose. Però certo possono creare fastidi. Innanzitutto, dopo la puntura, sulla pelle compare una chiazza gonfia e di colore rosso, più o meno grande che dà prurito. Il vero problema però è legato al fatto che spesso non ci si riesce a evitare di grattarsi, creando così una piccola escoriazione nella quale si annidano i batteri che si trovano sotto le unghie. Questo meccanismo causa infezione: se è limitata a una singola lesione si possono applicare creme antibiotiche, due o tre volte al giorno.

Se il prurito diventa insopportabile, ci sono creme o sostanze efficaci?

Premesso che le punture di zanzara se lasciate stare passano da sole, può essere utile applicare creme antinfiammatorie o a base di cortisone, che riducono l’infiammazione e quindi lo stimolo a grattarsi. Un’alternativa sono le creme che contengono alukina, gel a base di allume, sostanza naturale di origine vulcanica, o cloruro di alluminio al 5% che ha potere astringente e antisettico. Solo se le punture sono tante può essere indicato l’antistaminico via bocca, che elimina il prurito, oppure cortisonici per via sistemica.

E la temuta zanzara tigre? Che caratteristiche ha? È vero che punge anche di giorno?

Importata nel mondo occidentale dall’Asia, la zanzara tigre (Aedes albopictus) si è diffusa negli ultimi vent’anni sia negli Stati Uniti sia in Europa, arrivando a costituire un serio motivo di preoccupazione sanitaria e ambientale. I suoi habitat ideali sono piccole raccolte di acqua (vasi e sottovasi di piante, aiuole, contenitori abbandonati, fontane, vasche). L’aspetto caratteristico la rende ben riconoscibile: corpo nero a bande trasversali bianche sulle zampe e sull’addome e con una striscia bianca che le solca il dorso e il capo.

Si tratta di un insetto molto aggressivo, che punge soprattutto nelle ore più fresche della giornata, al mattino presto e al tramonto, e riposa di notte sulla vegetazione. Le sue punture procurano gonfiori e irritazioni persistenti, pruriginosi o emorragici, e spesso anche dolorosi. Nelle persone particolarmente sensibili, un elevato numero di punture può dare luogo a risposte allergiche che richiedono un’attenzione medica.

Ma perché alcune persone vengono punte più di altre? Che cosa le rende attraenti? 

I fattori principali che rendono una persona più o meno “appetibile” per le zanzare sono gli odori che emana il nostro corpo e l’anidride carbonica che produciamo respirando. Non a caso esistono persone che vengono punte con maggior frequenza, per colpa del mix specifico di odori che emanano, ad esempio chi suda tanto, poiché emette più odori e più vapore acqueo, e chi ha una temperatura corporea più calda. Il gruppo sanguigno, invece, non incide sull’appetibilità nei confronti delle zanzare.

Come si possono prevenire le punture? I repellenti funzionano?

In commercio esistono diversi tipi di repellenti naturali o chimici disponibili in spray, fazzolettini imbevuti da strofinare delicatamente, in stick, in gel, lozione o fluido da spalmare. Bisogna però ricordare che la loro azione si esaurisce in due o tre ore al massimo. Quindi la loro applicazione si deve ripetere più volte. Per chi preferisce le cose naturali e per chi ha la pelle molto delicata (bambini compresi), ci sono prodotti a base di lavanda, timo, citronella e geranio che allontanano le zanzare semplicemente con il loro odore, senza aggredire la pelle. Attenzione però a non esporsi al sole perché sono sostanze fotosensibilizzanti. In alternativa si possono usare repellenti chimici a base di dietiltoluamide (DEET non superiore al 10%), una sostanza molto efficace ma con lievi effetti tossici. Meglio usarli non più di una volta al giorno. Nell’applicazione sulla pelle dei repellenti, è importante seguire alcune regole: stendere il prodotto solo sulle parti scoperte del corpo; non utilizzare il prodotto su pelle con abrasioni o tagli; evitare il contatto con gli occhi; non utilizzare i prodotti in bambini al di sotto dei 3 anni.

Fonte: www.sanmarco.grupposandonato.it

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