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RE-Hub-ILITY, con l’Intelligenza Artificiale la riabilitazione diventa un gioco

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Redazione 22 Luglio 2020
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Cronicità, con Intelligenza Artificiale e i Big Data, Medicina riabilitativa anche a casa: ecco RE-Hub-ILITY, il progetto di ricerca finanziato da Regione Lombardia per 3,8 milioni e guidato da ICS Maugeri con la collaborazione dell’Università di Pavia e sei aziende tecnologiche lombarde, che punta a creare un sistema per la medicina riabilitativa al domicilio del paziente.

Nell’Italia che invecchia e che convive con più malattie croniche, una ricerca che guarda al futuro: intelligenza artificiale e Big Data usati per combattere il decadimento fisico e cognitivo, anche “teleguidando” paziente e famigliari a un’attività di riabilitazione neuromotoria a domicilio. Con beneficio di chi è ammalato ma anche rendendo sostenibile il Servizio Sanitario Nazionale-SSN messo a rischio dalle tendenze demografiche del Paese.

A fine febbraio, praticamente in coincidenza col lock-down, è partito all’IRCCS Maugeri di Pavia, prende il via il progetto di ricerca Rehabilitative pErsonalized Home System and vIrtuaL coaching for chronIc Treatment in elderlY (RE-Hub-ILITY), studio multidisciplinare guidato dalla stessa Maugeri, con l’Ateneo pavese come subcontractor per alcune attività tecnologiche, e a cui partecipano il Dipartimento di Ingegneria della Federico II di Napoli, e alcune aziende innovative della Lombardia.

Finanziato da Regione Lombardia per 3,8 milioni di euro, nell’ambito dei fondi europei Programma Operativo Regionale (POR) Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) 2014-2020, RE-Hub-ILITY punta infatti a creare un sistema per la medicina riabilitativa al domicilio del paziente, con tecnologie in grado di offrire allo stesso paziente e ai suoi familiari informazioni e dati guidandolo nell’esercizio fisico terapeutico e controllando l’aderenza alle terapia farmacologiche, fino a dare risposte immediate ad alcuni interrogativi, usando l’intelligenza artificiale. Un sistema che punta a ridurre le riacutizzazioni e le riospedalizzazioni.

“Dopo la dimissione, successivamente da un ricovero di Medicina riabilitativa, accade spesso che i pazienti desiderino continuare la fisioterapia”, spiega Antonio Nardone (nella foto sotto)professore ordinario di Medicina Fisica e Riabilitativa all’Università di Pavia. Nardone è principal investigator di RE-Hub-ILITY: “Tuttavia per molti pazienti il costo da sostenere è uno scoglio. Pertanto la soluzione proposta dal fisiatra è spesso quella di addestrare al lavoro al proprio domicilio quei pazienti che sono in grado di eseguire in autonomia gli esercizi prescritti. In realtà, sappiamo che per molte patologie, ancora oggi, si registrano percentuali elevate di mancata aderenza alle cure farmacologiche, figuriamoci alla fisioterapia. Il punto”, prosegue Nardone, “è piuttosto come rendere interessanti, se non piacevoli, le attività da svolgere. La piattaforma a cui abbiamo pensato e che sperimenteremo, in connessione con i reparti dei nostri IRCCS di Pavia, Lumezzane (BS) e Milano e con i Living Lab di Terapia occupazionale dei primi due istituti, vuole proprio creare strumenti che rendano gradevole l’esercizio fisico, col ricorso agli exergame, giochi elettronici studiati per far svolgere al paziente precisi movimenti interagendo con un monitor, e altri dispositivi, indossabili e d’ambiente (nella foto, uno di giochi a cui sta lavorando la Digital Tales, partner tecnologico del progetto). Strumenti che, anche dialogando possano dare continuamente al paziente stimoli giusti e informazioni chiare. Un sistema”, conclude Nardone, “che dia anche a noi clinici alcune importanti informazioni sull’attività svolta dal paziente. Per essere attuali, si pensi ad esempio anche ai pazienti che hanno superato l’infezione da COVID-19 i quali avrebbero bisogno di continuare la fisioterapia una volta dimessi ma che possano essere incoraggiati e consigliati nelle loro attività mentre sono seguiti a distanza”.

Sul versante tecnologico si muove invece Riccardo Bellazzi, direttore del Laboratorio di Informatica e Sistemica per la Ricerca Clinica – LISRC dell’IRCCS Maugeri Pavia, ordinario di Bio-ingegneria nell’ateneo pavese. “Ci muoveremo”, dice, “su quattro filiere principali: realizzazione di di kit di sensori indossabili, collegati a tablet, per il supporto alle attività riabilitative, applicazione di exergame a scopo riabilitativo, costruzione di agenti ‘conversazionali’, ossia in grado di dialogare col paziente, per favorire l’interazione col programma, ma anche la compliance, ossia l’aderenza alle terapie. Infine realizzazione di una piattaforma integrata coi sistemi clinici in cui andremo a fare una sperimentazione incrementale”.

L’intelligenza artificiale entra in gioco soprattutto con gli “agenti conversazionali”, appunto, detti anche chat bot, quelli che cominciano a vedersi sugli smartphone evoluti o negli “assistenti personali” per la casa e che sono in grado di riconoscere le domande degli utenti e dare una serie di risponde standard. “Nel nostro caso”, dice Bellazzi, “le risposte saranno fornite dall’interazione con gli exergame svolti, sulla loro qualità, e su altri fattori terapeutici. Un dialogo con la macchina che, in certe situazioni, sarà ovviamente sostituito da quello col medico e il personale infermieristico dedicato”.

“In questo”, riprende Nardone, “vogliamo costruire, già dalla sperimentazione, una collaborazione con i medici di Medicina generale che, a regime, potrebbero essere i primi utilizzatori di RE-Hub-ILITY coi loro pazienti”.

“Alla Maugeri”, sottolinea Mario Melazzini, amministratore delegato, “sappiamo che far ricerca significa fare rete, connettere sapere e capitale umano continuamente. Questo progetto, che unisce i nostri Istituti di Pavia, di Milano e di Lumezzane (BS) lo dimostra plasticamente, così come esalta la nostra capacità collaborativa con Ateneo pavese, con cui l’interscambio è sempre più ricco in tutta l’area medica ma non solo, grazie ai 18 accademici che svolgono presso di noi l’attività clinica e di ricerca.  Saper competere”, aggiunge Melazzini, “è importante ma saper cooperare è decisivo”. L’a.d. Maugeri conclude ricordando come “RE-Hub-ILITY sia in linea con le politiche di Regione Lombardia in materia di cronicità, rappresenta un modello regionale da trasferire in ambito nazionale ed esportabile a livello internazionale”.

RE-Hub-ILITY, che è iniziato nel dicembre scorso e durerà fino al 30 maggio 2022, porterà alla Maugeri 910mila euro, di cui circa 230mila euro andranno all’Università di Pavia come sub-contractor per alcune attività tecnologiche sull’intelligenza artificiale e l’integrazione dei sensori. Nel progetto anche il Dipartimento di Ingegneria Chimica, dei Materiali e della Produzione industriale della Federico II di Napoli e varie aziende che sono partner tecnologici del progetto come Info Solution Spa di Vimodrone (MI), BTS Bio-Enginering di Lurate Caccivio (CO), Athics Cognitive Science di Cinisello (MI) e DTales, Medas Srl e LifeCharger di Milano.

Fonte: www.icsmaugeri.it

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