fbpx



Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Cremona Mantova Medicina Notizie Locali Lombardia Top

Tumore al collo dell’utero, screening più efficace con l’Hpv test

blank
Redazione 20 Maggio 2021
blank

ATS Val Padana è la prima ATS della Lombardia ad attivare il nuovo percorso di screening per il tumore al collo dell’utero con l’Hpv test, che va a sostituire il Paptest.

“Il vero fattore di rischio per lo sviluppo del tumore del collo dell’utero – spiega Enrica Ronca (Responsabile del Consultorio di Cremona) – è quando l’infezione da Hpv non guarisce e si fa persistente. Questo accade con maggior frequenza nelle donne con un’età superiore ai 34 anni. Le attuali conoscenze scientifiche ci dicono che l’Hpv test è molto efficace e può essere eseguito ogni cinque anni”.

“Il nuovo protocollo di screening con test HPV – dichiara Emanuela Anghinoni (Dirigente del Servizio Programmi di Screening di Popolazione di ATS Val Padana) – verrà offerto secondo un modello “misto” che prevede di proseguire con l’offerta del pap test e progressivamente sostituire con il test HPV, al fine di garantire una corretta transizione tra i due programmi. Adesso si parte quindi con le donne di età compresa tra 50-64 anni; dal 2022, progressivamente, la fascia di età a cui offrire il test HPV verrà estesa sino a raggiungere il completamento della fascia 34-64 anni”.

La prima seduta si è svolta ieri presso il consultorio di Cremona. Dal mese di giugno tocca al consultorio di Soresina (3 giugno) e di Casalmaggiore (10 giugno). 

ATS Val Padana è la prima ATS di Regione Lombardia ad aver attivato il nuovo percorso di screening, seguita dalla vicina ATS Pavia.

Lo screening per il carcinoma del collo dell’utero è un intervento sanitario che ha lo scopo di diagnosticare le lesioni pre-tumorali o il tumore in fase precoce, cioè prima che compaiano sintomi, in modo da prevenire lo sviluppo del tumore e migliorarne la prognosi. Il programma di screening di Regione Lombardia – organizzato da ATS Val Padana in collaborazione con ASST di Cremona – sarà rivolto a tutte le donne nella fascia di età 25-64 anni, prevede l’invito attivo (le donne che non rispondono vengono richiamate) ed è tanto più efficace quanto maggiore è l’adesione.

“Finora, in Italia, il test di screening per la prevenzione del carcinoma del collo dell’utero è stato il Paptest, un esame che rileva le alterazioni delle cellule – spiega Enrica Ronca (Responsabile del Consultorio di Cremona). Da quando la ricerca scientifica ha dimostrato che il test HPV è più efficace del Paptest per la prevenzione del cervico-carcinoma, in Italia sono stati avviati i primi programmi di screening con test HPV, un esame molecolare di laboratorio che consente di individuare la presenza del virus prima che provochi alterazioni nelle cellule. Il test HPV per essere efficace deve essere fatto all’interno di un programma organizzato che garantisce protocolli e controlli di qualità adeguati. In questo nuovo programma il Pap test non scompare, ma diventa un esame di completamento (Pap test di triage) che viene esaminato solo perle donne risultate positive al test HPV e nelle donne più giovani che – nella maggior parte dei casi – guariscono dall’infezione”.  

L’organizzazione di questo screening si basa su una rete informatica e logistica particolarmente avanzata, per consentire una precisa registrazione, trasporto e tracciamento del percorso dei campioni biologici. I campioni prelevati a Cremona vengono poi analizzati dal Servizio di Anatomia Patologica della ASST di Mantova, che è centro di riferimento regionale per l’ambito di ATS Val Padana.

Per le donne di fatto non cambia nulla: il prelievo viene effettuato in Consultorio, da personale ostetrico, con le stesse modalità del pap-test; le risposte al test verranno recapitate come sempre per posta al domicilio, mentre per eventuali accertamenti ed approfondimenti in caso di positività al test, le donne saranno contattate dal personale sanitario per programmare la visita ginecologica gratuita presso gli ambulatori di ginecologia dell’ASST Cremona.

Numerosi studi hanno evidenziato che lo screening con il test HPV è più efficace nel trovare le lesioni del collo dell’utero ed è quindi più protettivo; la ricerca scientifica ha inoltre dimostrato che l’intervallo di 5 anni è più efficace e il rischio di avere una lesione dopo un esito negativo in tale intervallo è bassissimo. La ripetizione del test HPV dopo un periodo di tempo inferiore può comportare trattamenti inutili.

“Nonostante la pandemia e l’interruzione delle attività di screening dello scorso anno per almeno 5 mesi – conclude Emanuela Anghinoni di ATS – grazie alla forte volontà e all’impegno dei professionisti dedicati alla prevenzione del tumore della cervice uterina, le donne delle province di Cremona e Mantova possono accedere ad un servizio di sanità pubblica all’avanguardia con le nuove raccomandazioni della ricerca scientifica e le indicazioni del Ministero della Salute e di Regione Lombardia, Direzione Generale Welfare.”

COME FUNZIONA
Le donne riceveranno a domicilio la lettera di invito da ATS Val Padana per fare il prelievo cervico-vaginale:

  • Le donne in fascia di età compresa fra 25 e33 anni continuano ad essere invitate a fare il Pap test ogni 3 anni. 
  • Le donne in fascia di età compresa fra 34 e 64 anni saranno invitate, secondo il modello progressivo per fasce d’età prima descritto, ad effettuare il test HPV ogni 5 anni. 

PAP TEST E HPV TEST, QUALI DIFFERENZE?

  • Il Pap test si esegue su un piccolo campione di cellule prelevate dal collo dell’utero e viene letto in un laboratorio citologico con il microscopio mediante il quale si possono vedere le alterazioni morfologiche, ossia dell’aspetto delle cellule prelevate. 
  • Il Test HPV si esegue sempre su un piccolo campione di cellule prelevate dal collo dell’utero, però non è un esame morfologico ma un esame di biologia molecolare che permette di rilevare la presenza dell’HPV mediante l’individuazione del DNA virale.

IL PRELIEVO SI FA AL CONSULTORIO

  • Il prelievo sia per PAP test che per HPV avviene presso i Consultori dell’ASST di Cremona, Soresina e Casalmaggiore.
  • Le donne secondo le fasce di età ricevono a casa, via posta, l’invito di ATS Val padana con il giorno, l’ora e l’indirizzo del consultorio presso il quale effettuare il prelievo. 
  • L’esito dello Screening viene inviato da ATS Val Padana via posta, a casa.
  • Negli ambulatori dei consultori al momento del prelievo le ostetriche forniranno tutte le informazioni necessarie e richieste dalle donne.

APPROFONDIMENTO 
A cura di Enrica Ronca (Responsabile Consultorio di Cremona)

Quanto è frequente il tumore del collo dell’utero?
In Italia si stima che il tumore colpisca circa 2.200 donne l’anno. Questo tumore è causato da un’infezione persistente da Papilloma-virus umano (HPV). Esistono molti tipi diversi di virus HPV ed il rischio di cancro dipende fortemente da alcuni tipi ben identificati: ad esempio i virus HPV 16 e HPV 18 sono quelli maggiormente presenti nelle lesioni pretumorali e tumorali.

Il Virus HPV e il carcinoma del collo dell’utero
Il virus HPV è la causa necessaria del carcinoma del collo dell’utero: si tratta del primo tumore riconosciuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come totalmente riconducibile ad una infezione. Il programma di screening sul nostro territorio sta adottando gradualmente il test HPV al posto del Pap test, come nuovo test di screening per la prevenzione di questo tumore. Lo screening, insieme alla Vaccinazione anti-HPV offerta alle ragazze nel dodicesimo anno di età, consente infatti di migliorare la lotta contro con questa malattia.

Esistono circa 120 tipi di virus HPV, ma solo 12 causano il carcinoma del collo dell’utero e per questo motivo sono chiamati oncogeni (o ad alto rischio). Però, solo l’infezione che persiste nel tempo può determinare l’insorgenza di lesioni pre-tumorali e il carcinoma. Lo screening per il carcinoma del collo dell’utero haproprio l’obiettivo di individuare le infezioni persistenti da tipi oncogeni.

Perché le donne più giovani sono invitate a fare il Pap test? 
L’HPV è un’infezione a trasmissione sessuale e nelle fasce di età più giovani la prevalenza dell’infezione è maggiore e le infezioni sono spesso transitorie (guariscono da sole nel giro di qualche mese). Nelle donne più giovani, quindi, ci sono molte infezioni da HPV, ma solo poche diventano persistenti. Per questa ragione, nelle donne più giovani, il test di screening resta il Pap test che continua ad essere il più efficace per la prevenzione del carcinoma del collo dell’utero in questa fascia d’età.

Perché il test HPV viene fatto ogni 5 anni?
Il test HPV identifica con molto anticipo lo stato di rischio di una donna di avere una lesione rispetto a quanto avveniva con il Pap test e quindi è possibile fare il test meno frequentemente, cioè allungare i tempi tra un test HPV e il successivo. L’allungamento dell’intervallo di screening non è dovuto quindi a motivi di risparmio, ma è dovuto al fatto che il test HPV è un test più protettivo, sensibile e sicuro rispetto al precedente. Per questo per la donna passare dai tre anni ai cinque anni di intervallo tra i test non comporta una minore sicurezza rispetto a fare un Pap test ogni tre anni.Partecipare allo screening e fare il test HPV è importante, così come è importante seguire le raccomandazioni sulla frequenza di screening. 

Fonte: www.asst-cremona.it
 

Tags: