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RSA, come giungere alla decisione? Quando può essere la soluzione adatta?

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Redazione 22 Novembre 2021
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Non è semplice prendere la decisione di inserire un proprio caro in una RSA (Residenza Sanitaria Assistenziale): il Dottor Antonio Rizzo, medico geriatra e dirigente della sede Auxologico Residenza Anziani, da anni affianca le famiglie che devono decidere se far ricoverare un parente anziano e ci illustra le differenze tra un’assistenza domiciliare e una cura socio-sanitaria completa in RSA.

UNA DECISIONE DIFFICILE: CHE COS’È UNA RSA?

L’acronimo RSA significa Residenza Sanitaria Assistenziale. La RSA è una struttura che eroga prestazioni socio-sanitarie (assistenza medica, infermieristica e ausiliaria, attività fisioterapica, supporto psicologico, supporto sociale), ma anche servizi complementari di tipo “alberghiero”, come la ristorazione nella sala ristorante e le attività educativo-ricreative nei salottini e nei luoghi dedicati alla socializzazione.

QUANDO L’RSA È LA DECISIONE GIUSTA PER LA FAMIGLIA?

La RSA rappresenta una soluzione quando il carico assistenziale per la famiglia è eccessivamente gravoso, cioè quando i familiari non riescono più a supportare l’anziano nei suoi bisogni. La decisione di inserire un proprio caro in una RSA non è semplice, ma non deve essere vissuta negativamente dai parenti o dal caregiver.
In genere ciò accade perché la persona anziana è affetta contemporaneamente da numerose patologie, assume molti farmaci, diventa progressivamente meno autosufficiente oppure completamente non autosufficiente. Si tratta di una scelta che compie principalmente la famiglia.
Raramente ci sono persone anziane, cognitivamente integre, che per non “pesare” sui propri cari scelgono spontaneamente di entrare in RSA.

QUALI SONO LE FIGURE MEDICHE E TECNICHE CHE ASSISTONO GLI ANZIANI?

L’équipe medica è formata sia da geriatri, specializzati nella cura delle persone anziane, sia da altri specialisti. Al loro fianco lavora l’équipe infermieristica.
Ogni ospite della RSA è seguito inoltre dalla squadra dei fisioterapisti, delle educatrici e dall’assistente sociale.
Fanno parte dell’equipe socio sanitaria anche gli psicologi: lo psicologo non è una figura presente in tutte le RSA, ma Auxologico ha scelto di garantire il loro supporto agli ospiti, ai loro familiari e ai caregiver.

QUALI SONO LE PATOLOGIE TIPICHE DELL’ETÀ ANZIANA DI CUI SOFFRONO LE PERSONE IN RSA?

Le patologie più frequenti tra gli anziani sono le malattie cardiovascolari, il diabete, i problemi osteoarticolari, le malattie neurodegenerative e il declino cognitivo.
La peculiarità del paziente anziano, soprattutto degli ospiti delle RSA, è la multimorbilità, cioè la compresenza di più di una patologia. I pazienti giovani o adulti generalmente si rivolgono a uno specialista (cardiologo, diabetologo, nefrologo, etc) per singole patologie; a mano a mano che si va avanti con l’età le malattie si accumulano e diventa fondamentale valutare il paziente attraverso un approccio olistico, cioè con l’attitudine a considerare la persona anziana nella sua interezza e complessità.

IN COSA CONSISTE L’APPROCCIO OLISTICO?

La valutazione della persona che entra in RSA è multidimensionale multiprofessionale. La situazione socio-sanitaria dell’ospite viene valutata da tutti i professionisti che fanno parte dell’équipe socio-sanitaria: medico, infermiere, fisioterapista, assistente sociale, psicologo, educatore.
Questa valutazione confluisce in un documento che si chiama PAIprogetto assistenziale individualizzato, condiviso con il parente di riferimento ed eventualmente con l’ospite cognitivamente integro, in modo che la progettazione per i futuri mesi di permanenza in RSA sia concordata e condivisa, in base a quelle che sono le reali possibilità di miglioramento.

COM’È SCANDITA LA GIORNATA TIPO?

Generalmente in RSA gli ospiti si svegliano tra le 7 e le 8 del mattino, e, dopo aver ricevuto le adeguate cure igieniche, fanno colazione nelle sale comuni, dove eventualmente viene somministrata la loro terapia. Dopo la colazione vengono accompagnati alle attività fisioterapiche o educative di gruppo, oppure all’incontro con i familiari.
A metà mattina viene proposta una piccola merenda e alla fine della mattina il pranzo. Dopo la somministrazione dei farmaci gli ospiti possono riposare e nel pomeriggio partecipano alle attività fisioterapiche o educativo-animative, oppure religiose, con la lettura del rosario e la santa messa una volta alla settimana. Dopo la merenda pomeridiana seguono gli appuntamenti in videochiamata con i familiari o gli incontri di persona. Dopo la cena ci si prepara per la notte.

Fonte: www.auxologico.it

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