fbpx



Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Approfondimenti Notizie Locali Lombardia Sistema Sanitario Top

Coronavirus, la strage degli innocenti nelle Case di Riposo

blank
Redazione 1 Aprile 2020
blank

Una richiesta di aiuto e una forte denuncia vengono lanciate a gran voce dalle associazioni Forum del Terzo Settore, Ledha, Uneba Lombardia e Alleanza Cooperative Italiane-Welfare Lombardia: alle persone con disabilità e fragilità, che risiedono nelle residenze socio-sanitarie regionali lombarde (RSA), viene negata ogni forma di difesa da Covid-19.
Viene loro negato l’accesso ai pronto soccorso e agli ospedali, muoiono nelle case o nei servizi residenziali, senza poter avere accesso a tutte le cure a cui vengono invece sottoposte le persone che riescono ad essere ricoverate e le persone che li assistono sono ancora sprovviste delle mascherine e dei dispositivi di protezione necessari per evitare di contagiare e di essere contagiati.

Pubblichiamo di seguito il comunicato di Forum Terzo Settore nel quale si chiedono alla Regione Lombardia e al Governo Nazionale i presidi di protezione, i medici, i farmaci necessari per garantire diagnosi e cure tempestive (Forum Terzo Settore della Lombardia riunisce 32 organizzazioni del territorio in rappresentanza di oltre 52mila realtà, espressione di circa 75mila lavoratori e quasi un milione di volontari).

“Questa volta gli innocenti non sono bambini, ma persone anziane con disabilità. Ma muoiono lo stesso, a centinaia. Tanti a casa a loro, molti di più nelle residenze socio-sanitarie regionali. Sono le persone con disabilità e fragilità, soprattutto anziane ma non solo, a cui in queste settimane è stata negata ogni forma elementare di difesa dal Covid19 e che ora stanno pagando con la vita questa negligenza.

A queste persone, infatti, una volta contratta la malattia, viene negato l’accesso ai pronto soccorso e agli ospedali, lasciandole morire nei loro letti. Muoiono nelle case o nei servizi residenziali, senza poter avere accesso a tutte le cure a cui vengono invece sottoposte le persone che riescono ad essere ricoverate. Viene attuato così, in modo silenzioso, quanto già previsto dalle “linee guida” degli anestesisti italiani: di fronte alla carenza di posti letto in terapia intensiva viene data la precedenza alle persone giovani e senz’altre patologie rispetto a quelle anziane con patologie pregresse.

Le persone che li assistono, si tratti di parenti o di operatori sociosanitari, rimangono ancora sprovvisti delle mascherine e dei dispositivi di protezione necessari per evitare di contagiare e di essere contagiati. Anche nella distribuzione “pubblica” dei DPI, infatti, sono state privilegiate, sinora, le strutture sanitarie rispetto a quelle sociosanitarie.

Sono persone che muoiono nel silenzio: spesso non rientrano neanche nel conteggio dei “decessi per Covid19” perché a loro è stato negato anche il diritto alla diagnosi, prima ancora che al trattamento e alla cura, come già alcuni sindaci stanno denunciando. Persone che, si dice, “sarebbero morte lo stesso” e che invece, lo sappiamo e lo dicono anche le statistiche, se curate in modo adeguato avrebbero potuto continuare a vivere chi per uno, chi per due, chi per dieci o vent’anni.

Non vi è nulla di naturale in questa scelta crudele di sacrificare le persone più fragili, illudendosi così di salvare quelle più forti. Con le loro vite stiamo sacrificando anche la nostra dignità, la dignità di ognuno di noi. Per alcuni, per molti di loro, siamo ancora in tempo a cambiare rotta. Facciamolo!

Forniamo subito agli enti gestori tutti i presidi di protezione, i medici, i farmaci necessari per garantire diagnosi e cure tempestive. Permettiamo alle persone con disabilità di qualunque età di poter accedere, almeno in condizioni di parità rispetto al resto della popolazione, alle terapie intensive quando utile e necessario.
Non neghiamo a nessuno la speranza e la possibilità di poter guarire e vivere.
Forum Terzo Settore Lombardia
Ledha
Uneba Lombardia
Alleanza Cooperative Italiane-Welfare Lombardia

Sottoscrivono il documento:
Acli Lombardia
Aism Lombardia
Ancescao Lombardia
Anffas Lombardia
Anteas Lombardia
Arci Lombardia
Arlea
Associazione Banco Alimentare Lombardia
Auser Lombardia
Cnca Lombardia
Ceal
Federazione Regionale Lombarda Società San Vincenzo de’ Paoli
Movimento Apostolico Ciechi Milano
Movimento Apostolico Ciechi Varese
Uildm Comitato Lombardo

Valeria Negrini, Presidentessa di Confcooperative – Federsolidarietà Lombardia – ha dichiarato a “Il Fatto Quotidiano”:
“In Lombardia abbiamo circa 60mila posti di Rsa accreditate e credo che alla fine di questa vicenda in difetto ne avremo perso almeno il 10%, ma se non vengono prese delle misure diverse, rischiamo di arrivare anche al 13-15%”.

CLICCA QUI per leggere l’articolo completo

Fonte: www.forumterzosettore.it e www.ilfattoquotidiano.it

Tags: