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Coronavirus, vero o falso? Sfatiamo fake news e falsi miti sul COVID-19

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Redazione 30 Marzo 2020

Il professor Pregliasco, direttore sanitario all’IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi e virologo presso l’Università degli Studi di Milano, ci aiuta a far chiarezza sulle fake news e a sfatare le false informazioni sugli accorgimenti per prevenire il contagio del nuovo coronavirus.

Ultimamente se ne sentono tante, di tutti i tipi, attribuite a poveri ignari medici che d’improvviso scoprono di essere diventati anche esperti virologi e infettivologi. Ma sono informazioni vere o false?

Le fake news sul nuovo coronavirus, sulle modalità di contagio e i metodi per prevenire l’infezione purtroppo si moltiplicano e scatenano il più delle volte ansie ingiustificate e paure inutili. 

Il professor Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario all’IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi e virologo presso l’Università degli Studi di Milano, ci aiuta a fare chiarezza su quali sono le false informazioni sul virus e sui modi per prevenire il contagio.

La Vitamina C è efficace nella prevenzione o nella cura del virus

“Nonostante quello che si senta dire in giro – sottolinea fermamente l’accademico – la vitamina C (o acido ascorbico) non ha assolutamente alcuna efficacia né nella prevenzione, né nella cura per il coronavirus. 

Tanti studi hanno dimostrato come essa sia certamente una grande risorsa, nel ridurre la possibilità di sviluppare raffreddori o infiammazioni soprattutto nei periodi invernali, ma questi non sono dati sufficienti per dare delle certezze. 

Dalla Cina, a questo proposito, ci è giunta prova di alcuni medici che hanno voluto sperimentare l’utilizzo di vitamina C nei contagiati, eccezionalmente per via endovenosa e in dosi elevate; questo perché era evidente come una somministrazione per via orale avesse una minore efficacia nel veicolare maggiori concentrazioni di acido ascorbico nell’organismo e, quindi, nella dimostrazione di un eventuale valenza terapeutica. 

È chiaro che assumere la vitamina C (in dose consigliata di 1 grammo al giorno, per via orale) o più classicamente sottoforma di arance, agrumi in generale e spremute, non può che fare bene al nostro organismo per una serie di altri ottimi motivi. 

Questo allarmismo, scatenato purtroppo da una nota vocale fake che circolava nei vari canali social, ha trovato terreno fertile nel marasma generale di una popolazione spaventata convinta che l’assunzione di vitamina C potesse rispondere alle esigenze del rafforzamento del sistema immunitario e quindi di sconfitta del COVID-19

Infatti, in molte farmacie, ma anche supermercati, qualsiasi prodotto contenente vitamina C è andato a ruba. 

Stesso discorso vale per gli integratori: non curano il coronavirus, né tantomeno vi mettono al riparo.

Raccomando, pertanto, di stare attenti a queste bufale: lasciamo che siano gli esperti e i ricercatori a portare avanti gli studi sperimentali per una cura efficace!”.

Bisogna lasciare sempre le scarpe fuori dalla porta

“Circola molto in questi giorni – prosegue lo specialista – la notizia per il quale il coronavirus sull’asfalto (e, di conseguenza, sotto la suola delle nostre scarpe) possa sopravvivere altri 9 giorni. 

Non metto in dubbio sia possibile che lo sporco che si trova per terra possa, in qualche modo, salvaguardare il virus creando un biofilm protettivo per qualche tempo, ma più rimane a contatto con un ambiente esterno più, con l’andare del tempo, perde la sua carica virale. 

Inoltre sarebbe praticamente impossibile calpestare con la suola delle scarpe le ‘famose’ goccioline respiratorie (droplets) veicolo di coronavirus se non, addirittura, toccare la suola con le mani e poi portarcele alla bocca, al naso o agli occhi!”. 

Gli abiti possono essere veicolo di contagio

“Per quanto riguarda, invece, una possibile contaminazione degli abiti – spiega il professore – suggerisco di non farsi prendere dal panico.

Semmai ciò dovesse accadere (ovvero se qualche droplets capitasse sui vestiti inavvertitamente), vorrebbe dire che non abbiamo rispettato la distanza di sicurezza di un metro e che, probabilmente, qualcuno ci ha starnutito o tossito addosso. Sono eventualità, in ogni caso, poco probabili”.

È necessario igienizzare le superfici?

“Piuttosto, vorrei stressare il concetto di una corretta igienizzazione delle superfici, dove il virus sopravvive con molta facilità, con prodotti a base di cloro o alcol. Per questo si raccomanda sempre di: 

  • tenerle pulite;
  • fare attenzione a ciò che vi si appoggia;
  • andare a lavarsi le mani, se le tocchiamo. 

Le buone abitudini di pulizia e le indicazioni fornite dal Ministero della Salute non vanno dimenticate, anche se ci si trova in ambienti a noi familiari e di assidua frequentazione. 

Meglio uno scrupolo in più prima, che un problema maggiore dopo!”.

La mascherina in auto: sì o no?

“L’utilizzo della mascherina in auto – spiega il professor Pregliasco – è ingiustificato se non inutile, soprattutto se si è da soli. 

Com’è noto, la mascherina è una barriera che protegge dal contagio, ma solo se si è a stretto contatto con un persona infetta! In condizioni normali, e in soggetti sani, è sufficiente rispettare il metro di distanza. 

Se proprio vi è la necessità di andare in macchina con più persone, venendo a meno al distanziamento sociale, si può indossare giusto per avere una protezione in più”. 

Le persone in salute devono indossare la mascherina?

“Per le persone in buone condizioni di salute e senza particolare sintomatologia – ribadisce il professore –  la mascherina non è essenziale, se si rispetteranno le indicazione fornite dal Ministero della Salute che prevedono di:

  • mantenere il distanziamento sociale di almeno un metro dall’altra persona;
  • osservare rigorosamente una buona igiene personale evitando il contatto con occhi, naso e bocca; 
  • fare attenzione alle superfici contaminate; 
  • in caso di sintomatologia sospetta non uscire di casa”.

I guanti servono a evitare il contagio?

“Un altro mito da sfatare – conclude l’esperto – è l’utilizzo dei guanti in lattice o di plastica: sono tante le persone che li indossano, soprattutto per fare la spesa. Anche qui, non è assolutamente necessario! 

Il problema è sempre lo stesso: evitare di portarsi le mani sul viso, se si toccano cose e superfici sporche. 

È inutile tutta questa prevenzione se, anche con i guanti, non stiamo attenti e ci portiamo le mani alla bocca senza pensarci. 

La cosa fondamentale è lavare sempre le mani con il sapone oppure utilizzare il gel igienizzante”.

Fonte: www.grupposandonato.it

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