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Endometriosi e gravidanza: diventare mamma è possibile

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Redazione 30 Marzo 2021
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Anche con l’endometriosi si può avere una gravidanza: ce ne parla la Dottoressa Maragno, Specialista in Ginecologia e Ostetricia che collabora da oltre 10 anni con il Centro di Medicina della Riproduzione Biogenesi degli Istituti Clinici Zucchi di Monza, del Gruppo San Donato.

Marzo è il mese dedicato alla sensibilizzazione e alla conoscenza dell’endometriosi. La Dott.ssa Lucia Maragno, Specialista in Ginecologia e Ostetricia che collabora da oltre 10 anni con il Centro di Medicina della Riproduzione Biogenesi degli Istituti Clinici Zucchi di Monza, del Gruppo San Donato ci spiega cosa è la patologia e la sua correlazione con l’infertilità.

Endometriosi e infertilità

L’endometriosi è una patologia femminile cronica recidivante che colpisce tra il 2% e il 10% delle donne italiane – con un totale stimato di circa 3 milioni di casi (1) – e di cui soffre il 50% delle donne infertili (2). Il tasso di incidenza massimo dell’endometriosi si verifica nelle donne tra i 25 e i 35 anni, anche se la malattia compare spesso in fasce di età più basse.

Si tratta di una delle malattie femminili più temute, proprio perché spesso legata all’impossibilità di avere figli, e al contempo più misteriose e sconosciute, complice anche la difficoltà nella diagnosi che spesso viene formulata in ritardo. Caratterizzata dalla anomala presenza di endometrio all’esterno dell’utero, causa uno stato di infiammazione cronica. 

“Quando la patologia endometriosica progredisce senza essere trattata adeguatamente, la formazione di aderenze a livello delle ovaie e delle tube può causare infertilità. Per questa ragione, una diagnosi precoce può essere determinante nel preservare la possibilità della donna di concepire e portare a termine la gravidanza, con la nascita di un bambino sano.” spiega la dottoressa Maragno.

I sintomi dell’endometriosi

In genere è il dolore a spingere le donne a sottoporsi a controlli medici. 

Si può trattare di:

  • forti dolori mestruali (dismenorrea secondaria), non avvertiti in precedenza;
  • dolore pelvico cronico;
  • sofferenza durante il rapporto sessuale. 

La diagnosi

Affinché la diagnosi precoce sia possibile, è importante che lo specialista non escluda il sospetto di endometriosi anche quando l’esame obiettivo addominale e pelvico, l’ecografia e la risonanza magnetica (RM) siano negativi

“Se il sospetto clinico rimane o i sintomi persistono – avverte la dottoressa -, è necessario considerare un consulto specialistico per ulteriori valutazioni e test diagnostici, al fine di giungere in tempo ad una diagnosi certa e prevenire le conseguenze di questa patologia sulla fertilità”.

Come preservare la fertilità: la vitrificazione degli ovociti

 “La vitrificazione degli ovociti è una tecnica che permette di preservare un numero di ovuli maturi della donna attraverso il congelamento. Essa può essere un’opzione consigliabile una volta effettuata la diagnosi di endometriosi  in giovane età. 

Questo consente alla donna di sottoporsi alle terapie necessarie e poi, nel caso non si riuscisse ad ottenere una gravidanza spontanea quando la si desidera, ricorrere alla procreazione medicalmente assistita impiegando i propri ovociti.” prosegue la dottoressa Maragno. 

Il Centro di Medicina della Riproduzione Biogenesi degli Istituti Clinici Zucchi di Monza

“Presso Biogenesi il processo di crioconservazione di ovociti ed embrioni viene effettuato mediante l’impiego della vitrificazione automatizzata, che permette di ottenere un miglior controllo su tutte le variabili coinvolte nella metodica, cruciali per assicurare la standardizzazione dei risultati”. 

1. Dati del Ministero Italiano della Salute, 2019

2 .Fonte ESHRE: Guideline of the European Society of Human Reproduction and Embryology: “Management of women with endometriosis”, September 2013.

Fonte: www.grupposandonato.it

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