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The Lancet lancia l’allarme sulle malattie cardiovascolari nelle donne

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Redazione 28 Maggio 2021

La prestigiosa rivista scientifica The Lancet ha pubblicato il primo rapporto sulle malattie cardiovascolari nelle donne.

Il rapporto The Lancet Women and Cardiovascular Disease Commission: reduce the global burden by 2030, presentato il 16 maggio al convegno dell’American College of Cardiology, ribadisce la necessità di ridurre l’incidenza delle malattie cardiovascolari nella popolazione femminile a livello globale entro la fine del decennio, perché queste patologie sono a tutt’oggi la principale causa di morte nelle donne.

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Il team di esperti che ha realizzato il documento – la Commissione internazionale di Lancet per le malattie cardiovascolari nella donna – è partito dal presupposto che “decenni di campagne di base hanno contribuito ad aumentare la consapevolezza sull’impatto delle malattie cardiovascolari nelle donne, e i cambiamenti positivi che riguardano le donne e la loro salute hanno guadagnato slancio”, ma anche dalla consapevolezza che “nonostante questi sforzi, c’è stata una stagnazione nella riduzione complessiva dell’onere delle malattie cardiovascolari per le donne nell’ultimo decennio. Le malattie cardiovascolari nelle donne rimangono poco studiate, poco riconosciute, poco diagnosticate e poco trattate”.

La Commissione internazionale ha quindi proceduto a riassumere le prove esistenti e identificare le lacune di conoscenza nella ricerca, nella prevenzione, nel trattamento e nell’accesso alle cure per le donne. E ha messo a punto 10 raccomandazioni per ridurre le disuguaglianze di genere nella diagnosi, nel trattamento e nella prevenzione indirizzate a ridurre le patologie cardiovascolari nelle donne. Un obiettivo che la stessa Commissione ha quantificato in una riduzione del 30% dell’incidenza di malattie cardiache e ictus in tutto il mondo entro il 2030.

“Questa Commissione – si legge nella sintesi del documento – rappresenta il primo sforzo del suo genere per collegare le parti interessate, per accendere la consapevolezza globale delle disparità legate al sesso e al genere nelle malattie cardiovascolari e per fornire un trampolino per la ricerca futura”.

Nel 2019 nel mondo c’erano circa 275 milioni di donne con patologie cardiovascolari, circa 6.402 casi su 100.000. La principale causa di morte in tutto il mondo nel 2019 è stata la cardiopatia ischemica (47% dei decessi per causa cardiovascolari), seguita dall’ictus (36% dei decessi). La prevalenza più alta in Egitto, Iran, Iraq, Libia, Marocco ed Emirati Arabi Uniti, la più bassa in Bolivia, Perù, Colombia, Ecuador e Venezuela.

L’ipertensione è il più grande fattore di rischio che contribuisce ad anni di vita persa per patologie cardiovascolari nelle donne, seguita da un alto indice di massa corporea legato a sovrappeso e obesità e da valori elevati di colesterolo Ldl. Questi elementi impattano diversamente nel sesso femminile rispetto ai maschi. Poi, esistono fattori di rischio specifici per sesso come la menopausa prematura e i disturbi legati alla gravidanza che devono essere più ampiamente riconosciuti e prioritari come parte degli sforzi di trattamento e prevenzione in tutto il mondo.

Prendendo spunto dalle motivazioni che hanno portato alla realizzazione del rapporto, la Fondazione A. De Gasperis proporrà nei prossimi mesi una comunicazione dedicata alle donne, per aiutale a conoscere meglio il loro cuore e a prendersene cura nel modo migliore.

Fonte: www.degasperis.it

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