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Dermatite atopica: lo stress tra i fattori di rischio

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Redazione 21 Luglio 2021
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L’eczema costituzionale, o più semplicemente dermatite atopica, è un’infiammazione cronica della cute: parliamo dei fattori di rischio con il professor Antonio Costanzo, Responsabile dell’Unità di Dermatologia di Humanitas e docente di Humanitas University.

È caratterizzata da un prurito molto intenso che può influire sulla qualità della vita del paziente, andandone a minare riposo notturno e concentrazione, e si localizza anche in zone visibili del corpo, provocando così insicurezza sociale in chi ne è interessato. 

Dermatite atopica: cosa comporta?

“La dermatite atopica è una malattia piuttosto frequente, che si manifesta con chiazze sulla pelle pruriginose, eritematose e rossastre. Ha un esordio precoce nella vita dei pazienti che ne sono interessati, andando a coinvolgere circa il 30% dei bambini nei primi anni di vita. Poi, nel corso dell’adolescenza, la dermatite atopica tende a scomparire, salvo poi ripresentarsi in alcuni pazienti anche in età adulta”, spiega il professor Costanzo.

“I pazienti con dermatite atopica presentano una difesa cutanea ridotta, per cui gli antigeni e gli allergeni con cui entrano a contatto penetrano più facilmente nella pelle, attivando il sistema immunitario con la conseguente comparsa di arrossamenti associati a un forte prurito: basti immaginare che più del 60% dei pazienti con dermatite atopica ha cinque notti disturbate su sette.
Si tratta di una malattia complessa, che coinvolge principalmente la pelle ma può andare a interessare anche altri organi”.

Le cure per la dermatite atopica

“Alla base della terapia per la dermatite atopica c’è la crema emolliente, che consente di migliorare  la funzionalità della barriera cutanea. Quella con crema emolliente è una terapia che il paziente dovrà portare avanti per tutta la sua vita, anche nei periodi in cui non è presente nessuna infiammazione. Abbiamo poi a disposizione altre terapie farmacologiche in grado di individuare e bloccare gli specifici fattori che causano la malattia, come gli anticorpi monoclonali.

L’esposizione alla luce solare spesso migliora la malattia. I raggi ultravioletti, infatti, sono dei naturali immunosoppressori, che riducono l’infiammazione cutanea. Bisogna però prestare attenzione al sudore, che può invece peggiorare il prurito e l’infiammazione di queste lesioni”, approfondisce il professore. 

Stress e dermatite atopica

“Nei pazienti predisposti alle malattie infiammatorie cutanee, come la dermatite atopica, lo stress favorisce sia la comparsa della patologia, sia il suo eventuale aggravamento.
Si tratta di un circolo vizioso, poiché la dermatite atopica stessa ha un profondo impatto sulla condizione psicologica del paziente. Sia perché il prurito che la malattia determina spesso disturba il riposo notturno del paziente, sia perché le lesioni generalmente compaiono in zone visibili, come il volto e il collo, causando disagio sociale. 

Una persona interessata da dermatite atopica, può però oggi avere una vita felice e una quotidianità tranquilla, poiché abbiamo a disposizione farmaci mirati, che nella maggior parte dei casi determinano scarsi effetti collaterali, e che sono in grado di controllare i sintomi della malattia a lungo termine”, conclude il professor Costanzo. 

L’articolo è tratto da un’intervista del professor Antonio Costanzo alla rubrica Il medico consiglia di TGCOM24. Per rivedere l’intervista, clicca qui.

Fonte: www.humanitas.it

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